Ristoranti 1 minuto 12 agosto 2020

Chef stranieri: le luminose stelle del sud Italia

Il calore umano, l’accoglienza sincera, la luce che vien dal mare e gli straordinari ingredienti del meridione, esercitano da secoli un irresistibile richiamo per ogni anima sensibile ad arte, estetismi architettonici, bellezza naturali e piaceri del cibo.

Attrattiva, quest’ultima, accentuata nei pensieri e contenuti di tre ristoranti una stella MICHELIN, due in Costiera Amalfitana ed uno in Valle d’Itria, con cucine rispettivamente affidate a Bob Christoph, Alois Valganderer e Vinod Sookar: chef di origini straniere, colti e curiosi per indole, che hanno scelto la vivacità del sud Italia per esprimere le loro idee culinarie.
Le quali traggono ispirazione sia dal territorio circostante al luogo di lavoro (antichi paesi, sontuosi alberghi di fama internazionale) che dalle personali memorie d’infanzia, trascorse in luoghi di grande interesse. Bob nella facoltosa città di Amburgo, Alois nelle raffinate atmosfere fiamminghe nei pressi di Bruges e Vinod in un paradisiaco arcipelago dell’Oceano Indiano, le Mauritius. Esotiche memorie isolane oggi proposte in fantasiose sfumature nella stella MICHELIN più antica di Puglia a Ceglie Messapica; località negli annali per le sopraffine tradizioni gastronomiche tra i paesaggi di ulivi, masserie e trulli attorno al ristorante Antonella Ricci – Vinod Sookar. Indirizzo dove le “abbondanti porzioni, le verdure freschissime ed i sapori fragranti” descritti dagli ispettori, trovano complemento nelle intuizioni marinare dello chef mauriziano. Abile nel miscelare suggestioni creole e spezie da terre distanti con gustose ricette del Mediterraneo.

Mare prediletto dello chef tedesco Bob Christoph che dall’alto dell’onirica terrazza de Il Refettorio - ristorante stellato del Monastero Santa Rosa a Conca dei Marini – crea percorsi estetici e moderni attraverso piatti da lui definiti “semplici seppur complessi”. Ossimoro gastronomico strutturato sulla volontà di “vedere tutto il mondo” e sull’amore incondizionato nei confronti di “olio, pasta, pomodoro” e delle proverbiali materie prime da Monti Lattari, aree vesuviane, isole, penisole e costa campana. Zone in cui la luminosità dei panorami e creatività dell’essere, hanno creato le fondamenta per una colorata cucina dai sapori pieni e rotondi.

“Vestiti dalle leggere note creative” del belga Alois Valganderer del ristorante Zass all’interno del San Pietro s’un promontorio roccioso affacciato su Positano: uno degli alberghi più belli al mondo con discesa a mare privata, il suono delle onde come colonna sonora, impareggiabili panorami sul più celebre paesino della Costiera Amalfitana e orto biologico a rifornire, assieme al Tirreno scintillante, le intuizioni dello chef. Affezionato alla cucina locale ma non scevro d’intuizioni fusion come suggerito dalla tartare di scampi, guacamole e mango lodata dagli ispettori MICHELIN.

Ristoranti

Continua ad esplorare - Articoli che potrebbero piacerti