Ripercorriamo brevemente la storia dei Florio per poi partire in Sicilia sulle loro tracce. Per un viaggio più approfondito nella saga familiare vi rimandiamo alla lettura dei due appassionanti libri di Auci, I Leoni di Sicilia e L’Inverno dei Leoni.
I luoghi dei Florio in Sicilia
Un’ascesa inarrestabile
In seguito ai frequenti terremoti che avevano colpito la Calabria, nel 1799 Paolo Florio (1772-1807) lascia Bagnara Calabra e si trasferisce a Palermo, dove apre una piccola bottega di spezie e aromi in via dei Materassai 53.Scomparso prematuramente il padre, con l’aiuto dello zio Ignazio il figlio Vincenzo (1799-1868) amplia enormemente gli affari. Sull’esempio degli inglesi Ingham e Whitaker sviluppa la produzione del marsala e crea la prima industria vinicola moderna in Sicilia. Fonda inoltre la Compagnia di Navigazione Florio, che con 99 navi diventerà la più grande compagnia di navigazione italiana, aprendo rotte commerciali marittime internazionali.
Gli anni di Vincenzo e del figlio Ignazio (1838-1891) segnano l’apogeo economico della famiglia. Ignazio, considerato uno degli uomini più ricchi del Paese, nel 1874 acquista le Isole Egadi per 2.700.000 lire – al tempo uno stipendio medio annuo era di circa 1000 lire − e, sul finire dell’Ottocento, la famiglia opera in 15 settori diversi, tra cui vino, tonnare, zolfare, cantieri navali, fonderie, trasporti marittimi, assicurazioni, editoria, banche…
Quando nel 1891 Ignazio junior (1869-1957), figlio di Ignazio, si trova a ereditare l’impero di famiglia, ha solo 22 anni e una spiccata inclinazione per le arti e la vita mondana più che per l’imprenditoria. La difficile congiuntura storica e politica aggraverà la situazione e, in poco più di trent’anni l’impero dei Florio si sgretolerà, ma non prima di aver costruito attorno a sé una vera e propria leggenda.


Ignazio junior e la moglie Franca (1873-1950), donna bellissima e corteggiata dal jet set mondiale, sono per due decenni protagonisti assoluti della vita sociale, artistica e politica internazionale. Nelle loro dimore furono ospiti il re Edoardo VII, il kaiser Guglielmo II, che chiamava Franca “Stella d’Italia”, lo zar Nicola II e la zarina. Un adorante Gabriele D’Annunzio definiva Franca “l’Unica” e la regina Elena la volle come Dama di Corte. E come dimenticare il ritratto che ne fece Giovanni Boldini, consacrandone per sempre la bellezza sofisticata e altera? La sua passione per i gioielli diede vita a una collezione tra le più sontuose d’Europa, con pezzi unici dei più grandi gioiellieri del tempo. Purtroppo non ne rimane nulla: furono alienati per coprire i debiti di famiglia, tra aste e vendite forzate.
Dal canto suo, il più giovane rampollo della famiglia, Vincenzo (1883-1959), fratello di Ignazio junior, fu il fondatore e organizzatore della leggendaria Targa Florio, una delle più famose e antiche competizioni automobilistiche del mondo.
I Florio sono parte integrante della storia della Sicilia, e la regione conserva tra le sue pieghe le tracce di una vicenda familiare irripetibile.
A Stefania Auci va il merito di aver riportato i Florio alla memoria collettiva, e a noi resta il piacere di andare alla scoperta di quanto ancora sopravvive nella loro terra di adozione.
Palermo, dove tutto è cominciato
Della bottega dei Florio in via dei Materassai 53, nel cuore della Vucciria, non resta nulla, se non la percezione di quanta strada abbia fatto la famiglia da qui alle sontuose dimore che accoglievano le teste coronate di tutta Europa.La Palermo dei Florio
Palazzina dei Quattro Pizzi all’Arenella
Nel 1830 Vincenzo acquistò la tonnara dell’Arenella e fece erigere all’amico architetto Carlo Giachery la dimora in stile neogotico con le quattro ornate torrette che danno il nome all’edificio. Qui la famiglia trascorreva l’estate e accoglieva ospiti illustri, come lo zar Nicola I che, dopo aver visitato l’Arenella nel 1845 con la moglie Alexandra, rimase talmente affascinato dalla sua bellezza da acquistare i progetti originali dall’architetto e farsi costruire un edificio simile a Snamenka, vicino a San Pietroburgo, nel parco della sua residenza estiva di Peterhof, che in memoria di Palermo chiamò “Renella”.Villino Florio all’Olivuzza
Acquistata da Ignazio senior nel 1847, della Casa Florio all’Olivuzza, ampia proprietà con un grande parco e vari edifici, non rimane nulla nello stato originale, se non il delizioso Villino Florio, capolavoro Liberty ideato e progettato nel 1900 da Ernesto Basile per Vincenzo junior, l’ideatore della Targa Florio. La dimora, originariamente circondata da un vasto giardino di piante esotiche, fu curata da Basile in ogni dettaglio: dall’architettura alle decorazioni interne, fino agli arredi. Venduto nel 1918, il Villino venne devastato da un incendio nel 1962 e, dopo lunghi restauri, è tornato visitabile nel 2012.Villa Igiea, a Rocco Forte Hotel
Il capolavoro della “coppia reale” di Palermo, Franca e Ignazio junior, è senza dubbio Villa Igiea, situata a poche centinaia di metri dall’Arenella, affacciata sul porto dell’Acquasanta e protetta alle spalle dal Monte Pellegrino. L’originario edificio in stile neogotico, appartenuto a un ammiraglio inglese, fu acquistato nel 1900 da Ignazio junior per farne un sanatorio di lusso: il nome di Igiea è un omaggio alla ninfa greca Hygeia, protettrice della salute, e alla figlia Costanza Igiea.Riconvertita quasi subito in hotel di lusso, la villa venne affidata all’architetto Ernesto Basile, già autore del Teatro Massimo di Palermo e del Villino Florio, al pittore Ettore De Maria Bergler, brillante esponente del Liberty, e a Vittorio Ducrot, raffinato designer che curò ogni elemento d’arredo. Nacque così un’opera totale, in cui ogni dettaglio − arredi, affreschi, decorazioni − concorreva a un progetto unitario e coerente, culminante nell’incantevole Sala Basile, autentico gioiello Liberty che ancora oggi continua ad emozionare.
Da sempre simbolo dell’hôtellerie di lusso palermitana, Villa Igiea è entrata a far parte del prestigioso gruppo Rocco Forte Hotels nel 2018. Oggetto di un accurato restauro firmato da Olga Polizzi e dal designer Paolo Moschino, la villa ha ritrovato il suo splendore originario e oggi le sue 100 camere, di cui oltre 20 suite, accolgono gli ospiti con arredi artigianali di pregio, tessuti raffinati e pezzi d’antiquariato scelti con cura.
Circondata da rigogliosi giardini affacciati sul mare − lo stesso approdo da cui, ai tempi di Franca e Ignazio, giungevano gli ospiti in barca − Villa Igiea regala un’atmosfera sospesa nel tempo, tra Belle Époque e Dolce Vita. Anche chi non vi soggiorna, può lasciarsi conquistare da questo scenario da sogno cenando al ristorante Florio, che durante l’estate dispone i suoi tavoli all’aperto, davanti all’incantevole giardino fiorito.
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Favignana: Ignazio realizza il sogno del padre Vincenzo
Nel marzo del 1874 Ignazio Florio acquista dai marchesi Giuseppe Carlo Rusconi e Filippo Durazzo Pallavicino le isole Egadi per 2.750.000 lire. Tra il 1876 e il 1878 incarica l’architetto palermitano Giuseppe Damiani Almeyda di costruire a Favignana una palazzina in stile neogotico, conosciuta come Palazzo Florio. Non distante sorge l’imponente Stabilimento Florio per la lavorazione del tonno. Una piccola tonnara esisteva già prima, ma nel 1874 Ignazio trasformò l’impianto nella più importante e innovativa conserveria di tonno del Mediterraneo. All'inizio del Novecento lo Stabilimento impiegava oltre 1000 persone: ogni stagione venivano catturati circa 10.000 tonni, per una produzione annuale di circa 2000 tonnellate di tonno in scatola. Negli anni Novanta, dopo oltre vent’anni di abbandono, la Regione Siciliana ha acquistato la struttura, trasformandola in un museo.Per soggiornare a Favignana, la Guida MICHELIN propone due strutture: la Dimora Cala del Pozzo, un’antica casa colonica trasformata in boutique hotel con sole 8 camere, e l’originale Cave Bianche Hotel, ricavato all’interno di una cava di calcarenite.


Ciò che resta del mito: le Cantine Florio di Marsala
Torniamo sull’isola maggiore, a Marsala, quasi di fronte alle isole Egadi. Se già dalla fine del Settecento l'inglese Woodhouse, seguito da Ingham e Whitaker, aveva avviato la produzione di vino fortificato in Sicilia, una delle intuizioni più brillanti di Vincenzo Florio fu di puntare sulla qualità anziché sulla quantità, portando il Marsala a diventare il vino prediletto dalla nobiltà europea. Nel 1924 la storica cantina passa sotto il controllo della Cinzano, che nel 1928 acquista anche le aziende Woodhouse e Ingham-Whitaker. Nel 1987, il pacchetto della Florio passa alla ILLVA S.p.A., che dal 1998 ne detiene l’intera proprietà e ne avvia il rilancio.Fondate nel 1833, le Cantine Florio si affacciano sul mare. A differenza di altre produzioni vinicole, qui non è il terroir a fare la differenza, ma le condizioni di invecchiamento del vino e le infrastrutture logistiche. E cosa c’è di più comodo di un porto per far salpare una nave? Il vero segreto, tuttavia, sono le condizioni di invecchiamento del vino: ventilate dall’aria sapida del mare, le cantine accolgono centinaia di botti, tini e caratelli che “respirano” attraverso il pavimento di tufo, all’interno di alte navate che ricordano gli spazi di una cattedrale.


Prodotto prevalentemente da uve Grillo, il Marsala è il risultato di una sapiente “geografia di affinamento”. Il mare influisce sulla velocità di invecchiamento, modificando la concentrazione del vino e il suo profilo aromatico. Quando le botti di rovere si trovano più vicine al mare, la temperatura si abbassa, l’umidità aumenta e la concentrazione del Marsala diminuisce, con una predominanza di note salmastre. Al contrario, allontanandosi dalla costa la temperatura aumenta, l’umidità diminuisce e il fenomeno di concentrazione si intensifica, esaltando le note speziate. Sono i sapienti spostamenti decisi dall’enologo a conferire a ogni bottiglia la sua personalità, spostamenti meticolosamente raccontati nelle bellissime etichette parlanti che illustrano la “geografia” della cantina.
Questa tradizione consolidata e profondamente radicata nel territorio attira sempre più turisti e appassionati, tanto che ormai le bellissime visite in cantina, accompagnate da degustazioni, vanno prenotate con un certo anticipo.
Un successo crescente, che perpetua in aeternum il nome dei Florio e di cui Vincenzo sarebbe orgoglioso.
Indirizzi
Palermo
Palazzina dei Quattro Pizzi all’Arenella, Discesa Tonnara 4/b – per informazioni sulle visite www.terradamare.org.
Villino Florio all’Olivuzza, viale Regina Margherita 38 – tel. 091 7025471
Villa Igiea, a Rocco Forte Hotel, Salita Belmonte 43
Favignana, Isole Eolie
Palazzo Florio, via Florio 1
Ex Stabilimento Florio, via Amendola 29 – per informazioni tel. 338 5365899
Marsala
Cantine Florio, via Vincenzo Florio 1 – cantineflorio.it
Foto di copertina: Bottaia delle Cantine Florio/Cantine Florio