Ristoranti 16 minuti 14 dicembre 2023

I ristoranti stellati meno cari d'Italia

Se pensate che i ristoranti stellati MICHELIN siano “fuori portata” per molte persone, forse potreste anche ricredervi… Qui di seguito un breve excursus tra alcuni blasonati indirizzi premiati dalla Guida MICHELIN 2024 che propongono un menu a meno di 75 euro. Scopriamoli!

Mangiare in un ristorante stellato è indiscutibile sinonimo di grande qualità, ma non sempre anche di spese eccessive. Ci sono molti locali con una stella MICHELIN che propongono percorsi degustazione a meno di 75 euro con, in alcuni casi, menu per colazioni di lavoro sui 30 euro. Ne abbiamo selezionati più di una ventina tra Nord e Sud Italia, scopriamo quali sono.

Osteria degli Assonica, Sorisole (Bg) - Lombardia
Alex e Vittorio Manzoni sono gli chef di ques to ristorante che si trova sulle colline bergamasche. Tre menu tra cui scegliere (più la proposta alla carta) rappresentano l’offerta di un luogo elegante e raffinato, capace di portare in tavola piatti creativi con sapori complessi e mai scontati.

Ma qui all’Osteria degli Assonica propongono anche un business lunch con un menù che cambia tutti i lunedì, quindi ogni settimana. E così la scelta può essere composta, per esempio, da Uovo poché con fagioli, fonduta al pecorino e caviale di trota, Tortelli di anguilla affumicata, pil pil, polvere di alloro e lime e ancora Pancia di agnello arrosto, crema di zucca, liquirizia e radicchietti oltre a un dessert come il Savoiardo servito con mela, spuma allo zabaione e amchoor. Nel percorso la scelta è sempre tra due proposte di ogni portata e, in accompagnamento, è previsto un calice di vino a 5 euro.

Menù business lunch con due portate a scelta a 25 euro (con il dolce 30 euro) unicamente lunedì, giovedì e venerdì. Gli altri giorni, e a cena, possibilità di scegliere anche la proposta da 70 euro con due portate a scelta dalla carta.

Osteria degli Assonica
Osteria degli Assonica

Vintage 1997, Torino - Piemonte
Umberto Chiodi Latini è un perfetto padrone di casa, di quelli che sanno far sentire i clienti a proprio agio con una presenza attenta, preziosi consigli e aneddoti sempre pronti a rallegrare il pasto. Il Vintage si trova in quella piazza Solferino che è tra le più affascinanti piazze di Torino: ha una grande sala accogliente con lunghe tovaglie bianche e ampie finestre da cui si vede lo scorrere della vita cittadina. Tutti i percorsi sono un tuffo nel Piemonte più autentico, ma non mancano le contaminazioni dal Mediterraneo che portano un po’ di mare nella città circondata dai monti.

A pranzo una formula vincente e rodata propone menù a 30 euro dedicati alla carne, al pesce e alla proposta vegetariana. E così sarà possibile assaggiare anche alcuni dei must del locale come i Tajarin con leggero ragù di vitello, rosmarino e parmigiano, la Piccola Sinestesia di verdure con citronette al miele (omaggio ad Alain Passard) o ancora l’Insalatina di gamberi e calamari con rughetta e scorza di limone.

Colazioni di lavoro di gran gusto (solo a pranzo) con due portate più il dessert a 30 euro dal lunedì al venerdì, ma in carta ci sono invece sempre anche il Menù di Soli primi a 60 euro e Il Pranzo all’Antica a 70.

Vintage 1997
Vintage 1997

Oasis – Sapori Antichi, Vallesaccarda (Av) - Campania
È la famiglia Fischetti a gestire questo baluardo gastronomico in terra irpina: un ristorante vocato al gusto sin dal 1988 capace di proporre una cucina curata, gustosa e attenta alle materie prime utilizzate che provengono dal territorio e sono per lo più biologiche. In cucina ci sono Michelina Fischetti e la nipote Serena Falco, mentre in sala Puccio Fischetti e Raffaella: come dire, sono le persone che, ancora una volta, fanno la differenza trasformando una proposta gastronomica nel tripudio dell’ospitalità. Diversi i percorsi degustazione oltre alla possibilità della scelta alla carta: tra questi spicca la Colazione di lavoro composta da un primo, un secondo e un dessert selezionati, in cucina, tra i piatti del ristorante.

Ecco, per esempio, i Ravioli di burrata ed erbette, manteca campana e tartufo Irpino o il Maiale bianco con gelatina di mele annurche e zafferano di Lacedonia. Spesso la scelta del menù si avvale però anche di proposte fuori carta dal forte richiamo stagionale come i Laccettini con ragù all’antica e salsa di caciocavallo o ancora il Caciocavallo arrostito con mosto cotto e tartufo accompagnato dal miele di sulla.

Colazione di lavoro a 30 euro composto da due piatti più dessert proposto lunedì, martedì e venerdì

Oasis
Oasis

Zappatori, Pinerolo (To) - Piemonte
Sono anni che Christian Milone porta avanti la nuova avanguardia di quella che è sempre stata la trattoria di famiglia. In un ambiente moderno e accogliente con la possibilità di cenare anche allo chef’s table di fronte alla cucina, qui si viene per eleganti piatti della tradizione locale come il celebre Vitello Tonnato cotto rosa con caramello al peperoncino o gli altrettanto rinomati Plin in brodo serviti con un’infusione di bollito e funghi.

Il Menù del Mercato è quello che più guarda avanti con proposte sempre stagionali e abbinamenti non sempre usuali. Ed è proprio da questo che a pranzo è possibile scegliere due portate per comporre la proposta di business lunch. Si trovano piatti come Lattuga (viaggio nel vegetale invernale servito in crema, alla brace, al naturale con agrumi e differenti condimenti) o ancora quella Lepre, quasi alla royale, accompagnata da carote, foglie verdi e pistacchio.

Menù Colazione di lavoro a pranzo dal mercoledì al venerdì a 30 euro (due piatti a scelta dal Menù Il mercato, piccola pasticceria, acqua e caffè)

ZAPPATORI
ZAPPATORI

Locanda Tamerici, Ameglia (Sp) - Liguria
È una locanda di mare, quella guidata dallo chef Mauro Ricciardi, un luogo vocato in primis al pescato locale e alle tante eccellenze di questa terra. Siamo in provincia di La Spezia, poco lontano dal mare, in quella terra ligure che guarda alla vicina Toscana, ma che è fortemente radicata nelle sue tradizioni. Due i percorsi degustazione: sette portate del Menu del Territorio e quattro portate per il Menu del Mare, oltre alla scelta alla carta.

A pranzo la proposta però si allarga con una scelta easy di due portate composte da piatti che spaziano dalle Tagliatelle ai funghi alla Faraona o al pescato del giorno, ma che guardano anche all’Insalata di calamaro, al Petto di Pollo con salsa al foie gras, alle Tagliatelle verdi con colombaccio e tartufo o all’Agnello. Ogni percorso rispetta la stagionalità dei prodotti e premia la cultura gastronomica del territorio in cui gli accostamenti, spesso inusuali, valorizzano sempre le materie prima di grande qualità utilizzate.

Dal mercoledì al sabato a pranzo menù con due piatti a 30 euro; sempre in carta il Menù dal Mare a 75 euro

Locanda Tamerici
Locanda Tamerici

Gardenia, Caluso (To) - Piemonte
Si trova a Caluso, nella patria dell’Erbaluce Docg, il Gardenia, ristorante di riferimento per gli amanti della cucina di territorio capace di guardare anche a quanto la natura incontaminata delle montagne che circondano la zona sa regalare. In cucina, da sempre, Mariangela Susigan, chef profondamente legata alla sua terra di origine, il Canavese, e grande esperta di foraging. In questa casa dell’800 che offre sale accoglienti e un grande orto che è risorsa fondamentale per la cucina, i menù spaziano da quello vegetariano (Orto) a Essenze & Consistenze con proposte dal Salmerino alpino ai Ravioli di dente di leone o ancora al Territorio per gustare la Gallina cotta nel brodo di fieno o lo Scamone di fassone piemontese alla brace.

Interessanti le proposte pranzo con menù a 30 euro dove assaggiare dai Plin di faraona glassati al Marsala al Risotto carnaroli con porri di Cervere o ancora l’Uovo colante con tartare di broccoli o il Fritto misto della tradizione piemontese, presente tutto l’anno tranne che nel mese di agosto.

Lunedì, giovedì e venerdì, per il pranzo, qui si spazia con differenti menù: Classico e Natura a 40 euro; Gourmet a 45 euro e Tradizione a 35 euro. In carta anche il menù Orto a 60 euro tutti i giorni della settimana.

GARDENIA
GARDENIA

Osteria del Viandante, Rubiera (Re) - Emilia Romagna
Tra le antiche mura del forte militare di Rubiera ha sede questa Osteria il cui cuore pulsante è quello della cucina emiliana. Qui Jacopo Malpeli esprime l’amore per il proprio territorio valorizzando la tradizione locale attualizzandola con un occhio all’estetica e alla leggerezza. Sedersi alla sua tavola significa conoscere il valore di un luogo attraverso materie prime di eccellenza e grandi produttori che dedicano la loro vita affinché salumi e formaggi rari, carni pregiate, ma anche pesci di fiumi o dell’Adriatico divengano protagonisti insieme a paste fresche ripiene o condite.

Tre i menu proposti: Il Cammino del Viandante, Orto e Fantasia, Bisness Lunc. E così si passa dall’Anguilla a Gnocco e caviale, dall’Orzotto ai funghi porcini fino a Uova e tartufo. Tutti i percorsi seguono la stagionalità, come del resto la proposta à la carte da cui il menù Bisness Lunc attinge con proposte che vanno dai grandi salumi della zona alle Lumache alle erbe, per passare dalla Zucca brûlée (caramellata con crema alla torba, salsa al burro bianco, caffè e mandorle amare) al Savarin di riso con lingua salmistrata o alla Presa di maiale iberico alla brace servito con melassa di mele campanine e spinacino leggermente piccante.

Business Lunch servito dal lunedì al venerdì e composto da tre portate, dessert compreso, a 50 euro

Osteria del Viandante
Osteria del Viandante

Trattoria da Amerigo, Savigno (Bo) - Emilia Romagna
La cucina schietta di Alberto Bettini porta in tavola l’autentica tradizione emiliana e appenninica in quella che è un perfetto esempio di trattoria all’italiana. A pochi metri dalla piazza del paese, sui primi colli bolognesi, la Trattoria da Amerigo è un puerto seguro per gli amanti dei piatti locali e, in stagione, di selvaggina e del pregiato tartufo bianco. Al ristorante si accede passando attraverso la bottega, custode dei prodotti della tradizione dei colli bolognesi che riporta alla mente l’idea delle drogherie di una volta. La scelta alla carta è ampia e propone, per ogni piatto, l’anno in cui sono stati realizzati la prima volta: nel 1988, per esempio, comparve il Coniglio all’aceto balsamico tradizionale di Modena servito con patate schiacciate e insalata rustica, nel 2018 i Ravioli di Friggione con Parmigiano Reggiano 36 mesi di Bianca modenese. Insomma, la storia è passata da qui. Due i menù degustazione: quello legato alle Premiate trattorie italiane e il Menù Scoperta e natura vocato ai sapori stagionali.

Nel primo ecco piatti come le Tigelle con gelato di parmigiano, I Tortellini in brodo di gallina vecchia o il Baccalà alla bolognese in bianco dell’Artusi; nella seconda proposta si spazia dagli Gnocchi di patate ai funghi misti tardivi per arrivare al Taglio di coscia di Daino dell’Appennino leggermente affumicato.


Menù degustazione delle Premiate Trattorie Italiane composto da quattro portate a 50 euro o Menù degustazione stagionale con cinque portate a 67 euro

Trattoria da Amerigo
Trattoria da Amerigo

Al Metrò, San Salvo Marina (Ch) - Abruzzo
Sono i fratelli Fossaceca a guidare questo ristorante che valorizza il miglior pescato del Mar Adriatico, ma anche prodotti abruzzesi di assoluta eccellenza come l’aglio di Sulmona o lo zafferano de L’Aquila. La tradizione di mare qui è proposta in chiave contemporanea con immediatezza di gusti e un servizio che guarda all’eleganza minimalista del locale. Territorio, mare e sapori abruzzesi sono dunque l’anima di questo ristorante che propone due menu (Contemporaneo e La Nostra Tradizione) più una interessante proposta chiamata Piccolo Menu con la possibilità di comporre a piacimento un percorso da tre portate.

La tavolozza da cui attingere sono i piatti del degustazione con portate come lo Sgombro alla marinara, il Riso alle vongole o il Carpaccio di Ricciola e mela verde. Parlando di tradizione, invece, si può optare per la Triglia in skapece espressa, lo Spaghettino aglio, olio e mazzancolle o la Ricciola in guazzetto con frutti di mare.


Dal martedì al venerdì a pranzo proposta business lunch con il Piccolo Menu composto da tre piatti a scelta a 60 euro

AL METRO'
AL METRO'

Mater1apr1ma, Pontinia (Lt) - Lazio
Si può definire un’osteria contemporanea, quella guidata dallo chef Fabio Verrelli D’Amico in quel di Pontinia, in provincia di Latina. In un locale moderno, accogliente, con tavoli in legno e la cucina a vista la filosofia perseguita è una sola: la proposta di materie prime di artigiani locali sia sulla tavola che nell’architettura del ristorante. Ed è così che le aziende agricole del territorio forniscono carni come quella di bufala, ma anche i carciofi di Sezza biologici o ancora carni di pecora e coniglio, pesci mai sotto il chilo e mezzo per aiutare una pesca e un consumo sostenibile.

Da questi e altri prodotti del territorio nascono i tre menu degustazione con portate scelte dallo chef, ma anche i piatti in carta. Il Prefazione comprende tre portate che cambiano a seconda dei giorni spaziando dal pesce alla carne, ma fanno riferimento alla proposta à la carte. Ecco la Trippa di vitello con scampi e mentuccia, la Minestra di Bosco o il Colombaccio con ricci di mare e zucca. Alle proposte del menù si affiancano gli abbinamenti che Sara Checchelani propone seguendo una carta dei vini che vanta 350 etichette tra cui un’ampia selezione dal Lazio e tanta attenzione per il resto d’Italia.


Dal martedì al venerdì a pranzo proposta business lunch con il Piccolo Menu composto da tre piatti a scelta a 60 euro


Mater1apr1ma
Mater1apr1ma

Il Tiglio, Montemonaco (Ap) - Marche
Piatti del territorio, materie prime a km zero, vini della provincia. Si potrebbe riassumere così la filosofia che sta dietro alla cucina di Enrico Mazzaroni profondamente legato al territorio dei Monti Sibillini, come racconta una cucina che punta alle origini. Il Tiglio nasce come agriturismo all’ombra del Grande Corno della Sibilla e produce il 60 per cento delle materie prime utilizzate nel menu. I piatti sono rigorosamente stagionali e guardano a frutti, fiori ed erbe spontanee e aromatiche come a prodotti conservati e fermentati, oltre che a prodotti locali che vanno dalle carni alle famose patate dei sibillini. Il menu degustazione è unico, si chiama Il Ritorno ed è composto da sette portate scelte dallo chef: un percorso che si snoda tra bosco, mare e acqua dolce e che viene modulato anche per chi ha esigenze vegetariane. Una parte della proposta è presa dalla carta, il restante è invece fuori menu.

Ci sono il Carciofo ripieno di capocollo alla Mugnaia, il Raviolo di cinghiale, i Fusilli di Carla Latini con prugne, estratto di noce, latte cagliato e lattume o ancora il Filetto di cervo alla brace servito con il suo ragù.


Un unico menù, sempre disponibile, composto da 7 portate (tre antipasti, due assaggi di primi piatti, un secondo, un pre dessert e il dessert) scelte dallo chef e proposto a 60 euro

Il Tiglio
Il Tiglio

Crocifisso, Noto (Sr) - Sicilia
È moderno e minimale il ristorante aperto dallo chef Marco Baglieri che si trova nel cuore della cittadina barocca di Noto, patria di grandi cultori del gusto e dei prodotti della zona. E non poteva che essere così anche in questo locale che si trova vicino alla Chiesa del Crocifisso da cui prende il nome. Trentasei coperti, un ambiente intimo e raccolto quello voluto dallo chef che cresce in Germania, torna in Sicilia e prosegue, trasformandolo, il progetto ristorativo dei genitori che avevano aperto una trattoria nel 1985. Sono tre i menu tra cui scegliere, oltre alla proposta alla carta: tra questi c’è il percorso vegetariano che guarda, come sempre, alla grande materia prima locale.

Ecco il Carciofo con topinambur e fondo vegetale, l’Uovo 63° preparato con senape selvatica, spuma di capra e tartufo bianchetto, ma anche il Tortello di cipolla brasata con cime di rapa e tuma persa. La conclusione è un plauso alla Sicilia: Cannolo di ricotta servito con gelato ai pistacchi e zuppetta di fichi d’India.


Tra i menù in carta, quello degustazione vegetariano è proposto tutti i giorni, pranzo e cena, a 60 euro

Crocifisso
Crocifisso

Il Papavero, Eboli (Sa) - Campania
Al primo piano di un elegante palazzo nel centro storico di Eboli, Maurizio Somma aprì quel Papavero che è da sempre riferimento gastronomico della zona. In cucina lo chef Fabio Pesticcio, qui dal 2006 e oggi coadiuvato per il lato dolce dalla pastry chef Benedetta Somma, figlia del titolare. La carta propone il meglio della produzione locale che guarda dalla Piana del Sele al Golfo di Sorrento. Trenta i posti a sedere, un fresco giardino, una cucina di cuore e di territorio che prende spunto dalla tradizione con il coraggio di renderla attuale. Due i percorsi degustazione da cinque e da sette portate con possibilità di scegliere alla carta per comporli o di optare per portate libere proposte, appunto, à la carte. Tra queste Seppia, ricotta e tartufo nero, Triglia, yogurt di bufala e cetriolo, ma anche Pasta mista con polpo e spuma di patate, Tortelli alla Genovese di Tonno, Maiale Nero con peperoni e limone o Baccalà, erbe aromatiche e scapece.
Menù degustazione di cinque portate a 60 euro proposto tutti i giorni sia a pranzo che a cena

Il Papavero
Il Papavero

Lanterna Verde, Villa di Chiavenna (So) - Lombardia
Lo chef Roberto Tonola rappresenta la terza generazione alla guida della Lanterna Verde. Da oltre 40 anni infatti la sua famiglia porta in tavola ricette tradizionali e altre più contemporanee sempre vocate alla territorialità, con un occhio di riguardo per la proposta legata al pesce di acqua dolce. Dei quattro menu proposti nel ristorante ce n’è infatti uno incentrato proprio sul pesce di lago e di fiume e si chiama Dedicato alle nostre trote. Il percorso è tanto interessante quanto originale: Trittico della trota; Tagliolini rossi con battuto di salmerino e crescenza; Trota del nostro vivaio al forno, burro bianco e verdure al vapore; Crème brulée all’anice, kiwi del pergolato e cocco. Del resto, va detto, la trota è sempre stata emblema e dna di questo locale.

La storia del ristorante infatti coincide con la storia della famiglia, di quando il nonno tornò dalla Svizzera e decise di gestire un piccolo allevamento di trote alimentato dalle acque del torrente S. Barnaba: è da quel chiosco di trote che è nata la Lanterna Verde, faro indiscusso della cucina d’autore locale. Tanti i prodotti valorizzati dalle sapienti mani di Tonola: oltre alle trote ecco la farina di castagne del castagneto di famiglia, le erbe dei monti, il latte, i formaggi, ma anche le uova oltre a carni e salumi di allevamenti locali.


Menù Dedicato alle trote a 65 euro proposto tutti i giorni sia a pranzo che a cena.


LANTERNA VERDE
LANTERNA VERDE

Maeba Restaurant, Ariano Irpino (Av) - Campania
Una maniacale ricerca della materia prima è alla base della proposta di Maeba, ristorante che nasce all’interno di un frantoio di fine Settecento. Tecnica, ricerca e sostanza sono caratteristiche di una cucina che punta all’essenziale, senza troppi orpelli né per la vista né per il palato. Lo chef è Marco Caputi, cresciuto a Lapio con la cultura del buon cibo ed esperienze in giro per l’Italia che contaminano la sua narrazione personale del territorio. Tre i percorsi degustazione da quattro, sei e nove portate sempre a discrezione dello chef.

Tra i piatti proposti ecco i Plin di pollo con aringa, timo e limone, ma anche l’Agnello servito con carciofini e tuorlo o la Ricciola accompagnata (in stagione) da fragole e aglio orsino. E poi Sedano rapa con caprino e tartufo, Verza con miso di nocciole e burre blanc, Riso preparato con midollo e pino, ma anche la Seppia che viene servita con mandorla e dragoncello.


Percorso di 4 portate a 65 euro tutti i giorni, sia a pranzo che a cena.

Maeba
Maeba

La Coldana, Lodi - Lombardia
Esaltare i prodotti del territorio unendo richiami ed esperienze maturate all’estero: questa la filosofia dello chef de La Coldana, Alessandro Proietti Refrigeri. Siamo a Lodi, in una cascina di origini settecentesche che propone una cucina di grande personalità. Cinque sale, trenta coperti e l’accoglienza di due patron giovani e attenti come Alessandro Ferrandi e Fabrizio Ferrari. I percorsi culinari si dipanano in tre menu degustazione da cinque portate a scelta dello chef, da sette in cui si combinano i sapori di terra, mare e vegetali e da nove, il mano libera autoriale. I percorsi variano quotidianamente con piatti spesso estrapolati dalla carta come l’Uovo 63° con Salva Cremasco alle vinacce, zucca arrosto e maggiorana, i Bottoncini di patate e castagne, infuso autunnale, Grana Padano gran riserva o le Chiocciole di Kamut con erbe selvatiche, blu di bufala e more di rovo in conserva.

Tra i secondi ecco il Maialino da latte in tre servizi o ancora il Filetto di cervo con funghi, pecorino romano, cicoria e jus al ginepro.


Tra i menù proposti dal ristorante c’è anche quello a 70 euro composto da cinque portate a scelta dello chef.

 La Coldana
La Coldana

Vite, Lancenigo (Tv) - Veneto
È il menù vegetariano, ordinabile su prenotazione, la proposta dello chef Simone Selva che forse guarda più di tutti al territorio. Questo perché i vegetali provengono dall’orto di Silvia Fiorin a Pieve di Soligo che dista veramente pochi chilometri dal ristorante. Le materie prime fresche vengono acquistate il giorno della prenotazione e sono portate in tavola in un percorso che comprende cinque portate salate e una dolce. Tra queste c’è un cavallo di battaglia del ristorante, quel Cavolfiore che viene brasato in beurre noisette con mou, whiskey torbato e umeboshi.

E poi ecco, come antipasto, la Finta Tartare preparata con i frutti rossi (pomodori, susine gialle e rosse, lamponi) servita con “cotone di soia” ossia una soia sfilacciata che riprende l’idea del pulled pork e un finto tuorlo d’uovo condito con olio, sale, pepe e capperi. Tra i dessert proposti ecco invece la Tierra de otoño: una mousse di castagne e cioccolato bianco servita con spuma di patata dolce, sorbetto di uva fragola e granita di alloro.


Green Pow, menù di cinque portate vegetariano a 70 euro e disponibile solo su prenotazione almeno 24 ore prima.

Vite
Vite

Trattoria al Cacciatore - La Subida, Cormòns (Go) - Friuli-Venezia Giulia
La famiglia Sirk gestisce con passione questo angolo di paradiso che dal Friuli Venezia Giulia guarda alla Slovenia. Visionario fondatore de La Subida che significa certo cucina, ma anche accoglienza, ospitalità e relax è Josko Sirk conosciuto e apprezzato produttore di aceti e fondatore degli Amici Acidi. È invece lo chef Alessandro Gavagna a portare avanti, da alcuni anni, la proposta di cucina del Ristorante Trattoria al Cacciatore aperto come osteria di famiglia negli Anni ’80 da Josko e dalla moglie Loredana. Indiscusso punto di riferimento gastronomico del territorio, la Trattoria al Cacciatore guarda alla ricchezza delle produzioni locali per portate in tavola il meglio del Collio. Due i menù da cui scegliere le cinque portate a 75 euro o le sette a 90, con piatti che ormai sono signature di un intero sistema.

Ecco la Dadolata di cervo con olivello spinoso e fegato grasso d’oca, i mitici Girini, Briciole di Pasta Buttata serviti con petali della Rosa di Gorizia, salsiccia sgrassata e rosso del melograno o ancora Il Daino e i Noccioli della Pedemontana, ossia daino rosato, cime di rapa e nocciole friulane.


Sono due i menù da cinque portate proposte, quotidianamente sia a pranzo che a cena, a 75 euro: Dalla scatola dei ricordi e Profumi di muschio, resine ed erbe.

Trattoria al Cacciatore - La Subida
Trattoria al Cacciatore - La Subida

Paca, Prato (Fi) - Toscana
Si trova a pochi passi dal centro storico di Prato questo locale gestito da tre giovani che hanno fatto dell’arte dell’accoglienza e del mangiare bene una scelta di vita. Sono infatti lo chef Niccolò Palumbo, il pastry chef Gabriele Palumbo e il maître Lorenzo Catucci a gestire questo locale in cui materia prima e territorio sono le parole all’ordine del giorno. Quattro i percorsi degustazione proposti dal ristorante, di cui uno a 75 euro e composto da sei portate “al buio” (due antipasti, due primi, un secondo e un dessert) che corrispondono sia a piatti presenti nella carta che a portate strettamente legate alle stagioni. Ecco, ad esempio, i Passatelli in capasanta con cozze, zafferano e scamorza affumicata o i Legumi proposti con mazzancolle e bergamotto.

Tra i primi il Bottone di caciucco con alloro e lievito di birra o il Risotto all’anatra servito con melone invernale e senape, mentre tra i secondi ecco la Lingua di vitello con bietolina e colatura di alici. Per quanto riguarda i dolci, uno dei dessert signature, che spesso accompagnano il menù, è quel Pop corn con arachide, caramello e yogurt.


Il Percorso breve, al buio, è composto da sei tappe a 75 euro e viene servito sia a pranzo che a cena


PACA
PACA

Arnaldo – Clinica Gastornomica, Rubiera (Re) - Emilia Romagna
Da Arnaldo si viene per gustare la più autentica cucina della tradizione emiliana. Del resto il locale racconta un pezzo di storia gastronomica d’Italia essendo la più longeva stella del nostro Paese, sin dal 1959. Non meravigliatevi dunque se qui la cucina celebra il passato gastronomico come raccontano i carrelli di portata che spaziano dagli antipasti ai dessert passando per quelli di carne che rappresentano il vero vanto del ristorante.

Ed è proprio dedicato al carrello dei bolliti e degli arrosti uno dei menu in cui si possono trovare tagli bovini e suini di eccellenza bolliti a fuoco lento e serviti con purè, mostarde e salse tradizionali a cui si affiancano patate in padella e fagioli con le cotiche. Tra i tagli ecco Segreto e Lingua di manzo, Coda e Testina di vitello, Zampone, Prosciutto affumicato, Gallina e Polpettone, mentre tra gli Arrosti si passa dalla Fesa di vitello al latte alla Cotoletta alla bolognese o ai Fegatini in casseruola. Nel menu anche Cappelletti in brodo e la celebre Spugnolata oltre ai già citati antipasti e dessert da scegliere dal carrello.


Menu Degustazione Arnaldo con Carrello dei Bolliti e degli Arrosti a 75 euro tutti i giorni.

Arnaldo - Clinica Gastronomica
Arnaldo - Clinica Gastronomica


Ada, Perugia - Umbria
La cucina di Ada Stifani, leccese di nascita, racconta l’unione tra l’Umbria, l’Italia e i sapori del mondo in una proposta che, con continui rimandi internazionali, accende un faro importante su quello che è il territorio. Una fusione di intenti e di sapori che dà origine a una proposta alla carta e a due diversi menù, di cui uno a 75 euro. Si tratta di Percepire, è composto da cinque portate che, guardando alla stagionalità e alle materie prime migliori, racconta di sapori autentici, capaci di andare oltre l’immaginazione.

Ecco il Carciofo con zabaione speziato e more, il Porro preparato con burro affumicato e porcini o ancora lo Spaghetto Monograno Felicetti accompagnato da jus di radici, tuorlo e camomilla. Quindi Topinambur con cipollina di Cannara, sedano rapa e grano e la Ciaramicola proposta con ricotta di Montecristo, frutto della passione e sesamo nero.


Tra i menu in carta il Percepire è composto da cinque portate ed è servito a 75 euro.

Ada
Ada

Il Patio, Pollone (Bi) - Piemonte
Il legame con il territorio è alla base di una cucina che sa guardare alla contemporaneità senza dimenticare le sue origini. Stiamo parlando del Patio di Pollone, ristorante in terra piemontese aperto dallo chef-patron Sergio Vineis e oggi gestito insieme al figlio Simone. L’ambiente è accogliente, elegante, ma anche familiare con quelle grandi vetrate che si affacciano sulla sala. La location è un casolare e qui, nella sua cucina, la tecnica di lavoro incontra una ricerca eccezionale sulle materie prime utilizzate. La proposta alla carta è affiancata dalla possibilità di scegliere tra il Menu Oltre e quello Percorsi.

Proprio in quest’ultimo ecco la Trota marinata con estratto di abete rosso, melograno e noci caramellate, la Zucca (anche lei caramellata) con zenzero, bernese al rosmarino e semi tostati, ma anche il Tortello di coda di manzo, anacardi, catalogna e fondo ristretto e il Sottofiletto di manzo piemontese guarnito con salsa di senape al miele e sedano rapa. Plauso al dessert: Cagliata di cioccolato bianco, gelato al polline e bergamotto.


Menù Percorsi di cinque portate più pre dessert a 75 euro servito tutti i giorni sia a pranzo che a cena.

Il Patio
Il Patio

Abocar Due Cucine, Rimini - Emilia Romagna
Abocar significa avvicinare e questo nome è tutt’altro che casuale. Racconta infatti di Mariano, chef di origini argentine e della compagna riminese Camilla che insieme uniscono due culture differenti in questo ristorante che propone piatti a base sia di pesce che di carne. Uno stile che si fonde sulla valorizzazione delle materie prime locali e che dà origine a quattro menù, di cui due a 70 euro: il Menù piccolo carne e il Menù Hadria 37 che valorizza una pesca sostenibile e attenta all’equilibrio marino.

Nel primo si spazia da Tapioca e Soyotta ai Tortelli di coniglio e anguilla in porchetta per arrivare alla Faraona alla griglia e finire con Pera, nocciola e grano saraceno. Otto portate, come nella proposta legata al pesce con piatti come Seppia, cicorie e sesamo bianco, Spaghetto con triglia, pompelmo e timo limone o ancora la Sogliola servita con spinaci e mela verde.


Menù piccolo carne e Menù Hadria 37 sono proposti a 70 euro tutti i giorni.

Abocar Due Cucine
Abocar Due Cucine

In copertina: Osteria degli AssonicaOsteria degli Assonica




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