Oltre a riflettere le confluenze storiche che hanno plasmato la capitale della Hrvatska nei secoli, uno degli aspetti più cari ai commensali di Zagabria è un menù di Natale gioioso e straripante di cibo. L’abbondanza è infatti parte integrante dell’atteso pranzo tanto più che il pasto della vigilia dovrebbe essere teoricamente parco. Ciò detto si può arrivare al 25 dicembre con notevole appetito oppure satolli dal pescato della sera prima e mangiare ancora per il gusto di farlo, ma l’importante è aver celebrato le varie tappe di avvicinamento alla festa. Piantare i chicchi di grano in un vasetto durante alcuni giorni dell’Avvento (4 e 13 dicembre) è un rituale importante quanto visitare il mercato di Dolac dove, avvolti dalle luminarie, è possibile provare la pecenka (maiale arrosto allo spiedo) e bere vin brulè degustando dolci sfoglie alla cannella.
All’interno di case e ristoranti invece, i profumi e le consistenze simbolo della cucina natalizia di Zagabria, sono evocati in primis dalla croccante sofficità del purica s mlincima.

La tacchinella arrosto con contorno di mlinci (pasta sottile condita dai grassi di cottura), trasporta il palato nei trascorsi culinari della capitale e per eseguirla con dovizia, il consiglio degli chef locali è di utilizzare i tacchini allevati nello Zagorje (che vengono cibati con castagne e noci) e quindi di cucinarli a fuoco lento su di un letto di strutto casareccio, dopo averli opportunamente farciti utilizzando pane di mais, mele, sedano, fegato di pollo e prezzemolo. Il rituale gastronomico prevede che il piatto sopra, sia accompagnato dalla sarma (stufato con involtini di cavolo ripieni di carne e riso) e volendo da frittelle con grappa e limone, insalate di cereali e legumi, e da altri succulenti arrosti con animali da cortile quali oca ed anatra.

In alcune famiglie il pranzo di Natale è associato al maialino infornato servito con croccanti insalate francesi (la nostra insalata russa) al seguito, mentre - facendo una rapida panoramica extra zagabrese - altre celebri ricette festive sono la pašticada con gnocchi in Dalmazia, l’anatra ripiena di grano saraceno a Međimurje ed il maiale cucinato con cavolo cappuccio a Lika.
Le varie interpretazioni culinarie del Natale a Zagabria, come nel resto del Paese, trovano punti di contatto nelle poetiche tavole agghindate da candele e biscotti al miele decorati a mano, nonché nel rispetto delle tradizioni, che per quanto concerne la cena del giorno antecedente la natività richiede una cucina prevalentemente a base di pesce. Su questo aspetto, le lunghe coste croate garantiscono ingredienti ittici freschi e saporiti e tra le ricette tipiche del Badnjak (la Vigilia di Natale) preparate nella capitale come nel resto del paese, spiccano la fiš-paprikaš (zuppa di pesce con peperone rosso e carpa) il merluzzo nelle versioni brudet (brodetto di pesce composto da diverse specie) e bakalar na bijelo e la pasutice (pasta tagliata a quadretti) con sardelle salate.

Hero image: Dolce con frutta secca ©xMarshall iStock
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