La salubrità gastronomica come elisir di lunga vita è un tema che appassiona non poco il già emozionato Francesco Stara che - dopo aver solcato gli oceani approdando in Brasile, Medio Oriente e Canada - è rientrato nei luoghi natali, per timonare il ristorante Fradis Minoris nei press di Pula, verso il doppio riconoscimento (primo macaron in concomitanza con la Stella Verde) ricevuto dalla Guida MICHELIN: “Un traguardo grandioso e inaspettato ottenuto in un posto del cuore - racconta lo chef originario di Sassari – chi arriva qui si ritrova nei magici panorami del sud ed immerso in questo magnifico parco naturale gestito da biologi, con l’obbiettivo di preservare la fauna. Lavoro al loro fianco, in modo rigorosamente artigianale e con assoluto rispetto dell’ecosistema”. Stara, classe 1987, si riferisce alla delicata armonia della laguna di Nora dove i corsi d’acqua dolce, confluiscono nelle turchesi baie punteggiate da fortificazioni e cespugli di macchia mediterranea: “La mia filosofia culinaria è etica e vuole aggiungere valore agli ingredienti di stagione, ai cicli di pesca ed ai piccoli produttori creando una cucina circolare, che attinge anche da erbe marine e salmastre. Credo fermamente nel valore di un’alimentazione sana e stagionale ed a mio modo di vedere, questo aspetto tra i principali motivi per cui la Sardegna è una nelle cinque zone blu (le blue zones sono aree geografiche con la più alta concentrazione di ultracentenari di cui la provincia di Nuoro è capostipite) del mondo”.
L’area archeologica di Nora in cui sorge il ristorante, è invece uno dei primi insediamenti dei Fenici in Sardegna e le convergenze culturali che tutt’oggi caratterizzano le usanze dell’isola, son tangibili dal promontorio di capo di Pula, come nelle memorie storico-architettoniche di Cagliari e nei millenari insediamenti lungo la mitica “orientale”. Una strada di struggente bellezza che dal capoluogo conduce il viaggiatore fino alle insenature settentrionali attraversando Costa Rei, Genna Silana, Parco Nazionale del Golfo di Orosei e le spiagge di San Teodoro; località ad alta vocazione turistica in cui il ristorante Gusto by Sadler ha ottenuto la prima stella MICHELIN proponendo “una cucina – scrivono gli ispettori - leggera, mediterranea e con piccole ed innovative opere d’arte commestibili come i ravioli di pesce spada farciti di tenerume, ricotta sarda e gazpacho, oppure i lorighittas al ragù di agnello locale accompagnati da melanzane, menta e pecorino”.
Lasciata la zona di San Teodoro - avendo cura di fermarsi nelle balneari insenature di Capo Coda Cavallo - la SS125 è sempre la soluzione migliore per godere dei maestosi scorci sulle isole di Molara e Tavolara che curva dopo curva, annunciano l’arrivo in Costa Smeralda. Oltre ai fantastici panorami marittimi, il percorso è anche il più diretto per raggiungere i romantici tavolini – come adagiati sulle celesti acque di Baja Sardinia - del ristorante Somu. L’insegna ubicata nella piacevole terrazza del Club Hotel, Baja Sardinia ha trovato nell’entusiasta e solare Salvatore Camedda un brillante interprete delle tradizioni che il trentottenne, ha a sua volta attualizzato attingendo da tecnica, creatività, consapevolezza e visione: “Sapevamo che a livello di presenze e consensi, l’annata era stata molto buona ma ricevere la prima stella MICHELIN è stata davvero un bella sorpresa” esordisce lo chef di Cabras. “Sono anche felicissimo – prosegue Camedda - che le nuove generazioni di cuochi sardi stiano dando il loro contributo alla riscoperta dei piatti di un tempo”. Dalle ricette amate da Maria Grazia Deledda e dall’artista Maria Lai, agli echi pastorali e pagani passando per una natura rigogliosa ed ancora per lo più incontaminata, "la Sardegna è uno scrigno d’inestimabili meraviglie che molti di noi, tendono a dare per scontato – racconta lo chef - mentre ritengo che sia molto importante rendersi conto dei tesori gastronomici, culturali e naturistici di cui disponiamo, e promuovere valori quali benessere, rispetto e tutela dei nostri territori. Il fatto che la MICHELIN abbia notato e premiato la nostra volontà e passione verso una cucina autentica ed a suo modo contemporanea, mi rende orgoglioso. Come dobbiamo tutti essere orgogliosi dei prodotti sardi: anch’essi unici e speciali, al pari dell’isola da cui provengono”.
Hero image: Fradis Minoris ©Giuseppe OLLANO
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