A Milano l'aperitivo è un rito, uno dei momenti più importanti di convivialità, da vivere in coppia o con gli amici, per rilassarsi dopo una lunga giornata di lavoro. La città corre, gli impegni sono tanti ma, per fortuna, arriva sempre il momento per staccare la spina tra ottimi cocktail - anche alcool free - e un accompagnamento di sfizi e assaggi di ottima cucina. Ecco una selezione di alcuni degli apertivi più iconici e glamour di Milano.
Bamboo Bar
Con la sua splendida vista sul panorama della città, l’Armani/Bamboo Bar è uno dei luoghi più glamour di Milano per l'aperitivo. La grande vetrata sembra abbracciare la città dall'alto e i dettagli dell'onice retroilluminato creano un'atmosfera magica e riservata. Il senso di ampiezza è dato dai soffitti a doppia altezza che rendono lo spazio arioso e leggero.
La proposta cocktail è ampia e comprende "Twist on Classics", nove drink classici che hanno influenzato la moderna mixologia e la lista "Silos" che è un omaggio alla collezione permanente ospitata da Armani/Silos, suddivisa in tre distinte tematiche: Senza Tempo, Suggestioni e Stars. Silos si compone di sette drink inediti che raccontano un universo creativo e ispirazionale.
Tra i "Senza Tempo" c'è il Greige, a base di rum, un drink sofisticato e naturale, dal colore iconico creato da Armani. Lo Zacapa 23 unito alla Mamajuana bianca, chiarificata e pungente, accompagna la morbidezza del latte d’avena e delle mandorle tostate. Dal menu "Suggestioni", ecco il Kagemush, un cocktail dalle chiare note asiatiche, che racchiude i profumi dei fiori di sakura presenti nel gin Jinzu. L’acidità dello yuzu, le note speziate dello zenzero e del daikon in combinazione con il tè matcha completano l’esperienza di gusto. Tra le proposte della sezione "Stars" c'è Hollywood, a base di Bulleit Bourbon, sciroppo di popcorn e bitter al cioccolato, che viene affumicato e ultimato al tavolo. È servito in una coppa di champagne con sfera di ghiaccio. L’affumicatura al pompelmo disidratato conferisce profumi unici al drink. Infine, Silos, un cocktail speciale dedicato all’omonimo spazio espositivo: è realizzato con un infuso ai fiori di pisello blu, lime, cannella, anice stellato e miele a cui viene aggiunta una porzione di Ketel One Vodka.
Ora che arriva la bella stagione, ecco il "Sicilian Martini": Vodka Vulcanica al cappero di Pantelleria, Lillet Rosé, cialda di Parmigiano al carbone vegetale.
L'abbinamento food del Bamboo Bar è curato dallo chef Francesco Mascheroni, head chef del Ristorante Armani. Tanti i piatti "to share" che rendono l'aperitivo un'esperienza gastronomica completa: si può cominciare dai mondeghili alla milanese, salsa barbecue fatta in casa, per continuare con il gamberone in tempura, maionese al wasabi e la bruschetta con pane ai carboni, pomodorini, basilico. Tante idee anche per i vegetariani con il cuore di lattuga ai carboni, pistacchio salato, limone d'Amalfi, il felafel di ceci e piselli, salsa babaganoush e la salsa guacamole con tacos alla paprika. Comfort food totale, espressione di eccellenza e semplicità, la pizza margherita di chef Mascheroni con fior di latte biologico, salsa pomodoro ciliegino, basilico. Vasta scelta anche di caviale e salumi italiani. Più avanza la notte e più l'atmosfera vi sembrerà unica e suggestiva. La musica di sottofondo fa parte dell'experience e non mancano le serate con pianoforte dal vivo e dj set. Alla fine dell'aperitivo, potrete godere della stessa magnifica vista al ristorante fine dining Armani, con pavimento a scacchiera di onice che di notte sembra ancora di più una passerella di alta moda. Chef Mascheroni garantisce la cura di ogni dettaglio, dall'aperitivo all'after dinner.

Bulk Mixology Bar
A pochi passi dalla colorata Chinatown, un luogo elegante, rilassante, dove i cocktail creativi incontrano la cucina dello chef Giancarlo Morelli, da anni uno dei punti di riferimento della cucina italiana e milanese di qualità. L'atmosfera è rilassata, giocata su toni scuri, con comode sedie in velluto e luci soffuse. Tra gli "Indimenticabili del Bulk" vi consigliamo sicuramente il "GianTonic", firmato proprio dallo chef Morelli: un'experience immersiva e sensoriale a base di Gian Gin, Tonica, Ginepro, lime ed essenza di bergamotto spruzzata al momento sul bicchiere. L'accompagnamento food è un susseguirsi di delizie da condividere: Acciuga del Cantabrico, burro e pane di campagna, Gnocco fritto e prosciutto crudo 24 mesi, la Tartare preparata al tavolo, Tacos all’Italiana con punta di petto speziata, salsa verde e insalata di cavolo cappuccio.
Se volete tornare bambini, ordinate le Polpette del Bulk al sugo di pomodoro e le Patatine del Bulk: inutile dire che sono freschissime e tagliate al momento. Chi avesse voglia di qualcosa di più, cioè qualche piatto più strutturato, ricordate che al Bulk c'è il collegamento "diretto" con le cucine del ristorante attiguo, il Morelli Milano. E, così, sempre negli spazi del cocktail bar, possono assaggiare i Casoncelli alla Bergamasca, i Tagliolini al burro salato e caviale, lo Spaghetto ai 5 pomodori e la Costoletta alla Milanese. Ogni proposta è un mix di classe, semplicità e ingredienti eccellenti. Al fianco dello chef Morelli, saldamente a capo delle cucine lo chef Andrea Seruggia, sempre presente per garantire la perfezione di ogni serata. Se cenerete al ristorante, resterete stupiti anche dalla sua vena artistica, visto che lo chef Seruggia dipinge a mano personalmente ogni menu. Ora che arriva la bella stagione, si può fare l'aperitivo nel giardino "segreto" arredato dalla designer Paola Lenti, tra bellezza e sostenibilità. Tenete d'occhio il calendario perché vengono spesso organizzati dj set con artisti italiani e internazionali.

Ceresio 7
Decisamente uno dei rooftop più belli di Milano, con proposta gastronomica curata in ogni dettaglio dallo chef Elio Sironi e dal trio di imprenditori Luca Pardini, Edoardo Grassi e Marco Civitelli. Chi ama l'atmosfera glamour con un "tocco newyorkese" non può perdere il momento dell'aperitivo al Ceresio7. Ci si può rilassare all'interno, tra opere d'arte, dettagli ottone, marmo, superfici laccate rosso lucido e dettagli retrò. Oppure, si può scegliere l'aperitivo a bordo piscina - in una della due terrazze sempre aperte - lasciando spaziare lo sguardo sullo skyline di Milano e sui grattacieli di Porta Garibaldi. All'American Bar, vi aspetta una selezione di drink, sapientemente miscelati dal bar manager Abi El Attaoui e dal suo team, secondo la migliore tradizione della “vecchia scuola” americana, ma con un twist e un’identità decisamente italiani. Tra i signature, perfetti per la bella stagione in arrivo, c'è "Hinoki" dal gusto agrumato, erbaceo, esuberante che comprende anche shiso, keffir line, yuzu e un tocco di pomelo. In accompagnamento ai cocktail dalle 18.30 alle 21.00, è compresa un'alzatina di finger food gourmet che variano giornalmente, come, per esempio, tartellette e bignè salati, piccoli fritti e focaccine e croissant salati ripieni. Per accompagnare con gusto l'aperitivo, lo chef Elio Sironi crea anche tanti "piccoli morsi", buoni e golosi che si possono ordinare alla carta: dal Toast, doppio formaggio e culatello cotto, alla Bruschetta "Beef Tartare" sedano, capperi e raspadura, fino a piatti più strutturati come Salmone marinato, avocado, shiso e soia. Un punto fermo nella frenesia dell'aperitivo milanese.

Mio Lab del Park Hyatt Milano
Il Duomo è lì a pochi passi: nell'iconico hotel Park Hyatt di Milano, guidato dal direttore Simone Giorgi, il momento dell'aperitivo è l'apice del relax. Dopo una giornata di lavoro, vi potrete rilassare in un ambiente dal touch internazionale, appena rinnovato dall’architetto Flaviano Capriotti. L'attenzione al design è totale, partendo dal grande bancone in marmo verde Alpi e Arabescato, olmo e ottone spazzolato, ai tessuti dalle texture morbide e dalle tonalità calde e luminose capaci di esaltare l’armonia dell’ambiente e creare un’atmosfera sofisticata che invita alla convivialità. Le sedute sono state impreziosite da ciniglie e tessuti jacquard dalle sfumature dorate, ambrate e bluastre, che riflettono la luce. La drink list è supervisionata dal Bar&Lobby Manager Alessandro Iacobucci Vitoni che ha deciso di suddividerla in due collezioni: la "Classic" e la "Contemporary". Nella prima proposta si contemplano i "senza tempo", come Negroni, Collins, interpretati con una visione contemporanea. Qui si trovano alcuni cocktail in "versione barrique" - come il "Vintage Negroni", maturati in piccole botti di legno per un mese, per un effetto gustativo più morbido.
Nella "Contemporary", ecco il Grasy, con note di fragola, lemongrass, mirtillo, limone e il Don Tacho con la forza del Mezcal e del pimento dram, liquore giamaicano prodotto dalla macerazione delle bacche di pimento nel rum. Per chi desidera un’alternativa analcolica, la "Alcohol-Free Collection" offre drink come il "n.4" con carota, arancia, limone, zenzero e agave. I cocktail hanno un pairing food all'altezza creati dallo chef Guido Paternollo, executive chef del Park Hyatt di Milano. Al Mio Lab, troverete tante specialità per una coccola di fine giornata: Pizza Margherita al tegamino con ‘Nduja, Focaccia al tegamino con culatello e burrata, Pane burro e acciughe, gli amatissimi Mondeghili con maionese allo zafferano che interpretano i classici con un tocco prezioso. Tra le specialità che si possono a scegliere dal menu dell'apertivo anche proposte più esotiche come l'Involtino di gambero e salsa chili e lo Jamon Serrano e gnocco fritto, mix divertente tra Spagna e Emilia Romagna. Al Mio Lab del Park Hyatt si respira una delle atmosfere più cosmopolite ed eleganti di Milano.
Mandarin Garden del Mandarin Oriental
Una location esclusiva nel cuore di Milano, capace di regalare momenti unici. All'interno del Mandarin Oriental si trova la cucina elegante e raffinata dello chef Antonio Guida, al ristorante due stelle MICHELIN Seta, ma anche una curatissima proposta più "easy" per il momento dell'aperitivo. Al Mandarin Garden, infatti, dalle 18.30, in poi l’ambiente si anima di un’atmosfera vibrante: le luci si abbassano, una musica lounge contemporanea riscalda l’ambiente e il team di esperti bartender guidato da Guglielmo Miriello, direttore del Mandarin Garden e mixologist di fama internazionale, si prepara a servire magiche alchimie di miscele. La drink list del bar aggiunge un oriental touch alla selezione dei cocktail: rivisita i classici della miscelazione mondiale, li affianca ai long drink, dai profumi mediterranei e sapori esotici, e si completa con i mix signature più sorprendenti. Il Belpaese è presente con i capisaldi italiani, reinterpretati con attenzione al gusto, e un’ampia lista di grappe e amari. Inoltre, l’attuale drink list signature “Mirabilia”, ispirata a 8 emblematici giardini del mondo, racconta un viaggio multi sensoriale attraverso luoghi affascinanti e spesso inaspettati tradotti in altrettanti cocktail. Tra i signature c'è "Escape", drink dedicato da Guglielmo Miriello proprio al Mandarin Garden, che esplode in suggestive note balsamiche grazie all'unione di Bareksten gin, ratafia alla ciliegia, un blend di vermouth profumati al pino e Bitter Campari al lampone.
Non perdete un assaggio dei cocktail preparati con il Pappaluga Gin: si tratta di un distillato creato in collaborazione con l’azienda agricola sociale Pappaluga, fondata nel 2021 da Davide Macchi a Gemonio (Varese) per offrire opportunità lavorative a persone con disabilità cognitive, intellettive e relazionali. Un sorso "buono" con un forte significato sociale, creato dalla ditta artigianale Cillario&Marazzi.
In linea con la tradizione milanese, ma rivisitato in chiave contemporanea dall’Executive chef Antonio Guida, la parte food, che prevede un assaggio gourmet di accompagnamento ai drink: una ‘mattonella’ con 4 proposte creative viene servita insieme ad ogni bicchiere. Se avete ancora fame, affidatevi con fiducia alla carta del Mandarin Garden dove troverete ottimi sandwich - come il Toast con Bettelmatt e spalla cotta di San Secondo - primi e secondi piatti della tradizione italiana, insalate come la Cesar Salad e la Nizzarda. Per rendere più ricco l'aperitivo, ci sono anche gli ottimi Baozi al vapore con stracotto di maiale in agrodolce, la selezione di Dim Sum e la Focaccia pugliese con prosciutto crudo di Parma e burrata.
Voce Aimo e Nadia
In Piazza della Scala, gli chef stellati Alessandro Negrini e Fabio Pisani curano uno spazio polifunzionale, che vive all day long: dalla colazione del mattino, fino al pranzo, per continuare con gelateria artigianale, aperitivo gourmet e cena fine dining firmata dal resident chef Lorenzo Pesci. Voce Aimo e Nadia è uno spazio-soglia, un luogo fluido dove arte, cultura e cibo si incontrano per fondersi, dando vita ad esperienze diverse all’interno di quello che si può definire il Salotto d’eccellenza di Milano e dei milanesi.
Oggi vogliamo focalizzarci sul momento dell'aperitivo, che unisce selezione di vini, sia italiani che francesi, cocktail e assaggi, che arrivano direttamente dalle cucine dal ristorante fine dining guidato da Lorenzo Pesci. L'aperitivo - che si svolge negli spazi della caffetteria - comprende prodotti italiani firmati "La Dispensa", una selezione speciale di olio, taralli e sottoli e altre delizie pensati "a più mani": gli chef visitano personalmente i piccoli produttori nei loro territori e poi creano, insieme a loro, prodotti unici che si potranno assaggiare - e acquistare - solo nelle location "Aimo e Nadia".
Sulla tavola vi arriveranno, per l'aperitivo, tre mini portate da parte dello chef Lorenzo Pesci in accompagnamento al drink. Dopo di che, la proposta si estende con possibili assaggi dal menu come Mondeghili alla Milanese, Mini tartare, salmone marinato, per arrivare alle Acciughe del cantabrico con pan brioches e crema al burro fino al Caviale con pane tostato, panna acida ed erba cipollina.
La drink list comprende alcuni signature come "From Tokyo to Milano", Roku Gin, liquore al Litchi, Ramazzotti "Il Premio" e succo di lime, "SpicyRac", Cognac, shrub Ananas, Mela, Maracuja, bitter all'arancia e Pepe, che sta bene anche per accompagnare un dessert, oppure "Mizumi" a base di Sake junmai Daiginjo, sciroppo di zucchero al Wasabi, succo lime/pompelmo, assenzio e infuso di tè verde sencha, un cocktail dall'esperienza sensoriale che evoca pace e tranquillità. Non perdete una visita al magnifico giardino interno, un'oasi verde nel cuore di Milano che si affaccia sulla casa che fu del Manzoni e su una delle sfere-scultura di Arnaldo Pomodoro. Nella bella stagione, si ha la fortuna di cenare con questa splendida vista, perché il ristorante fine dining di Voce si trasferisce all'esterno. Durante l'anno, si organizzano serate che uniscono aperitivo e musica dal vivo, con particolare attenzione al jazz.

DaV Milano e DaV by Da Vittorio Louis Vuitton
Lo stile di "Da Vittorio" e della famiglia Cerea impreziosisce anche la moderna zona di CityLife con il DaV Milano. Situato al primo piano della Torre Allianz, il DaV Milano offre un cocktail bar - guidato dal bar manager Cosimo Nucera - con una drink list capace di soddisfare ogni desiderio per chi ama l'aperitivo gourmet: si va dal "DaV Negroni", il classico della casa, fino a proposte più esotiche come lo "Zen-To", che porta da Torino all'Oriente, grazie al vermouth Antica Formula Carpano unito a note di zenzero, limone e pepe di Timut. Se non bevete alcolici ci sono ottime alternative "no hangover" come "Birds fly away", al gusto di mela gialla e lime e "l'Amber Dusk", con cranberry, sciroppo al mango e lime. Per arricchire il tavolo - con il colore e l'allegria che solo la famiglia Cerea sa regalare - c'è la formula "CondiDav" con assaggi da condividere: si va dagli Stick di polenta croccante, gorgonzola e salame bergamasco, al "Ricordo di un bollito", passando dalla Tartare “old style” con crostone di pane croccante e l'Hummus di zucca arrostita, semi croccanti e paprika. Tutto è servito in piattini, pentolini e ciotole per rendere l'atmosfera leggera e "casual". Vi consigliamo di ordinare, per l'aperitivo, anche una delle pizze, che vengono portate al tavolo già tagliate e porzionate, per favorire lo "sharing": tra le nostre preferite c'è la "Doppio colpo" con burrata e spalla di maiale cruda, e la leggerissima pizza con impasto "Nuvola", arricchita con prosciutto cotto Branchi affumicato, carciofi arrostiti, pomodori alla provenzale e tartufo nero. C'è anche un ampio tavolo conviviale all'interno e la terrazza per gli aperitivi in compagnia durante la bella stagione.
I veri appassionati di glamour e di moda non possono perdere la nuova apertura del DaV by Da Vittorio Louis Vuitton, che si trova nell’ex cortile di Palazzo Taverna, con accesso diretto dalle boutique di Via Montenapoleone. Il design richiama quello di una villa brianzola, con una copertura in vetro ispirata al jardin d’hiver di Cecil Beaton. Il pavimento, realizzato con pietre sfumate, presenta un disegno firmato Martin Kline. Archi restaurati donano profondità e prospettive sorprendenti. Completano l’ambiente arredi realizzati in Lombardia, tessuti dipinti a mano e una rigogliosa vegetazione curata da Marco Bay. Qui l'aperitivo comprende, alla carta, una serie di invitanti stuzzicherie "logate": tra i nostri preferiti c'è Le Croque "Louis Paris" con prosciutto cotto, comtè e tartufo nero e il Monogram Waffle con caviale e crème fraiche ed erba cipollina (ma c'è anche vegetariano con Tzatziki, yogurt greco, limone, menta e cetriolo). Se volete sentirvi davvero milanesi, c'è anche il Sandwich Montenapo con fiordilatte, pomodori confit e ricotta di bufala. Se, dopo l'aperitivo vi è rimasta un po' di fame, ci sono vari piatti alla carta - Linguine Aop Vittorio, Ravioli Caprese - e la "mitica" Gioconda estiva con albicocca, pesca e moscato di Scanzo, un dolce iconico, come il logo di Louis Vuitton.
Cracco in Galleria
Siamo nel cuore pulsante di Milano, dove prima o poi, sia turisti che milanesi passano per una passeggiata. Sotto le volte della Galleria Vittorio Emanuele II, un ottimo indirizzo per l’aperitivo è al Bistrot dello chef stellato Carlo Cracco. Qui, in un ambiente curato e sofisticato, il piacere del buon bere incontra la creatività della cucina firmata dallo chef. Vi consigliamo un cocktail a base di uno tre distillati biologici, che raccontano il nuovo progetto di Cracco Distillati: Gin organico, Limoncello organico e Amaro bianco organico sono i tre prodotti della linea. Ottimo anche il "Mai Tai" con falernum fatto in casa, un twist originale che rielabora il celebre Negroni. C'è anche una rivisitazione dello spritz, "Not an ordinary spritz" con Amaro Nonino, Black Label, Aperol, limone e il Green sour, con sentori di finocchietto, spinacino, rabarbaro, cedrata e limone, fino al Sunset con Gin Cracco, Limoncello Cracco, sciroppo di jalapenos e pepe timut, pompelmo. In accompagnamento, si può ordinare viennoiserie salata, un hamburger di manzo, il Salmone affumicato, finocchio e condimento allo yogurt fino alla Pizza margherita o con verdure, molto soffice e leggera, preparata con farine di altissima qualità e lievito madre.
Marchesi 1824
Non solo pasticceria, ma uno dei luoghi più "in" anche per l'aperitivo. Marchesi è ancora oggi il "salotto buono di Milano", con le sue tovaglie candide, i servizi e le posate d'argento, l'atmosfera raffinata e quel servizio all'italiana - sorridente e professionale - che ci rende famosi nel mondo. Oggi le location sono molteplici - via Montenapoleone e via Santa Maria alla Porta - ma la nostra preferita resta quella in Galleria Vittorio Emanuele perché, dall'alto, si può scorgere il via vai dei turisti.
Tutta la parte food - dolce e salata - è creata e supervisionata dallo chef Diego Crosara, garanzia di cura, perfezione e attenzione al dettaglio. Oltre ai grandi classici - come lo spritz o l’iconico "Marchesi Cocktail" - quest’anno, per celebrare i suoi duecento anni Marchesi ha inaugurato una nuova carta dei cocktail che pone l’accento sull’italianità e la tradizione milanese. Questa selezione unisce con maestria i classici intramontabili con nuove proposte innovative, come "l’Old Marchesi Milano", una rivisitazione che evoca i sapori del celebre risotto alla milanese grazie alle delicate note di zafferano. Inoltre, per rendere omaggio ad uno dei cocktail più iconici della tradizione, sono state introdotte tre nuove interpretazioni del classico "Negroni". Ognuna di queste è arricchita da accenni di lampone, mela verde e pompelmo, mentre il tutto è accompagnato dalle iconiche gelatine Marchesi 1824. Visto che siamo nell'anniversario del bicentenario è stata creata anche una nuova drink list speciale. Tra i signature, firmati da Marchesi 1824 e Tommaso Cecca, head Bartender del Camparino in Galleria, da non perdere lo "Strawberry" con Skyy Vodka, Grand Marnier CR, marmellata di fragole Marchesi 1824, succo di lime e Ancho Reyes Verde, il "Grand Peach 75" con Grand Marnier, marmellata di pesche Marchesi 1824, champagne, lime e cannella, e il "Negroni Ritual" nelle tre varianti fruttate lampone, pompelmo e mela verde. Ad accompagnare i cocktail l'alzatina d'argento del Pastry Art Director di Marchesi 1824 Diego Crosara che propone una selezione di mignon salati, sfoglie, cannoncini, bignè e tartellette. Deliziosi anche i mini-sandwich, portati al tavolo già porzionati in due, avvolti nella carta alimentare, per mangiare con stile e senza sporcarsi le mani.
Camparino in Galleria
Nel corso della sua storia si è trasformato, rimanendo sempre unico: Camparino in Galleria è nato sulla spinta del futurismo, restaurato negli anni ’70, ampliato negli anni ’90, ha abbracciato epoche e momenti storici decisivi. Ancora oggi continua a riflettere nelle sue vetrine le luci magiche della Galleria. Ma, soprattutto, a riflettere l'anima di una città cosmopolita. Non c'è posto in cui l'aperitivo milanese sia più iconico e - diciamolo - sorseggiarlo con vista Duomo non è un dettaglio. Da anni la gestione è affidata al bar manager Tommaso Cecca, che guida un team giovane e affiatato perché la tradizione possa avvicinarsi al futuro, restando affascinante e sempre attuale.
La carta contempla tutti i grandi classici eseguiti alla perfezione: Campari Seltz, Campari shekerato, Americano, Milano-Torino, Garibaldi, Campari Tonic, Negroni, Negroni Sbagliato e Boulevardier. Perfetto per le giornate più calde il Campari Yuzu con Campari, sake yuzu, lavanda, acqua tonica. Per l'aperitivo la proposta food - curata dallo chef Paolo Pivato - comprende la Michetta con salame di Varzi, l'Hummus di ceci con limone salato e verdurine croccanti, il Friggitello ripieno con pancetta, i Mondeghili con salsa alla senape, la Crocchetta di carbonaro. Ci sono assaggi che "uniscono" un tocco di spirits come la Tempura di sarda marinata e verdure agrodolci al Campari e il Tataki di tonno con salsa ponzu al Grand Marnier. Potete degustare il cocktail al banco o nel dehors, come si faceva una volta, o sedervi nelle varie salette, tra cui la Sala Spiritello dove i cocktail si affiancano alla cucina - in questo caso più strutturata - dello chef Paolo Pivato, che vi preparerà delizie come il Risotto alla milanese con ragù di ossobuco, gli Spaghetti alla puttanesca, il Raviolo caprese, la tradizionale Costoletta alla Milanese, l'Astice alla catalana o la Guancia di manzo brasata. Un locale poliedrico, per vivere piazza Duomo con le sue diverse sfumature di luce.

Dry Milano
Da Dry Milano l’aperitivo ha una doppia anima: mixology sartoriale e pizza contemporanea. Ambiente industriale glamour per una degustazione che si può fare vicino al banco, per restare al centro della scena, o negli ampi spazi del locale, con tavoli più riservati: cocktail e spicchi si incontrano senza barriere né cliché. Le proposte sono curate dal duo, ormai perfettamente rodato, formato dallo chef Lorenzo Sirabella e dal bar manager Edris Al Malat. Tra le creazioni di Al Malat spicca il "Delizia Fizz", un cocktail che combina gin Bombay Sapphire Premier Cru, St-Germain, Perrier, bitter all’arancia, lime, yogurt al limone, panna e albume, per un sorso fresco e cremoso.
Potete provarlo in abbinamento con la "mitica" pizza 5 Formaggi di Sirabella, dove provola affumicata, gorgonzola, taleggio, robiola e caciocavallo Silano si uniscono a un chutney di pere, zenzero e zafferano, e anacardi tostati. Per chi cerca note più decise, il "Banana Week - con bourbon Wild Turkey, Amaro Lucano, cacao, banana e latte di cocco — si abbina perfettamente alla pizza Las Pupusas, che vede fiordilatte, pancia di maiale alla birra, granturco fritto, maionese al pimentón e salsa di peperoni agrodolce. Nella nuova drink list di Dry Milano c'è anche il "Tamaloma", a base di tequila Espolon, mezcal Montelobos, liquore Strega, cordiale di tamarindo, jalapeño e soda al pompelmo rosa e pepe rosa, che trova il suo match perfetto nella pizza Asparagi & Guanciale, con crema di asparagi, fiordilatte, asparagi, chips di guanciale e caciocavallo Silano Dop. Infine, vi consigliamo il "Pick Me Up", che unisce vodka Grey Goose, cognac Courvoisier VS, vermouth Mancino Amaranto, caffè e mascarpone, che si sposa bene con la pizza Carciofi & Lardo di Sirabella, dove crema di carciofi, fiordilatte, carciofi arrosto, lardo, fonduta di taleggio DOP, polvere di olive e cacioricotta creano un equilibrio di sapori intensi. Tra i signature cocktail da non perdere da Dry Milano, ci sono anche il "Mediterranean Negroni" (gin, bitter, vermouth rosso e un tocco di oliva taggiasca), il "Ginger Martini" con vodka e zenzero fresco, o il più deciso "Smoky Boulevardier", che unisce bourbon, bitter e vermouth in un equilibrio affumicato. Per i palati che cercano freschezza, il "Dry Gin Fizz" che rinfresca con gin, lime, zucchero e soda. Gli amanti del classico con stile possono provare con il Negroni, la Margherita Gialla (datterino giallo, mozzarella fior di latte, origano). La scelta è ampia tra antipasti da condividere, pizze, focacce e lievitati sempre rigorosamente a base di lievito madre. Da Dry non è "solo" un aperitivo ma un'esperienza gastronomica complta e appagante.

Iyo
L'aperitivo glamour in stile orientale non può che essere da Iyo, ristorante stellato MICHELIN che ha rivoluzionato l'idea di cucina giapponese in Italia. Iyo è stato il primo ristorante "etnico" a conquistare Stella Michelin in Italia nel 2015, e oggi continua a evolversi e a stupire, elevando l’esperienza culinaria a nuovi livelli di eccellenza e creatività. L'imprenditore Claudio Liu vi aprirà le porte del ristorante appena rinnovato in collaborazione con Lai Studio, che ha curato il restyling giocando su toni ovattati e ambiente chiaro. Il locale è arredato pezzi di design made in Italy e soluzioni su misura in legno, mentre colpisce la lucentezza del prezioso marmo Patagonia e la matericità della pietra naturale. Materiali di pregio che impreziosiscono anche due sale privatizzabili e un lounge bar per l'aperitivo dedicato a una decina di ospiti. La Signature drink list non poteva che strizzare l'occhio a ingredienti e gusti tipicamente giapponesi: la parola chiave, qui, è "carattere".
Tra le possibilità, il cocktail "Tomatoe" a base di Sake wasabi, acqua di pomodoro, aceto di riso, soia, pepe sansho, il cocktail "Shiso" con vodka, cordiale di latte riso e shiso, centerbe, agave, il cocktail "Samurai", con rum, bitter, yuntaku funghi shiitake, mandorle e il "Bamboo" con Sherry fino, vermouth dry, bitter all’arancia, angostura, gomma arabica, alga. Non troverete niente di simile in tutta Milano. Anche al banco, per un aperitivo davvero gourmet, si possono ordinare i menu di Iyo.
E cosa c'è di meglio di una carrellata di dim sum e crudi di pesce d'autore per trasformare l'aperitivo in un rito? Il menu "Condivisione" è perfetto e comprende selezione di crudi, tartare di wagyu, Ravioli di gamberi, crema di zucchine trombetta e yuzu koshō, polvere di gamberi e maionese al polpo, sushi dello chef e tanto altro. Da Iyo si esce sempre felici, rilassati e leggeri perché la cucina diverte e sazia, senza mai appesantire. Il perfetto mix tra Italia, Giappone e grande mixology.
Vertigo Bar del Milano Verticale|UNA Esperienze
A pochi passi dal tecnologico e avanguardistico distretto di Milano Porta Nuova si trova Milano Verticale|UNA Esperienze, un hotel a Milano elegante e dall’anima non convenzionale e metropolitana. La parte food&wine è supervisionata dallo chef Enrico Bartolini, il più stellato MICHELIN d'Italia con 14 stelle e il quarto a livello mondiale. Attenzione al design, firmato dallo studio di architettura Vudafieri-Saverino, che reinterpreta in chiave moderna il tradizionale stile meneghino. La struttura offre un soggiorno all’insegna del relax e del benessere, con le quattro Penthouse suite all’ultimo piano che vantano una terrazza panoramica con vista sullo skyline di Milano e sull’arco alpino, oltre a una vasca jacuzzi privata. Il Giardino del Milano Verticale è un vero gioiello nascosto nel cuore di Milano, un'oasi di oltre 1.000 metri quadri. L'apertitivo si svolge al “Vertigo Bar” che offre un'experience raffinata e rilassante. La drink List è studiata per una degustazione lenta, consapevole e piacevole. Tra i signature cocktail innovativi del Vertigo Bar c'è il "Golden Negroni" a base di Gin Taurus, Tanqueray Ten, Venturo (liquore di camomilla), Bitter FuSetti, Vermouth di Dante, VRMH, un mix dolce amaro con un finale piacevolmente pepato, e il "cocktail Mezzanotte", un tiki speziato con rum, cannella, zucca, sale e pimento, rum J.M., liquore Roots alla Cannella, VRMH, Seedlip Grove e sciroppo alla zucca e sale. Davvero unico e molto "milanese" il "Refreshing Spritz", versione dry dello spritz: Venturo alla camomilla, chartreuse giallo e soda. Si può continuare, visto che la scelta è molto ampia, con il "Sali e Scendito" ispirato alla giostra d'Alcol, idea di Enrico Prampolini nel filone del Futurismo, a base di Bitter Fusetti al cacao, Aliotto e soda all'ananas. Se non volete bere alcool, per l'estate milanese ecco il "Tropicale" con Seedlip Spice, sciroppo al passion fruit e soda all’ananas. E veniamo al food in abbinamento, curato dallo chef stellato MICHELIN Michele Cobuzzi, che guida il ristorante Anima. Durante l'aperitivo si può assaggiare un'ottima Focaccia pugliese, un tagliere di salumi, la giardiniera, il Croccante mais e baccalà, oppure sbizzarrirsi tra le delizie alla carta. Qui troverete tante delizie come i Ravioli fritti vegani e crema di avocado, la Quiche lorraine alle verdure di stagione o il Bao con straccetti di agnello e cipolla marinata. Ci sono poi tanti comfort food da condividere come le iconiche patate fritte “Vertigo”, i Mondeghili e le Acciughe del Mar Cantabrico, pane caldo e burro salato. Al piatto si possono stuccizare i Calamaretti fritti e tante altre specialità. Il Vertigo Bar è un'oasi di pace e di gusto nella movimentata Milano.
Stilla Bar del Four Seasons
Nel cuore del quadrilatero della moda milanese, ecco uno degli hotel più iconici di Milano. Il Four Seasons Hotel Milano è luogo d'elezione per l'aperitivo - sia per i milanesi che per i viaggiatori internazionali - che si affidano allo Stilla Bar e al bar manager David Alajandro Pellejero per una proposta d'autore. L'ambiente è intimo, curato dalla designer di fama internazionale Patricia Urquiola. Tra le proposte, alcuni grandi classici come lo "Still Old Fashioned", il "Jasmine Spritz", profumatissimo twist floreale sullo spritz, il "Mandarin Punch", il "Negroni mature". L'abbinamento food, è sempre curato dall’Executive Chef Fabrizio Borraccino, che instaura un dialogo profondo e personale con produttori d'eccellenza del territorio, con grande attenzione alla qualità della materia prima. Durante l'aperitivo gli ospiti possono scegliere dalla carta "All Day Appetizer", assaggi gustosi come il Caviale Calvisius con blinis e accompagnamenti vari, la Mozzarella di bufala “San Gennaro” con insalata di pomodori “Podere Francesco", fino a piatti più completi come Insalata di astice, quinoa, zucca, finocchi, dressing allo zenzero, oppure Puntarelle, carciofi e stracciatella culatello “Spigaroli” e stracciatella. Si può continuare con Pokè di tonno con riso marinato, mango, avocado, edamame, mayo al sesamo e la Tartare di manzo “Damini”, puntarelle, Parmigiano reggiano “vacche rosse” e uova di quaglia. Imperdibili i 3 mini-cheeseburgers, la selezione di formaggi accompagnata dalle confetture “Podere Francesco”, il Tortino di mais e patate con formaggio agli anacardi, ottimo per chi cerca un'opzione vegetariana, il Mondeghillo alla Milanese, maionese al lime e il fritto di calamari, gamberi, zucchine, fiori di zucca. Come noterete l'attenzione ai produttori dello chef Borraccino è totale, così come la valorizzazione della stagionalità.
The Bvlgari Bar
Uno dei giardini segreti più belli di Milano, in un hotel che è esempio di bellezza, essenzialità e design.
Un ampio bancone ovale in resina nera domina il cocktail bar, una spettacolare parete in vetro si apre sulla luminosità e sulla quiete del giardino. Punto di incontro e di ritrovo non solo per gli ospiti dell’hotel ma anche per i milanesi. L’ora del cocktail si colora dei sapori del classico aperitivo italiano con un’ampia scelta di drink tradizionali e innovativi come l’esclusivo Bvlgari Cocktail. La carta dei cocktail è pensata e realizzata dal bar manager Patrick Greco e dal suo team, con una forte attenzione a qualità e spreco zero. Tra i signature ci sono l' "Etereus" con Tanqueray Ten, Muyu Vetiver, Mastiha, barbabietola, borragine, zucchero, Soda alle foglie di agrumi, "Omnia" con Bulldog, Cynar, Cocchi Extra Dry, rosmarino, zucchero, fake lime e il "Materia" con Casamigos Blanco, Cocchi Extra Dry, Acqua Bianca, Lapsang, zucchero e fake lime. C'è anche la "Belvedere Martini Experience", un’ esclusiva degustazione che celebra l’eleganza e la purezza di Belvedere Vodka attraverso due Martini Cocktail in versione ridotta. Due interpretazioni differenti, per profilo aromatico e stile, pensate per offrire un’esperienza unica tra gusto, equilibrio e carattere.
La parte food è curata da Niko Romito, chef tre stelle MICHELIN del Ristorante Reale, in Abruzzo, che da anni cura la proposta di cucina italiana contemporanea creata appositamente per i Bvlgari Hotel nel mondo. L'obiettivo è quello di comunicare l'italian touch della nostra ricca cucina regionale, con attenzione agli ingredienti, alla leggerezza e alla profondità dei sapori.
I cocktail sono accompagnati da una serie di bites: Parmigiano Reggiano di Bruna alpina 24 mesi, Carpaccio di salmone Sockeye selvaggio, culatello, bresaola di fassona piemontese, calamaretti fritti. C'è anche un curato pinzimonio e da notare che, in chiave antispreco, gli scarti sono usati anche nei drink (come l'estrazione degli avanzi di carote o di altri vegetali). L'eleganza, con Niko Romito, fa sempre rima con sostenibilità. Dalla carta del bar, si può aggiungere anche un assaggio di Focaccia con pomodoro, acciughe e capperi, il famoso Toast di Romito al prosciutto con toma piemontese dop e gli iconici Spaghetti al pomodoro. Se l'atmosfera vi avrà rilassato e vorrete continuare all'insegna della convivialità, potrete finire la serata ai tavoli dell'attiguo ristorante, provando il menu "Condivisione": si parte Antipasto all’Italiana, per continuare con Tortelli con ricotta, spinaci e manteca, Merluzzo carbonaro con pomodoro speziato e crema di patate, Cotoletta di vitello alla Milanese e dessert. Il menu è pensato come una serie di piattini e assaggi che favoriscono il gioco tra i commensali.
Moebius
Situato a pochi passi dalla stazione centrale di Milano, Moebius è uno spazio poliedrico dove cucina, miscelazione, cultura, musica e ospitalità si incontrano per creare un’esperienza unica. Fondato da Lorenzo Querci, questo locale post industriale — un tempo un magazzino tessile — è stato trasformato in un dinamico concept open-space con un cocktail bar, un negozio di vinili, performance di musica jazz dal vivo.
La proposta food è curata dallo chef Enrico Croatti e si divide in due "momenti": un bistrot con tapas gourmet, pensate con creatività e ingredienti di altissima qualità, e il ristorante fine dining stellato MICHELIN Moebius Sperimentale. Il nome del locale - Moebius - prende ispirazione dal celebre illustratore francese Moebius, noto per collegare visivamente ambientazioni fantascientifiche a personaggi e atmosfere oniriche e futuristiche. Questa influenza si riflette anche nel design del locale, curato dallo Studio Q-Bic di Firenze, conosciuto per le sue innovazioni post-industriali. Moebius combina elementi in ferro con caldi accenti in legno e dettagli naturali, tra cui un magnifico ulivo di 700 anni proveniente dall’Andalusia, che attraversa i due piani del locale.
Per l'aperitivo chef Croatti crea tapas con un tocco originale e creativo tra Spagna e Italia. Tra le specialità: Crocchette di Seppie Nere e Piselli in Salsa Aioli, Polpette di Vitello Asiatiche e Cardoncelli, Burrito di maiale su brace e guacamole, Crostino di carne cruda, zabaione e rucola, Brioches ai 4 formaggi, fichi e miele. Non mancano ottime proposte "veg" come Burrito di melanzane e Grana Padano al finocchietto, la Brioche al pepe, quattro formaggi, fichi e Miele, la Pizzaiola di peperoni, origano e capperi di Pantelleria.
Tra i signature cocktail c'è il Pesto Martini, una rivisitazione del classico cocktail martini con vodka Altamura, aceto balsamico bianco e pesto fatto in casa, a dimostrare la collaborazione intensa tra bar e cucina. Si continua con il rinfrescante Yuzu & Tonic, Citrico e Fresco a base di Roku Gin, Yuzu sake, Fino, Tonica, Verjus, Dragoncello oppure con il Luffy Jasmine, molto rotondo, delicato e floreale con GinRaw Original, Crema di Mezcal Del Maguey, Lampone, Cocco, Panna, Jasmin. Ci sono anche le proposte di Mocktail come il Tagliavento, fresco, acido e citrico, a base di Tanqueray 0.0, Aperitivo Analcolico alla Pesca, Lime Cordial (servito in coppetta o in highball con acqua tonica) Dopo l'aperitivo, potrete spostarvi al primo piano per l'esperienza stellata, a soli 12 posti.
Terrazza Gallia dell'Excelsior Hotel Gallia
La Terrazza più bella in zona stazione Centrale, all'interno dell'hotel di lusso Excelsior Hotel Gallia, icona dell'ospitalità milanese. L'edificio in stile Art Déco, inaugurato nel 1932 accanto alla Stazione Centrale, è stato completamente restaurato nel 2015 con l'aggiunta di una moderna torre in acciaio e vetro, creando un'elegante fusione tra passato e presente che dona all’hotel un’atmosfera raffinata e senza tempo. Al settimo piano, grazie a una meravigliosa vista panoramica, che spazia dalla maestosità primo Novecentesca della facciata della Stazione Centrale fino ai luminosi grattacieli del quartiere di Porta Nuova, Terrazza Gallia Bar è il luogo perfetto per un pranzo leggero, un aperitivo, una cena informale o un cocktail dopo cena. La carta drink è curata dal team di brillanti mixologist guidati dal bar manager Andrea Griggion, tra i quali spicca il ‘Via Montenapoleone - Destination Cocktail”, a base di Gin District - Montenapoleone fat - washed in olio di oliva, Martini riserva speciale ambrato. Note di cacao si sprigionano nel cocktail "An Old Fashioned Gentleman" con Bulleit Bourbon 10 Y, Ron Zacapa 23 Y, Talisker 10 Y, Angostura Bitters, sciroppo all’acqua di cocco e fava tonka. Ci sono anche proposte a basso grado alcolico come il "Mumbai mule" conAbsolut Vodka, Hay Ya!, succo di carota, lime, The London Essence – ginger ale. I fratelli Lebano, che curano la proposta gastronomica insieme ai trsitellati fratelli Cerea di Da Vittorio, hanno pensato anche a tanti piatti per completare il "sacro" momento dell'aperitivo: come il Tacos di tartare di ricciola, maionese al pomodoro, olio al basilico, il Crudo di gamberi rossi e scampi, la Signature Caprese con Mozzarella di bufala cilentana. Una vera goduria la Montanarina con pomodoro San Marzano, Parmigiano e basilico: una tira l'altra. Si può continuare con il Bignè di fontina, rosmarino, maionese al wasabi, la Pizza nuvola - leggerissima - con ciauscolo, stracciatella e basilico e la Alici panate e fritte. Gusti pieni del sud anche a Milano, tra relax, ottimi cocktail ed eleganza.
Casa Baglioni
Lo chef Claudio Sadler da alcuni anni ha trovato la sua casa vicino alla Madonnina, in zona Brera, all'interno dell'hotel Casa Baglioni. Se volete scoprire una magnifica vista sulla città, vi consigliamo di salire fino al Casa Baglioni Rooftop dove potrete godere di un momento rilassante, affacciati sullo skyline di Milano. Lo spazio è elegante e riservato grazie a piccole isole lounge pensate dalla designer Paola Lenti, che regalano una sensazione di armonia e pace. I cocktail sono ottimi: come il "Mi-To di Claudio Sadler", che ripensa in chiave creativa il Milano-Torino, aggiungendo ghiaccio allo zafferano. Sono contemplati in lista tutti i più grandi classici, come lo Spritz, il Manhattan, l'Americano, il Negroni, il Bloody Mary e il Bellini. Da non perdere il Tel ch! creato da chef Sadler insieme al suo braccio destro, il sommelier Mario Ippoliti, grande appassionato di mixology, a base di Vermouth - prodotto da un vino proveniente dall’Oltrepò Pavese - aceto di riso, la nota aromatica dello zafferano, le note agrumate delle scorze di arancio amaro e sentori floreali di sambuco.
Nota di merito, una bella scelta anche per chi preferisce non bere alcool con possibilità di scegliere il "Sadler Mocktail" con frutta fresca di stagione, il Florida, con succo di limone, zucchero, succo di arancia, succo di pompelmo, soda water e il "Mojito Virgin" con zucchero di canna raffinato, menta fresca, succo di lime, soda water, ginger ale.
In abbinamento, l'ormai famoso "Riso alla milanese da passeggio", il pane nero con salmone affumicato in casa e crema di rafano, il crostino con baccalà mantecato, i mitici mondeghili alla milanese, il bignè ripieno di Grana padano e la quiche lorraine. Non possono mancare olive, pop corn al limone e bottarga, noccioline.

Horto
La terrazza più green di Milano. In linea con la filosofia dell’"Ora Etica", anche per l'aperitivo Horto collabora con i piccoli produttori a un’ora dalla città, con cui gli chef Norbert Niederkofler e Alessandro Pinton condividono gli stessi valori di ricerca di qualità, rispetto per le materie prime e sostenibilità. L’esperienza dei cocktail è a cura di Daniele Sedicina che, con maestria e tecnica, realizza drink pensati per esaltare ogni stuzzichino e trasformare l’aperitivo in un rituale di piacere. Si può spaziare dall'Horto Tonic unisce Gin Martin Miller Summerful, match tonic water, Chartreuse jaune allo "Spritz horto" con Italicus Rosolio di Bergamotto, Ca’ del Bosco Franciacorta, Soda al pompelmo 3 cent, oli essenziali di arancia amara. Molto particolare anche l'Americano ‘fermentato’ con Vermouth rosso Carlo Alberto riserva, bitter Campari, spuma di kombucha agli agrumi fatta in casa e oli essenziali di cedro.
La proposta food comprende una leggera Quiche con verdure di stagione, insalata di stagione, la croccante tempura di pesce e verdure di stagione, il tagliere di salumi misti di alta qualità e un completo carrello di formaggi con pane fresco e marmellate.
Con la bella stagione, il momento dell'aperitivo si sposta sulla terrazza, dove gli ospiti possono rilassarsi immersi nella quiete e nel verde con vista sulla città.
Casa Brera
Casa Brera porta nel cuore del capoluogo lombardo un concept di accoglienza che unisce anima milanese e spirito cosmopolita. A pochi passi da Piazza della Scala, l’hotel, situato in Piazzetta Bossi, è diventato un punto di riferimento in città. Al suo interno presenta esclusive destinazioni gastronomiche: l’all-day lounge bar Casa Brera Living, il rooftop panoramico con ristorante e skybar Etereo e il giapponese tradizionale Odachi. Il progetto di Casa Brera, interamente curato da Patricia Urquiola, è frutto del restauro conservativo di un edificio realizzato a fine anni Cinquanta dall’architetto Pietro Lingeri, figura di spicco del razionalismo italiano. La designer gioca sulla dicotomia tra rigore stilistico ed estro creativo, due volti di Milano opposti e complementari, rendendo omaggio all’architettura razionalista del capoluogo lombardo. La nuova drink list per l'aperitivo è firmata da Luca Ardito, Director of Beverage dell'hotel, si chiama “Art of Living” e si sviluppa in tre capitoli – Chiacchiera, Gioco e Infatuazione – ciascuno rappresentativo di un aspetto distintivo di quel che accade all’interno dei salotti milanesi. Ogni sezione include tre cocktail alcolici e un’opzione analcolica, seguendo un percorso sensoriale in cui la gradazione alcolica cresce progressivamente, accompagnando gli ospiti in un’esperienza unica tra sapori, emozioni e suggestioni meneghine. Tra le creazioni vi proponiamo: “Sciura”, tributo all’elegante signora milanese, icona di stile e sicurezza, realizzato con Gin Tanqueray N°10, Los Siete Misterios Mezcal, Gin Tanqueray 0,0% e Paragon Rue Berry; “Burraco”, omaggio al celebre gioco di carte, un mix raffinato di Gin Hendrick’s Grand Cabaret, Amaro Santoni, Prosecco e sherbet alla vaniglia e agrumi. Tra i richiami più poetici, c'è “Bacio”, il cocktail ispirato al celebre dipinto di Hayez custodito alla Pinacoteca di Brera, a suggestioni iconiche come il drink “Flamingo”, che omaggia i fenicotteri di Villa Invernizzi.
Gerry's Bar del Grand Hotel et de Milan
Uno dei luoghi più storici e affascinanti di Milano, dove hanno fatto l'aperitivo e cenato star mondiali come Maria Callas, prima di calcare il palcoscenico della Scala di Milano.
Il Gerry’s Bar del Grand Hotel et de Milan è il locale ideale per un aperitivo, un salotto discreto, appartato e raffinato nel cuore di Milano, in cui si respira una eleganza rilassata. La cocktail list è stagionale e curata dal bar manager Stefano Grignanin. Si tratta di un vero e proprio American Bar, aperto fino a tarda notte e quindi ideale meta non solo per l'aperitivo ma anche per il dopo teatro. Tra i signature cocktail, si può degustare il "Gran Campari", un must del Gerry’s Bar che racconta l’atmosfera milanese e un lifestyle elegante e raffinato, così come il "Sicily Gold", un drink che ricorda l’iconico Margarita ma in cui l’Agalia si unisce al Gran Marnier, per essere completato con la polvere d’oro edibile. Con i cocktail, è sempre servito uno stuzzichino di benvenuto fatto dalla cucina, con patatine al pepe, anacardi speziati e le peschiole acerbe in agrodolce. Da non dimenticare che la parte food dell'hotel è curata dallo chef due stelle MICHELIN Gennaro Esposito, in tandem con l'executive chef Francesco Potenza. Dalle 18 alle 21,30 invece l’aperitivo diventa gourmet, arricchendosi con le focaccine con prosciutto crudo, con salmone o con ripieno alla caprese, e una proposta più stagionale, che vede per l’inverno un grande classico della gastronomia milanese, i mondeghili, le crocchette di baccalà con maionese all’aioli, un conetto al basilico con ripieno di pomodoro, stracciatella, crema di basilico, e infine una tartellette di tartare di Fassone.
Il Gerry’s Bar ha anche una lista vini costruita sull’italianità: una selezione composta da etichette che provengono dal Nord al Sud Italia, con l’eccezione di alcuni Champagne. L'offerta gastronomica dell'hotel è completata dal ristorante gourmet Don Carlos, la cui cantina conta più di 400 referenze (che si possono degustare anche al bar) e dal Caruso Nuovo, che ha una formula più easy e che unisce la tradizione milanese a quella partenopea.

Il Marchese Milano
A pochi passi dal Duomo di Milano, ecco un locale per chi vuole immergersi in un'atmosfera da film. Il Marchese Milano - liberamente ispirato al film Il Marchese del Grillo - è un ristorante che fonde due anime molto diverse tra loro: da una parte quella del Marchese con i fasti e gli arredi sontuosi, dall’altra quella del Carbonaro con l’autenticità e il calore delle osterie romane. Il risultato è un salotto enogastronomico elegante e autentico, dove divanetti in velluto, preziosi stucchi e grandi lampadari di cristallo si accompagnano a tavoli in legno e sedie di fattura artigianale.
Il cuore del locale è la corte centrale ovale, con maestose colonne che fanno da quinta scenica alla cucina, al cocktail bar a vista e al piccolo palco dedicato all’accompagnamento musicale live. Accanto, un ambiente unico nel suo genere: un intimo e prezioso “ristorante nel ristorante”, ovvero una sala con cucina e cocktail bar privati da riservare per eventi e ricorrenze, con tanto di chef e barman dedicati. Completa il locale un’altra grande sala con affaccio su strada per celebrazioni speciali.
La vera particolarità è L'Amaro Bar, il primo d’Europa, con un’offerta che si compone di più di 600 etichette provenienti da tutto il mondo che danno vita ad una cocktail list sorprendente. Ogni cocktail è il frutto dell’esperienza di Fabrizio Valeriani, bar manager a Roma e a Milano, che offre una miscelazione classica ma allo stesso tempo d’avanguardia. La cura è in ogni minimo dettaglio: il servizio in bicchieri di cristallo, il ghiaccio tagliato a mano, l’uso esclusivo di proteine e latti vegetali e la preparazione di cordiali, sciroppi, infusioni e fake lime in casa. I cocktail comprendono l'uso di ingredienti come le verdure che li rendono “low Abv” (a basso contenuto di alcol).
Ogni classico ha la sua variazione: c’è il menu Spritz, che comprende il Fiero Spritz, l’Aperol Spritz, il Select Spritz e il Campari Spritz; oppure il menu Americano, con ben sei cocktail rivisitati.
Tra i signature cocktail, vi consigliamo il Roma-Milano (Campari Bitter, Amaro Formidabile, Angostura Bitter) e il Duomo Paperplane, un twist del classico Paper Plane, con Wild Turkey 101, Vermouth Rubino Martini, Amaro Ciociaro Paolucci, zucchero liquido e Angostura Bitter. I bites da abbinare per l'aperitivo non potevano che essere i mostri sacri della cucina romana: provate le Crocchette di bollito con salsa verde, davvero buonissimae e morbide, la Crocchetta di baccalà su crema di ceci al rosmarino, le Polpettine al sugo e il crostone con bufala affumicata e verdura di stagione. Se avete ancora fame ci sono i taglieri di salumi e formaggi. Una bella esperienza "romana" nel cuore del quartiere di Brera.
Alchimia
L’alchimia è un antico sistema filosofico esoterico che si espresse attraverso il linguaggio di svariate discipline come la chimica, la fisica, l’astrologia, la metallurgia e la medicina lasciando numerose tracce nella storia dell’arte. Il pensiero alchemico è considerato da molti il precursore della chimica moderna prima della nascita del metodo scientifico. Diversi sono i grandi obiettivi che si proponevano gli alchimisti: conquistare l’onniscienza, ovvero raggiungere il massimo della conoscenza in tutti i campi della scienza; la trasmutazione delle sostanze e dei metalli, la ricerca della pietra filosofale.
Ciò che si prefigge il ristorante l'Alchimia - guidata dal titolare Alberto Tasinato e dallo chef Giuseppe Postorino - è un obiettivo altrettanto importante: far star bene gli ospiti a tavola. L'atmosfera infatti è sempre conviviale e piacevole, l'accoglienza sorridente e rilassata. L'aperitivo? È uno dei momenti clou della giornata. Qui si può scegliere dalla vasta cantina selezionata direttamente da Tasinato, grande appassionato di vini. Ci sono ottimi signature cocktail creati dal bar manager Valerio Trentani come "L’Alchimia: effetto farfalla" con Vodka infusa con butterfly pea tea, rum, acqua di cedro, sciroppo di zucchero, succo di limone e soda. Il colore azzurro naturale vi rinfrescherà immediatamente. Si continua con "La MIA Milano" a base di Vermouth Cocchi storico, bitter Campari, Rabarbaro Zucca e profumo allo zafferano e "La SUA Torino" con Vermouth la Cannellese rosso, bitter Contratto, amaro San Simone e bitter al cioccolato. Gioca tra sapori "antichi" e moderni lo "Schiaccianoci": liquore al chinotto, nocino e acqua tonica. Non mancano i grandi classici Campari shakerato Americano Negroni, Spritz, London mule, Moscow mule. Ma veniamo al food, che arriva direttamente dalla cucina del ristorante e viene sempre curato con proposte giornaliere da chef Postorino. Oltre ai bites e alle tapas in accompagnamento ai cocktail si può scegliere alla carta: si va dal Mini burger di foie gras e cipolla rossa, al toast al burro di malga, fontina e cotto al fieno
La piadina mini con culatello e stracciatella. I Mondeghili della tradizione dello chef Postorino sono buonissimi e siamo certi che farete il bis. Tra le novità, un'ottima pizza idratazione con idratazione 85%, con farina semi integrale, pomodoro, burrata e culatello. E' leggerissima e croccante, sazia senza appesantire. L'Alchimia è aperto 7 su 7: se avete un dubbio su dove fare un aperitivo gourmet a Milano, anche durante le festività o in agosto, sappiate che qui la porta è praticamente sempre aperta. Questo è un vero servizio al cliente. Di recente la cucina ha cambiato passo, concentrandosi su piatti della tradizione eseguiti alla perfezione con un twist innovativo: se dopo l'aperitivo avete ancora fame, assaggiate i Ravioli del Plin al tovagliolo e l'ottimo pollo in tre atti con servizio al carrello.
Il Principe bar dell'Hotel Principe di Savoia
Il Principe Bar, all’interno dell’Hotel Principe di Savoia Dorchester Collection di Milano, è il “place to be” per una clientela cosmopolita alla ricerca del buon bere. A guidare il locale è il bar manager Daniele Celli, esperto mixologist dall’esperienza internazionale. Tra giochi di consistenze, sapienti alterazioni dei sapori e delle temperature di servizio, al centro della proposta ci sono 6 signature cocktail ispirati ai colori e alle caratteristiche delle pietre preziose più belle al mondo. Tra le creazioni spiccano lo "Zaffiro" - tributo alla regione indiana del Kashmir da cui proviene la famosa pietra - a base di Zacapa 23 rum, spirulina, cordiale al mirtillo e zenzero, dove i sentori di sottobosco si uniscono a note speziate e piccanti, e il "Rubino", rivisitazione dell'iconico Negroni, realizzato con Tanqueray ten gin, lemongrass, Campari bitter, mangostano e vino fortificato richiamando i sapori bittersweet della Birmania, terra di rubini dal valore ineguagliabile.
La proposta continua con preparazioni che celebrano i caldi sapori autunnali, come "l’Elidoro" e il "Topazio Imperiale". Nel primo, dal nome greco che significa ‘dono del sole’, il cordiale al chinotto verde e bergamotto incontra le note acidule del limone, lime e cedro, su una base di Tanqueray ten gin, creando una vera sinfonia di agrumi. Il secondo, invece, con Ketel one vodka e cachaça, unisce le due nazioni d’origine del Topazio - Brasile e Russia - attraverso sapori chiave delle loro tradizioni. Chiudono la carta lo "Smerald"o, un cocktail dal carattere dolce e cremoso dove la base di Casamigos blanco tequila viene arricchita da guanabana e yerba buena, e l’Ametista, un long drink a bassa gradazione alcolica a base di Bulleit bourbon whisky, kombucha e vaniglia, che fonde dolcezza e acidità in un sorso vivace e rinfrescante.
Resta in carta l’immancabile "El Milanes", il signature del Principe Bar, omaggio al celebre risotto alla milanese e alla tradizione gastronomica locale. Un mix sorprendente di zafferano, burro, scalogno, con l'aggiunta di Rye whisky, sherry e sakè, preparato al momento su un carrello davanti al cliente, in un'atmosfera fuori dal tempo. Oltre che per il suo sapore, stupisce per il bicchiere nel quale viene servito: un chicco di riso adagiato su una base di ossobuco. A impreziosire l’offerta, infine, si aggiunge una sezione del menu dedicata allo studio dei grandi classici della mixology. La lista, partendo dal 1800, ripercorre le epoche storiche attraverso i loro cocktail più iconici e si arricchisce mese dopo mese con una nuova proposta.
Torre Prada
Il nostro viaggio tra gli apertivi più iconici di Milano arriva anche al sesto e settimo piano della Torre, l’edificio inaugurato nel 2018 che completa la sede di Milano della Fondazione Prada, progettata da Rem Koolhaas con Chris van Duijn e Federico Pompignoli dello studio OMA. Torre occupa una superficie di 215 m² suddivisa in due aree: il bar e il ristorante, entrambi curati nella parte food dallo chef Lorenzo Lunghi. Lo spazio, secondo la definizione di Rem Koolhaas, è “un collage di temi ed elementi preesistenti”. I due ambienti sono caratterizzati dal contrasto tra le ampie vetrate a tutta altezza e i toni caldi del parquet, della boiserie in legno di noce e dei pannelli in canapa che rivestono le pareti. Il bar ha un bancone centrale, con una spettacolare bottigliera sospesa con distillati e liquori internazionali, in grado di creare un suggestivo dialogo tra l’ambiente interno e l’ampia terrazza, affacciata su un panorama urbano in continua evoluzione. In questo ambiente sono presenti due opere – Cappa per caminetto (1949) e Testa di medusa (1948-54) – di Lucio Fontana, mentre la ceramica policroma Pilastro (1947) dello stesso artista introduce alla sala del ristorante. La terrazza esterna di 125 m² è invece il luogo perfetto per l'aperitivo con vista su Milano. Qui potrete ordinare i grandi classici dell'aperitivo milanese, oltre ad alcuni signature cocktail come l"'Inflatable Sour", a base di Rum alla meringa, liquore St. Germain, latte di cocco, cordiale al kiwi, il "Mirror Dream" con Roku Gin, Rum agricole, cordiale alle olive, oliva o il "Gold&Rips", che unisce acquavite Baiju, Mitchers alle noci, sciroppo ‘Old Fashion’ miele e mandarino. Non poteva mancare un tocco di milanesità nell'Hidden Dimension che vede lo zafferano abbinarsi alla Tequila casamigos blanco, Bulleit bourboun 10yo, latte di mandorla, semi di finocchio, lime e succo di mela. Se la fame si fa sentire, nessun problema, potete affidarvi allo chef Lorenzo Lunghi, che gestisce sia gli aperitivi che il ristorante fine dining. Dal menu vi consigliamo di scegliere il sontuoso Toast con prosciutto cotto e formaggio, buonissimo nella sua semplicità, oppure il Pan brioche con burro e acciughe del Cantabrico. in carta ci sono il Crostone con robiola, peperone arrosto e aceto balsamico e il Vitello tonnato con foglie di capperi. Veramente interessante e ampia la carta dei vini, distillati, digestivi e spirits. Per veri intenditori.
Ratanà e Silvano
"L'unica grande rivoluzione è la tradizione. La tradizione ha la capacità di fare trasformazioni piccole ma permanenti, piccole ma che restano nel tempo, diventando in tutti i casi parte della nostra cultura, della nostra civiltà", diceva Teobaldo Cappellano. E lo chef Cesare Battisti continua a rendergli onore. Il Ratanà è un posto simbolo di Milano che più milanese non si può. Battisti ha creato un'oasi di pace a pochi passi dal Bosco Verticale e piazza Gae Aulenti, un gioiello pieno di fascino retrò - c'è anche un parco giochi per far giocare i più piccoli - tra i grattacieli di Milano, sempre più imponenti. Qui si ritrovano gusti autentici, perché, a volte, il vero lusso è la semplicità. Se vi sedete per l'aperitivo - ma vedrete che poi farete tardi - ricordate che i mondeghili con mayo alla gremolata di Cesare Battisti sono un must, così come i cocktail, tradizionali e rivisitati, principalmente a base di ingredienti naturali. Si va dal Negroni al Mi-To, dallo sprtiz all'hugo con fiori di sambuco, fino al piccante - ma sempre con freschezza - Spicy Paloma con Tequila, bitter al peperoncino, succo di lime e soda al pompelmo. La carta dei vini è lunga e ben pensata, per un assaggio diverso ad ogni aperitivo. Si possono condividere una miriade di piatti, ricchi di gusto, tradizione e semplicità: Tacos di polenta, lingua in salsa verde, Focaccia barese, salsiccia di Bra e carciofo in agro, Panissa croccante, cipolla, anguilla affumicata delle valli di Comacchio, mayo all’aglio orsino e il Carpaccio di fassona con aceto balsamico e raspadura. Le proposte vegetali sono sempre presenti e ugualmente gustose: Fave fresche in purea, broccoli, pomodori verdi e curry e l Hummus di carote arrosto, yogurt di capra, chimichurri di foglie di carota e pane armeno.
Chef Battisti ha anche creato un altro locale ancora più focalizzato alla degustazione al banco: si chiama Silvano "vini e cibi al banco" e propone qualità e tanti assaggi, ma in un luogo più informale.
ByIT
ByIT è il nuovo locale che si prefigge di conquistare Brera con una miscelazione d’autore e un’esperienza culinaria fatta da piccoli assaggi, divertenti e curati.
L’idea è di Alessio Matrone, imprenditore che ha voluto affidare, l'arte della mixology a Dario Schiavoni, barmanager di fama internazionale. Schiavoni è conosciuto sia per la sua bravura che per gli eleganti baffi, a cui si ispira uno dei signature cocktail imperdibili della lista: il “Mustacchioni” a base di Tequila Casamigos Reposado e Campari, servito in coppetta e completato da un biscotto al cioccolato che replica la forma dei baffi del suo ideatore. Al centro della scena c'è una ampia cocktail list, frutto di ingredienti selezionati, tecniche d’avanguardia e una ricerca costante. Un viaggio tra rivisitazioni dei grandi classici e creazioni audaci che esprimono tutta l’originalità del bartender, senza dimenticare le opzioni analcoliche e un’accurata selezione di spirits. Tra i signature, oltre a Mustacchioni, vi consigliamo di provare anche "My Asia”, dove l’Amaro Lucano, icona di italianità, si fonde con le note speziate del pepe di Sichuan, o “Purple Sky”, drink dal vivace colore viola, dato dall’incontro tra vodka Altamura, sciroppo di lavanda e Butterfly pea, una pianta tropicale dai fiori blu intenso, e, infine, il “Peperone”, rivisitazione gastronomica del Daiquiri con rum Planteray Three Stars, Cordiale al Peperone rosso e succo di lime. L’offerta gastronomica, pensata per essere condivisa, è affidata all’executive chef Romualdo Palladino. I protagonisti sono i bite: piccoli assaggi creativi, da gustare rigorosamente con le mani. Si va dai fritti fino alla pizza sottile di IT, per continuare con i Mini Bun con pollo in agrodolce e salsa alla senape. Tra i piatti più originali, il “Finto catsu sando di ossobuco”, richiamo ironico alla tradizione meneghina, cui seguono preparazioni dalle incursioni asiatiche, come l'”Astice Shitake” o il “Cod Melanzana”, dove la dolcezza della melanzana perlina e la delicatezza del black cod vengono esaltate dalla sapidità del miso. Queste piccole delizie accompagnano l'intera serata, ideali come stuzzichini durante un aperitivo o come gustosi assaggi per una cena.
Salmon Guru
Salmon Guru arriva finalmente a Milano, portando con sé lo spirito irriverente e visionario di uno dei cocktail bar più premiati al mondo, nato a Madrid dall’idea di Diego Cabrera. L’atmosfera è un viaggio psichedelico tra neon, fumetti e richiami tropicali, dove ogni dettaglio – dal design al bicchiere – racconta una storia. Il cuore pulsante resta però il bancone: mixology creativa, spirito internazionale, servizio impeccabile.
In carta, signature audaci e sorprendenti. Da provare il "Mescalito", con mezcal, sake, yuzu e soda al wasabi, o il "Basilica", dove gin, basilico, limone e miele si fondono in un equilibrio fresco e avvolgente. Per chi ama i toni speziati, il "Tiki-Taka" con rum, falernum, passion fruit e spezie orientali è un'esplosione esotica, servita in bicchieri scenografici e materici che cambiano per ogni cocktail.
Accanto ai drink, una proposta food pensata per accompagnare e valorizzare l’esperienza: piccoli piatti d’autore, da condividere. Imperdibili i Bao con pancetta croccante e salsa hoisin, i Tacos di tonno rosso marinato, e il Bun con tartare di manzo, senape e cetriolo. Ogni bite è calibrato per esaltare il sorso, in un continuo gioco di contrasti e armonie. Salmon Guru non è solo un bar: è un rituale, una visione, una festa dei sensi. Sicuramente divertente.
Eataly Smeraldo
Chi cerca un aperitivo milanese più rilassato e tradizionale può dirigersi verso Eataly Smeraldo. Sul palcoscenico di quello che, un tempo, era il Teatro Smeraldo, oggi recitano prodotti di qualità 100% Made in Italy. Nella bella stagione l'aperitivo si sposta nel Dehors, dove potrete sorseggiare i cocktail classici - Aperol Spritz, Campari Spritz, Spritz Cynar, Americano e Crodino - abbinati ai taglieri con salumi e formaggi, le patate di Avezzano e la pizza al tagliere con un twist stagionale, oltre ai tanti golosi piatti della cucina.Tra gli sfizi più gustosi ci sono i Mondeghili alla milanese, i Supplì cacio e pepe e al pomodoro, il Fritto di acciughe di Monterosso. Se amate la musica, segnatevi il calendario degli a eventi tematici come "Aperitivo con dj set" e "Jazz Bar allo Smeraldo, per un'atmosfera frizzante. Ogni settimana, Eataly Smeraldo organizza, inoltre, tasting, aperitivi e cene con chef stellati MICHELIN che raccontano il loro rapporto col territorio e con i piccoli produttori locali.
Fioraio Bianchi
Un piccolo gioiello nella zona di Brera. Se cercate un luogo fuori dal tempo, per rilassarvi per davvero, vi consigliamo il Fioraio Bianchi. Come dice il nome è proprio un fioraio che, nel tempo, è stato trasformato in una caffetteria, ma con possibilità di pranzo, aperitivo e cena con prodotti di qualità. La particolarità è che sembra un bistrot parigino, con sedie di legno, tavolini rotondi in marmo bordati di bronzo, pareti scrostate dal sapore vintage e, naturalmente, fiori dappertutto. Oltre a una ricca selezione di vini - oltre cento etichette - selezione di champagne, vini bianchi e rossi, ci sono anche degli ottimi cocktail classici dallo Spritz al Tommy's Margarita, dall'Americano al Nergoni. In abbinamento un tagliere all'italiana che cambia ogni giorno con olive, salumi, formaggi e pinzimonio. Chi vorrà fermarsi per cena troverà una carta stagionale con poche, ma curate chicche come le Capesante scottate con crema di broccoli guanciale croccante e chips di Topinambur, le Linguine Benedetto Cavalieri ai ricci di mare e la Cotoletta di melanzane al curry, maionese al basilico e insalatina di pomodori camone. Fiore dopo fiore, calice dopo calice, il vostro cuore diventerà sempre più leggero.
E fuori porta... un aperitivo stellato a due passi da Milano
Il Circolino di Monza
Se, per caso, la città vi sta "stretta" e cercate un aperitivo creativo e gourmet, a pochi passi da Milano, potete dirigervi verso il Circolino di Monza, ristorante stellato MICHELIN guidato dallo che Lorenzo Sacchi. Qui la barlady Damara Lanzone lavora sulle influenze tra Italia e Spagna, come vuole l'identità del locale. Qui troverete signature cocktail come Peach, Please a base di Pisco infuso alla salvia, vermouth rosato, bitter, pesca, l'Apulian Mezcal e l'esotico Coconut, con rum scuro, latte di mais salato, datteri, meringa al cocco. Le proposte alcool free sono estive e dedicate a chi vuol stare leggero: c'è il The Icon con Bttr, Tanqueray 0%, fiori di sambuco, soda al pompelmo rosa, oppure il Virgin Orange Bttr a base mandarino, soda al passion fruit.
Le tapas da condividere sono un piccolo viaggio in Spagna, ma sempre interpretato con mani e cuore italiano: Croquetas de Jamón Ibérico e crudo di ventresca di tonno, Grissini fritti ripieni di chorizo, e Grana Padano Riserva, piatto di Jamón Ibérico con pan de Cristal e tomate, Acciughe del Mar Cantabrico e alici marinate, oliva verde e piparra, cioè un peperoncino piccolo, verde e dolce, tipico della regione dei Paesi Baschi.
Una piccola oasi per l'aperitivo, a poca distanza da Milano.