L’attesa presentazione della Guida MICHELIN Italia 2026 in programma il 19 novembre al Teatro Regio Parma, è dunque un’ottima occasione per esplorare arti, mestieri, siti d’interesse storico e le gustose insegne regionali consigliate dal Bibendum. Alla pletora di attrattive del territorio, partecipano inoltre i preziosi beni-culturali presenti nell’antica capitale del ducato di Parma e Piacenza non che sede universitaria sin dal XI secolo.
Itinerario dal Polesine a Parma
Il percorso verso il Teatro Regio di Parma può avere inizio guidando paralleli al grande fiume dove le ombre e nebbie autunnali, l’immobilità del paesaggio, le dimore rurali ed i castelli adornati da cascate di foglie gialle si riveleranno un atmosferico incipit. Partendo dal Polesine Parmense, la prima tappa d’interesse segnalata dalla Guida MICHELIN è il ristorante stellato Antica Corte Pallavicina all’interno di un edificio costruito secoli or sono, per svolgere la funzione di dogana sul Po.
Il regno del culatello
L’antico approdo riservato ai naviganti è stato convertito in azienda agricola e pernotto di charme dalla famiglia Spigaroli ed oltre all’insegna gourmand e l’ottima osteria della tradizione in cui degustare anelini in brodo ed altre prelibatezze emiliane, l’indirizzo ospita la famosa cantina dedicata alla stagionatura del culatello più acclamato del Bel Paese.
Nei sotterranei della struttura, ogni pezzatura del nobile insaccato prodotto rispettando il metodo artigianale, è associato ad un’etichetta con il nome del futuro destinatario. Frugando tra le varie personalità che comprano annualmente i culatelli dell’Antica Corte Pallavicina ci sono membri delle famiglie reali europee, star di Hollywood e pluridecorati chef.
La grande cucina gastro-fluviale di Massimo Spigaroli
Parte della collezione Teritoria e tempio di un indimenticabile cucina “gastrofluviale”, l’Antica Corte Pallavicina è uno dei tesori del Polesine. L’indirizzo assicura un’esperienza unica da molteplici prospettive a come raccontato da Massimo Spigaroli, tutte le proposte del ristorante una stella MICHELIN, riflettono la storia e le usanze del territorio: “Questa è una zona umida dal microclima speciale legato al fiume Po dove da secoli, si è sviluppato un incrocio di culture a sua volta affiancato da un sistema di uomini e prodotti che ha dato vita ad una cucina di grande interesse”.
Le parole dello chef trovano puntuale riscontro in piatti come la terrina di storione ed il suo caviale con battuta di sedano e mela verde, nei ravioletti di gallina cotti in vescica accompagnati da fonduta di Parmigiano dei 12 anni e bottarga di Culatello ed anche nelle coscette di rana leggermente dorate all’aglio dolce e prezzemolo, adagiate s’una salsa di patate dolci ai sentori di zafferano. Quest’ultima ricetta è dedicata al compianto cuoco e scrittore Anthony Bourdain.
Un giorno a Parma tra storia, arte e monumenti
Una volta raggiunta Parma e prima di dedicarsi a soste stellate e Bib Gourmand, gli amanti delle arti potranno dirigersi al Complesso Monumentale della Pilotta. Nei magnifici ambienti dell’edificio trovano spazio la Galleria Nazionale, il Teatro Farnese (capolavoro seicentesco restaurato la Seconda Guerra Mondiale), la Biblioteca Palatina stipata di preziosi manoscritti ed il Museo Archeologico Nazionale.
Ulteriori attrattive nel centro storico sono l’architettura romanica del Duomo con cupola affrescata da Correggio e l’adiacente Battistero rivestito di marmo rosa, ed abbellito dalle sculture di Benedetto Antelami. A quanto sopra si aggiungono il Parco Ducale con i giardini all’italiana dell’orto botanico risalente al XVII secolo, ed il Teatro Regio che inaugurato il 16 maggio 1829 con l'opera Zaira composta per l'occasione da Vincenzo Bellini, si appresta ad ospitare la presentazione della Guida MICHELIN Italia 2026.
Inkiostro: stella MICHELIN di Parma
Parma conta otto soste segnalate dalla Guida MICHELIN tra cui il ristorante Inkiostro insignito con un macaron. Ubicato in via San Leonardo ed abilmente condotto da Salvatore Morello, la cucina dello chef di origini calabresi “abbraccia diverse ricette e ingredienti tutti caratterizzati da finezza, stile, originalità e da prodotti di alta qualità che anche quando rasentano l'esotico, risultano sempre in armonia con i singoli piatti”.
Le note degli ispettori MICHELIN sottolineano inoltre una serie di “ricette memorabili” tra cui la razza bianca, le verdure asiatiche in salamoia, i fagioli e il ramen ed un dessert al parmigiano di 24 mesi seguito da deliziosi pasticcini.
La Guida MICHELIN a Parma
Le sublimi osterie di una volta e le insegne di cucina contemporanea della città ducale, compongono un raffinato mosaico gastronomico. Il tour culinario può iniziare presso il Bib Gourmand I Tri Siocchèt situato appena fuori dalla tangenziale. Emblema delle tipiche trattorie emiliane, l’indirizzo racchiude sale dall'atmosfera accogliente e informale mentre le proposte “esaltano la tradizione parmense attraverso piatti deliziosi dalla torta fritta con salumi alla zuppa inglese realizzati prevalentemente con ingredienti locali”.
Glorie culinarie del parmense
Un’altra apprezzabile trattoria è Parma Rotta (il nome evoca il punto in cui un tempo il torrente rompeva gli argini) dove “l’ottima cucina è caratterizzata dalla tecnica di cottura più antica al mondo a base di fuoco a legna ed erbette”.
Da non perdere è anche il ristorante Cocchi (da prenotare con largo anticipo) definito dagli ispettori MICHELIN una “gloria cittadina” grazie alla rassegna di piatti stagionali come i tortelli alle erbette con parmigiano e burro fuso ed il carrello di bollito, accompagnati da “una ricercata lista di vini”.
Altro indirizzo cult a circa un quarto d’ora in macchina dal centro di Parma, è la Trattoria ai Due Platani.
Gita ai Castelli del Ducato
Dopo aver apprezzato la premiata gastronomia locale, la gita verso i manieri del Ducato che includono i castelli di Parma, Piacenza e Pontremoli assicura un affascinante amalgama tra echi storici e rilassanti scorci naturali.
Tra le tante fortificazioni visitabili della provincia parmense, uno dei più suggestivi è il Castello di Torrechiara edificato in epoca rinascimentale. Di notevole interesse architettonico è anche la Rocca Sanvitale di Fontanellato nota per il ciclo di affreschi del Parmigianino nella "Stanza di Diana". La finemente decorata Rocca Meli Lupi di Soragna incorpora invece un intricato labirinto ed ulteriori sussurri del passato echeggiano tra le secolari mura dell’antico Castello di Scipione dei Marchesi Pallavicino.
Dove dormire a Parma secondo gli ispettori MICHELIN
La Guida MICHELIN Hotel consiglia a Parma quattro alberghi. Tre di questi (NH Parma, Sina Maria Luigia e l’Executive Spa Hotel) offrono un’ospitalità di matrice moderna, mentre il Grand Hotel di Parma (ex Park Hotel Pacchiosi) parte del portfolio Una Esperienze, si distingue per essere la dimora più lussuosa e curata della città. Ricavato dal monumentale edificio del XIX secolo, l’indirizzo ha connotati storici e spaziosi ambienti di sofisticata eleganza. L’albergo adotta arredi in stile neorinascimentale e come descritto dagli ispettori, le camere ai piani superiori abbinano “incantevoli lucernari; estetica retrò e funzionalità contemporanee”.
Un soggiorno nella storia
Per chi soggiorna al Grand Hotel di Parma circondato da un ettaro di parco, sarà inoltre interessante scoprire la storia dell’edificio progettato da Enrico Bovio all’inizio del Novecento. Anche noto come Palazzo Vighi, il complesso architettonico situato nel più antico quartiere della città doveva originariamente ospitare la “Reale Clinica Chirurgica”. Il palazzo dalle facciate lineari, si sviluppa su quattro piani distinguendosi per lo schema planimetrico a “pettine” ad esaltare gli ampi ambienti interni le cui grandi finestre e gli spettacolari soffitti a volta, ruotano attorno all’iconico scalone centrale.