In viaggio 14 minuti 25 agosto 2025

Vietnam: tra Mekong e Hanoi, sapori e ospitalità stellata

Nel 2025 il Vietnam celebra i 50 anni di riunificazione ed approfondire storia, usanze e gastronomia dell’iconica Nazione del Sudest asiatico durante questo importante anniversario, non potrà che rendere l’esperienza ancora più interessante e memorabile.

Uno degli itinerari più suggestivi collega il Delta del Mekong con quello del Fiume Rosso che sfocia nel Golfo del Tonchino. Le attrattive lungo il percorso per il quale bisogna calcolare circa due settimane di viaggio, annoverano metropoli e templi Cham, mercati galleggianti ed oniriche crociere, eccellenti tradizioni gastronomiche espresse dai ristoranti del Bibendum e notti d’altri tempi nei lussuosi alberghi consigliati dalla Guida MICHELIN.

The Island Lodge di Thoi Son

Il percorso dal sud al nord del Vietnam può trovare ideale incipit con il soggiorno presso The Island Lodge; boutique hotel edificato da un imprenditore (Michel Scour) di Strasburgo che ha scelto la lussureggiante isola di Thoi Son, per edificare un intimo buen retiro sulle sponde del Mekong. “Sono molto legato a questa terra dove abitò mio nonno fino all’indipendenza dalla Francia – rivela Michel – e la costruzione dell’albergo è stato un modo per riconnettermi con la storia della mia famiglia”. Le referenze al personale passato del titolare si manifestano nell’acculturata selezione degli arredi come nell’offerta culinaria franco-vietnamita del ristorante interno denominato “Le Comptoir de Marthe et Edouard”.

© The Island Lodge sul Mekong
© The Island Lodge sul Mekong

Un soggiorno tra storia e autenticità nella rilassante Thoi Son

Il ristorante del The Island Lodge aperto anche ai visitatori esterni, sorge accanto alla piscina ed al lounge bar “La Manifacture d’Opium”. Le camere nel corpo centrale dell’hotel hanno balconi panoramici sul corso fluviale mentre i bungalow sono dislocati nella natura. La proprietà è solcata da pacifici ruscelli su cui riposano i fiori di loto e tra i servizi a disposizione degli ospiti, ci sono biciclette per addentrarsi tra mistiche pagode e silenziose strade delimitate d’abitazioni multicolore con le bandiere del Vietnam sull’uscio. Conosciuta come l’isola del Vietcong durante la guerra lanciata dagli Stati Uniti, la destinazione è oggi un paradiso della frutta e pedalando nelle sue strade ombrate dalla vegetazione, si scorgono alberi di mango, durian, papaya, jack-fruit, rambutan e pomeli.

Il giardino del The Island Lodge
Il giardino del The Island Lodge

Navigare sul Delta del Mekong

Trovandosi all’incirca a metà strada tra Ho Chi Minh City e Chau Doc, The Island Lodge sorge in posizione strategica per effettuare escursioni nautiche sul Mekong che dopo il confine con la Cambogia, è ribattezzato Song Cuu Long o “fiume dei 9 dragoni”. Il delta si articola infatti su 9 bracci dal quale partono migliaia di reticoli e canali che circumnavigando isole di fertilissimo limo, trasportano i sedimenti fino al mare creando un fondamentale ecosistema di sussistenza dove i vietnamiti producono ogni anno 15 milioni di tonnellate di riso e pescano circa 500.000 tonnellate di pesce. Tra le diverse gite sul fiume organizzate dal The Island Lodge, quella al tramonto include la visita degli allevamenti ittici accompagnati da hors-d’oeuvre e calici di Champagne. Alle prime luci dell’alba, si può invece optare per l’escursione verso Can Tho; città da 1.5 milioni di abitanti che ospita il famoso mercato galleggiante in cui le giunche con occhi scaccia-demoni dipinti a prua, vendono frutta esotica, fumanti ciotole di pho (piatto nazionale) a base di granchi ed altri ingredienti tipici.

Mercato galleggiante di Can Tho
Mercato galleggiante di Can Tho

L’effervescente Ho Chi Minh City: metropoli del Doi Moi

Il Doi Moi è la politica del rinnovamento implementata dalla Repubblica Socialista del Vietnam al seguito delle riforme economiche del 1996 ed Ho Chi Minh City (ex Saigon e città intitolata all’ex Primo Ministro e Presidente della Repubblica del Vietnam), è il luogo che meglio esprime la dedizione degli operosi vietnamiti, verso il progresso collettivo. Passata da 3 a 10 milioni di abitanti nell’ultimo ventennio, la visita alla scintillante metropoli presenta scenari opposti rispetto al Delta del Mekong. Qui i lunghi boulevard, gli edifici coloniali (Palazzo delle Poste, Teatro dell’Opera), le ampie piazze adornate da alberi e gli edifici Art Decò del periodo coloniale francese, sono l’epicentro di una espansione urbana in fast forward scandita da grattacieli, condomini, ville di lusso e centri commerciali. Tutto appare nuovo e pulitissimo mentre il perpetuo brulicare di merci e persone a bordo di mezzi a due ruote, è immediatamente indicativo della straripante energia che permea una società giovane, accogliente, dinamica ed entusiasta.

Il Vinpearl Landmark 81 e la skyline di Ho Chi Minh City © Marriott
Il Vinpearl Landmark 81 e la skyline di Ho Chi Minh City © Marriott

Alla scoperta della vibrante cucina vietnamita di Ho Chi Minh City

Profumata, a tratti spigolosa e quasi sempre contraddistinta dall’amalgama tra dolce, piccante, agro e salato con l’aggiunta di fresche erbe aromatiche, la cucina vietnamita è lo spettacolare risultato delle confluenze storico-culturali della nazione oltre che una delle principali attrattive del viaggio. Non a caso, la Guida MICHELIN Vietnam segnala ad Ho Chi Minh ben 74 insegne di cui 3 ristoranti con un macaron e 24 Bib Gourmand. Per un’introduzione di matrice contemporanea delle pietanze nazionali, ci si può dirigere allo stellato Ănăn Saigon dove lo chef patron Peter Cuong Franklin abbina “tecniche moderne ed autentiche ricette street food, per creare sapori inebrianti”. Tra le tante specialità della casa, gli ispettori segnalano l'involtino primavera al foie gras; il pesce alla curcuma di Ha Noi ed una versione mignon del panino bánh mì con manzo Wagyu.

Specialità del ristorante Ănăn Saigon
Specialità del ristorante Ănăn Saigon

Glossario culinario del Vietnam

Per meglio apprezzare le tante ricette locali, è consigliabile prendere un minimo di dimestichezza con i principali piatti vietnamiti preparati dai venditori di strada (alcuni ei quali segnalati dalla guida rossa) e da Bib Gourmand quali Xoi Bat, Man Moi o Bo Kho Gan. In ordine di diffusione, il pho (brodo di ossa e carne completato da spaghetti di riso, erbe fresche, manzo o pollo) è la zuppa capostipite mentre i banh cuon sono i famosi involtini freschi ottenuti da sfoglie di riso. Imperdibile è anche il bahn mi in cui la baguette d’eredità francofona viene farcita con patè di maiale, croccanti verdure marinate, fettine di carne e salsa piccante. Il fantastico bun cha verrà approfondito nei capitoli di Hanoi mentre il chao tu chon è la versione vietnamita del congee di riso. Le deliziose preparazioni proseguono con il bo kho (manzo stufato con carote, cipolle, coriandolo) ed il mi hoanh thanh a base di noodles all’uovo, won-ton di maiale e gamberi, brodo di funghi, germogli di fagioli, cipolle e scalogno fritto.

© Il Bun Cha
© Il Bun Cha

Toccare il cielo con un dito al Vinpearl Landmark 81

Tornando al percorso di viaggio con la vettura affittata da Bean Travel 1695 (per guidare in Vietnam occorre la patente internazionale), raggiungiamo lo scenografico atrio in marmo e specchi del Vincom Landmark 81. Il grattacielo di 461 metri è un inequivocabile totem della straripante crescita economica di HCMC non che la seconda torre più alta del Sudest asiatico. Negli ultimi 20 piani dello spettacolare edificio, sorge il 5 stelle lusso Vinpearl Landmark 81. Parte dell’Autograph Collection del Gruppo Marriott, l’albergo assicura panorami a 360 gradi sulla città, confortevoli camere in stile contemporaneo, altolocati servizi per gli ospiti come una superba sala colazioni panoramica straripante di piatti asiatici e diversi ristoranti interni.

La lobby al Vinpearl Landmark 81
La lobby al Vinpearl Landmark 81

Club Lounge e mixology a 400 metri di altezza

Fiore all’occhiello della società per azioni VinGroup, il Vinpearl Landmark 81 ha cambiato la fisionomia dello skyline di Ho Chi Minh City. Soggiornare in questo capolavoro dell’architettura contemporanea, apre ad esperienze introvabili come sorseggiare cocktail e degustare ricette di matrice sia orientale che occidentale, nella sofisticata Club Lounge del 71° piano. Lo spazio è riservato ai soli clienti dell’albergo e dalle 17:00 alle 20:00, è previsto l’open-bar. L’Horizon Spa & Wellness si trova invece al 47° piano accanto alla palestra ed alla piscina a sfioro, con viste aperte su tutta la metropoli.

La Club Lounge del Vinpearl Landmark 81 © Marriott
La Club Lounge del Vinpearl Landmark 81 © Marriott

Notti in alta quota con la leggenda di Thanh Giong

Impreziosito da reperti artigiani e sontuosi materiali, il Vinpearl Landmark 81 sorge nel quartiere di Binh Thanh sulla riva occidentale del fiume Saigon. L’architettura dell’edificio ispirato al bambù è riconducibile alla leggenda spopolare vietnamita di Thanh Giong (o San Giong) dove un bimbo cavaliere di tre anni, difese con successo il paese dal nemico utilizzando un fascio di bambù. In questo senso, la torre rimarca il forte orgoglio nazionale vietnamita; Nazione che nella sua complessa storia moderna ha raggiunto l’indipendenza nel 1945 dopo aver sconfitto super potenze quali Cina e Giappone, per poi vincere la guerra d’Indocina contro la Francia nel 1954 (quando il paese venne poi diviso in due) e quindi resistere agli Stati Uniti fino ad ottenere la riunificazione nel 1975.

Camera al Landmark Vinpearl 81 © Marriott
Camera al Landmark Vinpearl 81 © Marriott

War Remnant Museum: memorie da un lacerante passato

La definitiva resa di Saigon avvenuta nel 30 aprile del 1975, ha le sue radici nell’offensiva del Tet del 1968, avviata durante il Capodanno lunare dall’esercito nordvietnamita e dai Vietcong contro gli avamposti militari a sud del 17° parallelo. Seppur scioccante e difficile da metabolizzare, la visita al War Remnant Museum è doverosa perché aiuta a non dimenticare gli orrori della guerra. Utilizzando foto, estratti di reportage, documenti e statistiche, il museo immortala il massacro di civili inermi a My Lai, i devastanti effetti dei defolianti su suolo e persone, e gli agghiaccianti numeri di un conflitto lungo 10 anni dove i Presidenti Johnson e Nixon riversarono sul paese 14.300.000 tonnellate di esplosivi (il Vietnam è tutt’oggi la Nazione più bombardata della storia) e circa 80.000.000 di litri di agente arancio. Dal 1964 al 1975, il Vietnam ha perso il 25% del territorio e 3 milioni di persone (2 milioni di questi erano civili). A ciò si aggiungono 300.000 dispersi ed altri 42.125 morti tra il 1975-2002 a causa degli ordigni inesplosi. I soldati statunitensi uccisi in Vietnam sono 58.000; i feriti 153.000. A poca distanza dal War Remnant Museum c’è il significativo Palazzo dell’Indipendenza o della Riunificazione mentre ad un’ora di macchina fuori porta, i tunnel di Cu Chi con chilometri di cunicoli ed intere città sotterranee dalle quale scaturiva la guerriglia Vietcong, permette di comprendere ancora meglio la proverbiale resilienza del popolo vietnamita.

Il cortile del War Remnant Museum
Il cortile del War Remnant Museum

Amanoi, un santuario olistico nel parco di Nui Cha

Lasciata Saigon e proseguendo verso nord lungo la nuova autostrada delimitata da milioni di alberi di eucalipto piantati dopo il conflitto per risanare il suolo dagli agenti chimici, l’area naturale protetta di Nui Chua custodisce uno dei più raffinati templi dell’ospitalità vietnamita. Immerso nei paesaggi della catena Annamita con esclusivo arenile sul Mar Cinese Meridionale, l’Amanoi incarna la quintessenza del soggiorno olistico attraverso uno scenografico corpo centrale e 13 diverse tipologie di padiglioni e ville (molte delle quali con piscina privata) che distribuite tra le selvagge alture e la frastagliata costa, perseguono la filosofia del feng-shui abbinando linee essenziali e spazi in sottrazione, con abili giochi di luci ed ombre.

Padiglione centrale dell'Amanoi © Amanoi
Padiglione centrale dell'Amanoi © Amanoi

Cultura Cham nella biosfera Unesco

L’area geografica in cui sorge l’Amanoi è da secoli la terra del popolo Cham; una delle 54 etnie riconosciute dal governo vietnamita. I Cham discendono dal Regno Champa che per molti secoli, controllò i territori costieri dell’Annam nell’Indocina sud-orientale, costruendo la propria ricchezza sul commercio marittimo. Oggi nella zona attorno a Thàp Cham vivono circa 100.000 Cham e per chi volesse ammirare i luoghi di culto dell’etnia, l’albergo organizza escursioni verso i templi di Po Klong Garai (del XIII secolo) e Po Nagar edificato nel VIII secolo d.C. Restando all’interno dell’Amanoi, è invece possibile prendere parte al Cham Sacred Blessing; l’evocativa ed atmosferica cerimonia a lume di candela si svolge nella foresta ascoltando musiche e riti religiosi derivati dall’induismo sivaita. A completamento dell’esperienza c’è infine una romantica cena privata al Rock Studio con piatti della cucina tradizionale Cham, preparati al momento da uno chef davanti ai commensali.

 Cerimonia del Sacred Cham Blessing  © Amanoi
Cerimonia del Sacred Cham Blessing © Amanoi

Trekking sul Goga Peak, bagni al mare ed escursioni a Vinh Hy

Il silente e rigoglioso paesaggio circostante all’Amanoi inserito nella biosfera Unesco ricorda a tratti il Mediterraneo, ed è un altro valore aggiunto del soggiorno. Per sentirsi tutt’uno con la natura, la giornata può avere inizio con il trekking sul Goga Peak da cui contemplare onde, scogliere di granito e montagne del Parco Nazionale di Nui Chua al suono del vento e delle maree. Tornati a piedi nel padiglione centrale, i golf kart traghettano gli ospiti nelle tante aree relax della struttura quali Aman Spa, zona piscina oppure al beach-club per tuffarsi nelle acque color zaffiro della spiaggia privata. Da qui, imbarcandosi nel catamarano dell’albergo, si naviga fino al lato opposto della baia per scoprire il poetico Vinh Hy; villaggio punteggiato dalle barche dei pescatori e da ristoranti galleggianti.

Il Goga Peak ed il territorio dell'Amanoi © Amanoi
Il Goga Peak ed il territorio dell'Amanoi © Amanoi

Un microcosmo della cucina nazionale

Dalla colazione alla cena, la curata offerta culinaria dell’Amanoi presenta numerosi capisaldi della gastronomia vietnamita, presentati con inappuntabile finezza. Uno dei momenti più apprezzati dagli ospiti è il piacevole intermezzo dello spuntino pomeridiano con dolci della tradizione, cesti di frutta locale e preparazioni à la minute come i banh xèo. Quest’ultime sono delle specie di crepes o tacos a base di acqua, farina di riso e latte di cocco che dopo essere piastrate, vengono farcite con verdure, germogli, gamberi o diverse tipologie di carne ed accompagnate da appetitose salse agro-piccanti.

Display di cucina vietnamita all'Amanoi
Display di cucina vietnamita all'Amanoi

La speciale osmosi tra interni ed esterni dell’Amanoi

Lanterne rosse, linee geometriche, soluzioni prospettiche ed immense vetrate per permettere al paesaggio di entrare nelle zone living. Dal padiglione centrale alle ville passando per centro benessere e la monumentale scalinata d’accesso alla struttura, ogni elemento d’arredo dell’Amanoi è studiato nel dettaglio nell’ottica di una permanenza riposante quanto estetico. Alloggi come le Mountain Villas ed Ocean Pool Villas, hanno piscine private ed enormi bagni con vetrate sulla baia. Il padiglione centrale alterna invece statue del Buddha, vasi cinesi straripanti di xoan e gerani della giungla, disposti accanto a candele. Le lavorazioni artigianali sono applicate a tavoli, decorazioni e paravento intarsiati. Essendo le finestre scorrevoli ed a scomparsa, gli spazi comuni regalano un’ispirante osmosi tra esterno ed interni.

La Mountain Villa al tramonto
La Mountain Villa al tramonto

Sudest asiatico: massaggi e pratiche olistici

Che siano Khmer, Viet o Thai, il Sudest asiatico ha una lunga tradizioni in materia di massaggi, riflessologia plantare e pratiche olistiche. Come molte altre dimore di lusso in Vietnam tra cui il Vinpearl Landmark 81 di Saigon ed il Sofitel Legend Metropole di Hanoi presenti in questo articolo, anche l’Aman mette a disposizione dei propri clienti una sofisticata zona benessere con scelta di signature treatments per nutrire e purificare spirito e corpo. All’ampia varietà di massaggi eseguiti da figure professionali, l’Aman Spa aggiunge cosmetica naturale, sessioni di Reiki e Chakra balancing e due suite per l’idroterapia ciascuna con bagno turco, vasca idromassaggio e piscina fredda.

Sala massaggio all'Amanoi
Sala massaggio all'Amanoi

Il Golfo del Tonchino e le sue meraviglie

Dopo aver visitato le storiche regioni di Cocincina (quella del Mekong e di Ho Chi Minh City) e dell’Annam (zona centro meridionale della Nazione), la terza area geografica che compone l’odierno Vietnam è il Tonchino. Quest’ultima identifica la zona più settentrionale del paese ed è il luogo dove nel 1964, avvenne l’incidente del Golfo del Tonchino che diede al Presidente Johnson il pretesto per l’escalation del conflitto. Qui sorge Haiphong; la terza città più grande del paese che nell’epoca dell’Indocina, fu il quartier generale della marina militare francese. In veste d’importante porto strategico vicino al delta del Fiume Rosso, Haiphong venne più volte bombardata dai B-52 americani ma il centro urbano resta comunque una tappa d’interesse grazie alle sue architetture d’inizio Novecento, ed anche per la prossimità con la baia di Ha Long; meta imperdibile da scoprire a bordo degli evocativi vascelli di Bhaya Cruises.

La baia di Halong nel Golfo del Tonchino © Bhaya Cruises
La baia di Halong nel Golfo del Tonchino © Bhaya Cruises

Crociera ad Ha Long Bay con Bhaya Cruises

Ha Long è “dove il drago scende in mare” e per sfiorare con lo sguardo i mille faraglioni della baia Patrimonio Unesco dall’alba al chiaro di luna, è necessario esplorarla in barca. Tra le tante crociere disponibili, quelle organizzate da Bhaya Cruises miscelano una riflessiva sintesi di contenuti naturistici e culturali. Di particolare fascino è il battello Au Co (il nome significa fata) il cui design ricorda le navi da turismo franco-vietnamite degli anni ’30. Una volta in navigazione avvolti dal confort di cabine arredate in stile coloniale completate da balconi e vasche da bagno panoramiche, il tragitto lambisce le svettanti formazioni carsiche tappezzate di vegetazione fino all’approdo a Cat Ba. L’isola ospita un parco nazionale e nel suo interno composto da picchi montuosi e fertili pianure con bufali d’acqua al pascolo, ci sono 91 case, 132 abitanti e 60 langur (specie endemica di scimmia adesso sotto tutela). Bhaya Cruises ha qui intrapreso diverse attività solidali per sostenere la popolazione, tra cui la coltivazione di orti biologici. Le verdure raccolte e Cat Ba vengono poi utilizzate nella cucina della nave Au Co.

La nave Au Co al tramonto © Bhaya Cruises
La nave Au Co al tramonto © Bhaya Cruises

Hanoi: l’irresistibile charme della capitale vietnamita

Monumenti, musei, edifici di culto, quartieri antichi, palazzi Art Decò ed atmosfere uniche al mondo. Hanoi è una città dallo spiccato carattere ed è in grado di colpire l’immaginario sia a livello storico che spirituale. La capitale del Vietnam eletta anche a capitale dell’Indocina francese nel 1902, è forse l’unico grande centro urbano del Sudest asiatico preservato dalla globalizzazione, che ha invece omologato molte metropoli orientali. La planimetria rimodulata dai francesi che spianarono intere zone abitate ed edifici di culto per far spazio al quartiere coloniale di Hoan Kiem, è anch’essa un tratto distintivo di Hanoi assieme alle pagode taoiste, il quartiere vecchio ed i templi confuciani del X secolo. Altro edificio simbolo della città assieme alla pagoda con un solo pilastro ed il Mausoleo di Ho Chi Minh dedicato al Presidente scomparso nel 1969, è il Sofitel Legend Metropole che aperto nel 1901, ha ospitato e continua ad accogliere nella sua Heritage Wing diplomatici, Capi di Stato, ambasciatori, attori, letterati e rock star.

Il Grand Hotel Metropole ad inizio Novecento © Sofitel
Il Grand Hotel Metropole ad inizio Novecento © Sofitel

Sofitel Legend Metropole: la Grande Dame di Hanoi

Un tempo definito l’albergo più fascinoso del mondo ad est di Suez, il Sofitel Legend Metropole Hanoi segnalato dalla Guida MICHELIN  è tutt’oggi la Grande Dame della capitale vietnamita. Fondata da due imprenditori francesi ad inizio Novecento, la dimora dall’elegante facciata bianca incarna l’essenza dell’Indocina ed è stata testimone delle vicissitudini storiche di Hanoi, restando sempre un punto di riferimento della città. L’albergo sorge a pochi passi dal Teatro dell’Opera nel quartiere di Hoàn Kièm ed appartiene per il 50 percento al Governo mentre la restante metà, è di proprietà Accor. Il gruppo di ospitalità transalpino cha elevato lusso, servizi e charme dell’indirizzo attraverso diverse fasi di restauro che hanno interessato sia l’Opera che l’Heritage Wing.

L'attuale facciata dell'Heritage Wing del Sofitel Legend Metropole © Sofitel
L'attuale facciata dell'Heritage Wing del Sofitel Legend Metropole © Sofitel

Paths of History

Divenuto parte del patrimonio architettonico di Hanoi, la storia del Sofitel Legend Metropole (primo albergo del gruppo Accor della preziosa collezione Legend) è scandita dal susseguirsi di diverse epoche al cospetto di orchidee, ceramiche, mobili in mogano. L’edificio è stato uno dei pochi risparmiati dai bombardamenti americani perché durante il conflitto, ospitava ambasciate e funzionari stranieri ma fu comunque giudicato necessario, costruire un bunker al suo interno. Lo spazio sotterraneo adiacente al celebre Bamboo Bar è visitabile prendendo parte al “Paths of History”. La visita guidata organizzata dall’albergo e narrata da uno storico che perse la casa ed alcuni famigliari durante i 10 anni di raid aerei statunitensi (i quali distrussero molte abitazioni limitrofe all’hotel) è una toccante esperienza da prenotare assieme alla stanza.

L'entrata del bunker al Sofitel Metropole Legend
L'entrata del bunker al Sofitel Metropole Legend

Da Chaplin a Graham Green all’incontro di Trump con Kim Jong-un

Sfogliando l’albo dei ricordi del Sofitel Legend Metropole e girovagando nei suoi sontuosi interni che miscelano tradizioni artigiane locali ed arredi Art Decò, è impossibile non imbattersi nei sussurri del passato che lato ospitalità, sedussero Charlie Chaplin e Graham Greene. Quest’ultimo è lo scrittore del libro “The Quiet American” in cui l’autore anticipa di circa un decennio lo sbarco delle truppe americane nella Nazione asiatica. A quest’ultima personalità, è dedicata una splendida suite ed un signature cocktail del Bamboo Bar (tra i locali più glam della città). Il Metropole fu anche sede nel 2019 di un rarissimo incontro vis-a-vis tra Donald Trump e Kim Jong-un.

Heritage Wing del Sofitel Legend Metropole © Sofitel
Heritage Wing del Sofitel Legend Metropole © Sofitel

Dal Bamboo Bar al Beaulieu

All’impagabile senso del luogo, il Sofitel Legend Metropole allieta ogni soggiorno con una curata offerta gourmand. La colazione con piatti asiatici (dim sum, noodle, pho, zuppa di miso e molto altro) crepes, waffles, pancakes, frutta esotica e menù à la carte è già di per sé un evento. Il Bamboo Bar è invece un tempio del mixology ubicato nel cortile interno accanto alla piscina, e frequentato da una clientela alla moda. Rinfrescati dal mellifluo roteare dei ventilatori d’epoca, lo spazio trasmette un fascino d’altri tempi e lo stesso accade nella veranda vetrata in cui viene servito l’afternoon tea con scones e pasticcini. Il ristorante Le Beaulieu aperto assieme all’hotel all’inizio del XX secolo e segnalato dalla Guida MICHELIN, è l’indirizzo più acclamato di Hanoi per quanto concerne l’alta cucina francese.

Bamboo Bar e la piscina del Sofitel Legend Metropole
Bamboo Bar e la piscina del Sofitel Legend Metropole

La Guida MICHELIN ad Hanoi; dalla strada alle stelle

Hanoi è la patria del pho; zuppa nazionale in cui i saporiti brodi aromatizzati da secoli di saggezza gastronomica, vengono serviti in ciotole con spaghetti di riso, carne di pollo o maiale, erbe fresche (coriandolo, menta vietnamita, citronella, perilla, basilico Thai). Alcune delle migliori interpretazioni si apprezzano nei banchi ciglio strada segnalati dalla Guida MICHELIN che ad Hanoi conta 54 ristoranti, 18 Bib Gourmand (tra cui il 1946 Cua Bac specializzato in piatti regionali come l’anguilla cotta nel bambù) ed alcune cucine stellate.

Specialità di Hanoi
Specialità di Hanoi

Cene stellate di Hanoi

Assieme ad Hibana by Koki e Gia, il ristorante Tầm Vị  è una delle 3 insegne stellate della capitale vietnamita. Il ristorante dove un menù degustazione costa circa 35 euro, svolge il suo servizio all’interno di un’antica casa da tè in cui arredi, opere d’arte e suppellettili riportano ad inizio Novecento. Tra luci soffuse e tavoli in legno, Tam Vi si articola su diverse sale proponendo alcune delle più tipiche ricette della città. Qui è possibile assaggiare pesci stufati, maiale caramellato con uova, tofu in salsa di cipolle verde, zuppa di granchio con spinaci del Malabar, i famosi spring rolls fritti di Hanoi ripieni di noodles a carne.

Tam Vi ristorante una stella Michelin di Hanoi
Tam Vi ristorante una stella Michelin di Hanoi

L’atmosferico Old Quarter

Sulla sponda settentrionale del lago Hoan Kiem sul quale galleggia il tempio Ngoc Son, c’è un magico quartiere di case basse attraversato da 36 strade. Ciascuna di esse è legata al commercio di un diverso prodotto perchè l’Old Quarter segue il modello urbanistico dei phuong. La zona si accende dall’alba e fino a notte inoltrata e di particolare fascino è la via che racchiude i negozi di farmacopea tradizionale, intitolata al medico Hai Thuong Lan Ong. La casa di Ma May è invece un affresco sulla vita dei mercanti cinesi nel XIX secolo mentre al confine nord c’è il mercato Dong Xuan, ricco di sete e tessuti da cui ricavare abiti su misura. Il Quartiere Vecchio ha tante sfumature nascoste ed accomodarsi nei tanti caffè (vero passatempo nazionale) per osservare lo scorrere della vita locale, si rivelerà indimenticabile quanto perdersi nel dedalo dei suoi misteriosi vicoli.

Caffè nell'Old Quarter di Hanoi
Caffè nell'Old Quarter di Hanoi

Profumi, tradizioni e sapori dell’Old Quarter

L’Old Quarter di Hanoi è anche uno degli epicentri culinari della città ed al mattino in particolare si passeggia tra cucine che preparano volatili cucinati al vapore, calderoni di pho, wok straripanti di noodles conditi con erbe fresche e lumache. Animato da fuochi ardenti, nuvole di vapore, grigliate e sentori aromatici, il quartiere vecchio della capitale è il luogo ideale in cui approfondire l’importanza del cibo di strada nella cultura gastronomica locale. Molto interessante è inoltre la modalità di somministrazione dei “chioschi” culinari dove un paio di fornelli, sono sufficienti a cucinare per orde di commensali che si accomodano su piccoli tavoli e sedie di plastica, distribuite su slarghi e marciapiedi. Le fumanti pietanze servite in ciotole sono a tutti gli effetti dei pasti completi e raramente superano il costo di 2 euro. Buona parte delle ricette è completata dai clienti con peperoncino, aceto, zucchero e salse disposte nelle ciotole al centro dei lillipuziani tavolini.

Cucine di strada nell'Old Quarter
Cucine di strada nell'Old Quarter

L’arte del Bun Cha nei chioschi di strada del Bibendum

Forse ancora più del pho, il delizioso bun cha è la ricetta di Hanoi per antonomasia ed il piatto trova una delle sue migliori espressioni presso il Bib Gourmand Bún Chả Đắc Kim (Hang Manh Street) nell’Old Quarter. Accolti dalla vistosa insegna raffigurante il Bibendum ed una volta trovato posto per accomodarsi (impresa non semplice perché l’indirizzo è tra i più apprezzati della città), l’attesa è premiata con un trionfo di noodles in brodo accompagnati da polpette di carne di maiale macinata ed una ciotola d’insalata verde, germogli di soia, menta e coriandolo. Al perfetto equilibrio gustativo tra dolcezza, fragranza e sapidità contribuisce la salsa “bun cha” a base di “nuoc mam” (salamoia di pesce), salsa di soia, aceto di riso, zucchero, lime e aglio. Aggiungendo una porzione degli immancabili spring rolls di Hanoi, il costo complessivo della cena sarà di circa 2,5 euro a persona. Semplicemente imperdibile.

Il Bib Gourmand Bún Chả Đắc Kim (Hang Manh Street)
Il Bib Gourmand Bún Chả Đắc Kim (Hang Manh Street)

I culti di Hanoi

Giunti all’epilogo del grande viaggio in Vietnam, è tempo di dedicare una giornata ai luoghi sacri della capitale. Dalla Pagoda delle Due Sorelle alla poesia del Van Mieu o Tempio della Letteratura eretto nel 1070 dal Re Ly Than Tong in onore di Confucio, Hanoi è una città dai molteplici culti. Le mete di pellegrinaggio sopracitate come la stessa Pagoda di Dien Huu nota per i monaci che praticano l’agopuntura, sono mete antiche e spirituali in cui i devoti pregano e lasciano offerte alle diverse divinità, mentre l’incenso arde tra fiori, frutti e candele. Lo stesso accade al tempio di Quan Thanh costruito come tributo al guardiano del nord Tran Vu ed alla famosa Pagoda ad una sola colonna che emerge da un laghetto coperto dai loti; emblema stesso del Buddha e dei Boddhisattva che vengono appunto raffigurati seduti sul fiore aperto. A forma di fiore di loto è anche il vicino museo di Ho Chi Minh, situato a pochi passi dal suo mausoleo ricavato dal pregiato marmo di Danang. Questo è forse il luogo di culto più “sentito” della capitale vietnamita (e dall’intera Nazione) in quanto l’indimenticato rivoluzionario, statista e politico, ha più volte liberato il suo paese dagli oppressori rendendo il Vietnam un simbolo globale di tenacia e resistenza.

Il Tempio della Letteratura ad Hanoi risalente al X secolo
Il Tempio della Letteratura ad Hanoi risalente al X secolo

In copertina © Amanoi

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