In viaggio 6 minuti 29 settembre 2025

La magia delle strade bianche tra Gaiole e Montalcino

Defilate e fascinose, le strade sterrate della Toscana dislocate tra Chianti, Val d’Orcia e terre senesi conducono nel cuore di preziosi paesaggi vitivinicoli ed alla corte della migliore ospitalità selezionata dalla Guida MICHELIN.

Quando l’asfalto lascia spazio ai sassolini di ghiaia, la natura che scorre incontaminata dai finestrini accelera il senso di evasione dalla frenesia quotidiana, favorendo un’immediata sensazione di distacco e rilassamento. Solitamente associate a contesti agricoli, le strade bianche della regione medicea sono spesso anche l’unico viatico possibile verso i cancelli di atmosferiche dimore, celate d’antiche mura e verdeggianti ecosistemi. Con la popolarità della Toscana in perenne ascesa, la scelta di alberghi e ristoranti segnalati dalla Guida MICHELIN ha raggiunto nuovi apici e rispetto al passato, sempre più indirizzi hanno scelto di rimanere aperti in tutti i mesi dell’anno.

Strade bianche toscane; dall’Eroica alla grande ospitalità del Bibendum

Espressione di uno stile di vita a stretto contatto con i ritmi naturali, i percorsi sterrati della provincia senese fiancheggiati da ulivi, cipressi e vigneti hanno ispirato l’istituzione dell’Eroica; competizione ciclistica (qui vale la pena ricordare come MICHELIN produca anche pneumatici per varie tipologie di biciclette) che celebra lo spirito d’antan della disciplina abbinando sport, storia e natura. L’evento si snoda tra Crete Senesi, Chianti e Val d’Orcia facendo tappa in antichi borghi quali Gaiole in Chianti, Asciano e Montalcino. Dalla prospettiva prettamente turistica, le medesime località sono impreziosite dalle raffinate forme di ospitalità consigliate dalla guida rossa tanto che navigando sull’App gratuita della Guida MICHELIN, i viaggiatori potranno redigere il loro itinerario preferito abbinando il defilato fascino delle strade bianche ripercorrendo le orme dell’Eroica, prima di soggiornare in veri e propri eden dedicato al benessere psicofisico.

Strade bianche Toscana, sulle tracce dell'Eroica
Strade bianche Toscana, sulle tracce dell'Eroica

Castel Monastero; dormire nella storia

La ricerca della quiete interiore può avere inizio tra le mura medievali di Castel Monastero; lussuoso albergo avvolto da 4 ettari di vigneti e boschi di castagni. Menzionato con il nome Sarna nel 1044, dal 1050 il castello fu conosciuto come monastero in quanto adiacente all’Abbazia di Berardenga. Nel 1208 la struttura resistette all’assedio dei Fiorentini per essere poi conquistata nel 1270 per mano di Guido di Montfort che la utilizzò come avamposto contro la città di Siena. Successivamente, il borgo venne acquistato e trasformato in residenza di campagna dalla famiglia Chigi Saracini.

Castel Monastero
Castel Monastero

Notti magiche tra cultura, musica e silenzio.

Tornando all’attualità, la storica dimora ha ideato per la stagione 2025 un evocativo palinsesto musicale in cui le “Opera Night” trasformano la piazza del borgo in un palcoscenico al cospetto di cieli stellati. Il legame dell’albergo con le tradizioni culturali del territorio trova ulteriore espressione nei servizi di concierge associati al Palio di Siena. Quest’ultima attività consente agli ospiti di partecipare alle cene della prova generale, assistere alla corsa equestre da postazioni riservate e di trovarsi a stretto contatto con i riti delle Contrade.

Trattamenti olistici, nuotate e cucina d’autore

Oltre alle tre piscine all’aperto, Castel Monastero racchiude nei suoi nobiliari ambienti la Spa Monasterii composta da diverse sale per i trattamenti (che includono terapie dimagranti, detox e antietà, massaggi professionali, corsi di yoga) a cui si aggiungono due piscine interne, sauna finlandese, bio-sauna, percorso Kneipp, hammam e docce multisensoriali. Dopo aver attinto dalle numerose soluzioni olistiche, il soggiorno può essere ulteriormente allietato dall’esperienza culinaria del ristorante Contrada - stella dal 2025 - in cui lo chef Davide Canella, propone una cucina essenziale e contemporanea. L’offerta enogastronomica è completata dal ristorante Cantina specializzato in proposte tipicamente toscane, dal Chigi Bar e dall’Aqva Pool Bar.

Piscine di Castel Monastero
Piscine di Castel Monastero
Ristorante Contrada
Ristorante Contrada

Borgo San Felice Resort; stelle culinarie e attenzione all'ambiente

Spostandosi nelle strade bianche nei pressi del Castello di Brolio, si raggiunge presto Borgo San Felice Resort. Completamente circondato da vigneti di proprietà e riportato ben oltre lo splendore originale tramite un restauro conservativo, la struttura insignita con due Chiavi MICHELIN si presenta come uno degli indirizzi più lussuosi di tutta la Toscana. Dai tessuti all’artigianato passando per il sopraffino confort delle camere adornate da stemmi, mobili d’epoca ed amenità contemporanee, l’albergo si distingue per la minuziosa attenzione verso ogni dettaglio del soggiorno. Non fa eccezione il ristorante stellato (+ stella verde) Poggio Rosso che ha recentemente ingaggiato l’abile e sorridente Stelios Sakalis. Ateniese di nascita con trascorsi professionali in Francia, Inghilterra ed Italia, lo chef “interpreta la cucina locale con eleganza e modernità. Sedotto da questi luoghi – proseguono le note degli ispettori - Sakalis ha messo qui le radici fondendo sapori regionali con tocchi mediterranei, che raccontano anche la sua terra d’origine”.

Borgo San Felice
Borgo San Felice

Castelnuovo Berardenga; tappa gourmand alle porte del Chianti

Oltre allo stellato l’Asinello famoso per la brillante cucina di prodotto dello chef-patron Senio Venturi, Castelnuovo Berardenga si distingue per la presenza di altre due insegne segnalate dalla Guida MICHELIN. Una di queste è la Bottega del 30 che prende il suo nome dal racconto popolare in cui il 30 di ogni mese, un venditore ambulante era solito fare tappa nel piccolo borgo alle porte del Chianti. La narrativa popolare è stata ripresa dalla parigina Hélène Stoquelet che dopo essersi trasferita nell’area geografica simboleggiata dal gallo negli anni 80’, aprì il ristorante caratterizzato da muri in pietra ed oggetti della vita contadina. Hèlène si occupa oggi della sala mentre le proposte di matrice regionale preparate con materie prime locali, sono firmate da Nadia Mongiat, Le ricette toscane sono inoltre protagoniste al Convito di Curina; insegna dall’ambiente rustico-signorile dove meteo permettendo, gli ispettori MICHELIN consigliano di penotare un tavolo nella terrazza panoramica.

La Bottega del 30
La Bottega del 30

Castello di Spaltenna; giardini in fiore e memorie papali

Spostandosi sulla sommità di Gaiole in Chianti, il Castello di Spaltenna ubicato a poca distanza dal borgo fortificato di Vertine assicura indimenticabili suggestioni visive e sensoriali. La struttura incorpora una grande piscina, giardini fioriti e camere ricavate all’interno del monastero. All’arrivo gli ospiti sono accolti dalla millenaria Pieve di Santa Maria; splendido esempio di architettura romanica in fileretto d’alberese color cinerino, citata nelle bolle pontificie di Pasquale II già nel 1003. Quando il crepuscolo avvolge le rigorose architetture dello storico stabile e la contrapposizione tra luci ed ombre tra gli alberi evocano le tele di Magritte, è tempo di accomodarsi nella Sala dei Papi oppure nello straordinario chiostro dove il ristorante una stella MICHELIN Il Pievano, svolge il suo servizio.

Castello di Spaltenna
Castello di Spaltenna

Itinerario dal Chianti a Montalcino via Crete Senesi

Le strade (non necessariamente sterrate) che collegano il Chianti con la zona di Montalcino, sono un viaggio nel viaggio da assaporare a ritmi lenti. Il percorso offre la possibilità di esplorare una pletora di attrattive architettoniche e paesaggistiche a partire dalla Villa di Geggiano; patrimonio mediceo a Castelnuovo Berardenga. Di notevole interesse è poi l’Antica Farmacia di Asciano e dal piccolo paese in collina, la statale sorvola i crinali delle Crete Senesi fino a San Giovanni d’Asso. Da qui si prosegue verso Pienza e dopo gli straordinari scorci attorno a Monticchiello (sede della celebre strada di cipressi), l’itinerario può fare tappa a Bagno Vignone per concludersi a Poggio alle Mura; sede di fiabeschi castelli e di fattorie rinascimentali dove le serate scorrono soavi tra verticali di Brunello di Montalcino, e tramonti sulle colline e romantiche cene in ristoranti di gran charme.

Paesaggio attorno a Montalcino
Paesaggio attorno a Montalcino

Castello Banfi Il Borgo; indimenticabile boutique hotel

Nel leggendario Castello Banfi Il Borgo, indirizzo parte della collezione Relais & Chateaux ed insignito con una chiave MICHELIN, il fascino delle sovrapposizioni architettoniche ed il percepibile pregio storico, si fondono con la produzione di un eccellente Brunello. La struttura edificata in posizione soprelevata sulla campagna è composta da un maniero di fondazione medievale (sviluppatosi tra il IX e il XIII secolo s’un sito etrusco), e da un borgo settecentesco con vista su poggi e filari. Le ampie camere presentano raffinati arredi d’epoca impreziosite da straordinari bagni e durante la giornata, gli ospiti del boutique hotel possono rilassarsi nella piscina panoramica contemplando dall’alto gli 800 ettari vitati dell’azienda vinicola Banfi che detiene cantina, albergo ed il ristorante stellato La Sala dei Grappoli.

Castello Banfi Il Borgo
Castello Banfi Il Borgo

Notti nella terra del Brunello

La tenuta Banfi possiede circa 3000 ettari di terreni in una delle zone agricole più ambite del mondo ed oltre 170 ettari sono sono piantati a Brunello (Banfi è quindi uno dei maggiori produttori della Docg). Il castello è la sede dell'azienda vinicola mentre dal borgo agricolo in pietra risalente al XVIII secolo, sono ricavate le 14 camere. Se il soggiorno tra soffitti a volte, robuste travi in legno e confort contemporanei risulterà inappuntabile in ogni elemento e dettaglio, il senso di occasione speciale si materializza già alla distanza quando guidando s’uno sterrato costeggiato da cipressi, il maniero si staglia imponente e solitari nel grande paesaggio toscano.

10 Camera a Castello Banfi © Eolo Perfido
10 Camera a Castello Banfi © Eolo Perfido

Montalcino, macaron e Bib Gourmand

La scenografia del contesto a cui appartiene La Sala dei Grappoli (una stella MICHELIN) con cucina di Domenico Francone, ha lasciato il segno anche nelle memorie. Se, nomen omen, gli ambienti interni ed esterni sono devoti alla vita, le origini pugliesi dello chef aggiungono ecletticità ad una creativa offerta gastronomica le cui ispirazioni provengono principalmente da Toscana e Maremma. La cantina e le proposte enologiche “del bravissimo sommelier” sono valori aggiunti di un indirizzo bello, buono, appagante ed atmosferico. I tributi all’uva, proseguono nell’appellativo del Bib Gourmand La Taverna del Grappolo Blu. L’insegna nel centro di Montalcino si raggiunge “da una stretta e ripida scalinata e nelle due salette tradizionali vengono serviti capisaldi regionali tagliatelle ai funghi, ribollita. Pinci al ragù, salsicce e fagioli, faraona al limone. I Brunelli sono suddivisi per annata e “non mancano vecchie bottiglie di alta qualità per i più appassionati”.

La Sala dei Grappoli © Eolo Perfido
La Sala dei Grappoli © Eolo Perfido

Brunello rinascimentale

Sul tema ospitalità ed enologia lungo le strade sterrate della Toscana non può mancare la tappa di Argiano; cantina dal 1580 i cui vini furono “decantati” anche da Carducci il quale scrisse “mi tersi con il vin d’Argiano, il quale è buono tanto”. La storia della dimora rinascimentale inizia con la costruzione della villa nel XVI secolo e 400 anni più avanti, la ex titolare Ersilia Caetani Lovatelli diffuse la fama della tenuta nei salotti culturali da lei frequentati. Nel 1967 Argiano contribuì all’istituzione del Consorzio del Brunello ed in tempi recenti la proprietà si è distinta per essere la prima tenuta vitivinicola carbon neutral di Montalcino. Le pratiche ecologiche riguardano non solo l’agricoltura ma anche il recupero idrico, l’approvvigionamento energetico da rinnovabili ed il riutilizzo di materiali.

Cantina di Argiano
Cantina di Argiano

Orti, stelle e chiavi MICHELIN

L’ultima strada bianca di questo itinerario è la salita verso Rosewood Castiglion del Bosco, nei pressi di Buonconvento. La dimora annunciata da ordinati filari, detiene 3 Chiavi MICHELIN ed il bi-stellato Campo del Drago. Guidato dallo chef Matteo Temperini, il ristorante sorge al centro del borgo medievale attorno al quale si sviluppa l’albergo. Il servizio si svolge sia nell’elegante sala che nella terrazza panoramica e secondo gli ispettori della guida rossa, lo chef di Poggi Bonsi “offre una delle letture più interessanti e creative della cucina regionale”. Le proposte si avvalgono dei prodotti vegetali coltivati nell'orto della struttura. Gli ospiti possono optare per uno dei tre menu degustazione oppure selezionare i piatti à la carte con scelta minima di 3 portate.

Campo del Drago Piccione Nostrale Arrostito, Radici, Sedano Rapa, Caffè
Campo del Drago Piccione Nostrale Arrostito, Radici, Sedano Rapa, Caffè

Immagine di copertina: strade bianche Toscana, sulle tracce dell'Eroica


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