Vini 2 minuti 28 giugno 2022

Cucina e vini del Franciacorta: abbinamenti audaci ed eclettici

Nell’allietare la tipica cucina locale a base di cacciagione, animali da cortile, verdure e pesci di lago, i vini bianchi, rossi e rosati del Franciacorta incorporano numerose varietà di uve e diverse tecniche di lavorazione.

Delle oltre 20 milioni di bottiglie annuali vendute, le più apprezzate sono quelle prodotte utilizzando la tecnica del metodo classico dove le bollicine sono spontanee e la rifermentazione è indotta sia da processi naturali, che attraverso la ponderata aggiunta di zuccheri e lieviti selezionati. Per conoscere le grandi eccellenze enogastronomiche da questa piccola e preziosa area geografica, consigliano di seguire l’itinerario lungo la sinuosa strada del vino Franciacorta solcata da colline, torbiere e borghi in pietra che collega Erbusco con Iseo.
In queste latitudini, il Relais & Chateaux L’Albereta rappresenta un idilliaco punto di partenza. Oltre alla splendida ospitalità, la verdeggiante villa in campagna di proprietà della famiglia Moretti, è una piacevolissima sosta anche per le proposte gourmand del ristorante LeoneFelice Vista Lago in cui le note degli ispettori MICHELIN elogiano il lavoro del “giovane e preparato Fabio Abbatista nel proporre una cucina contemporanea di grande qualità, in ambienti eleganti e minimalisti”. Ad elevare ulteriormente il rotondo sapore delle ricette in carta - spesso scandite da pregevoli esecuzioni di matrice regionale come per le linguine con sarde del Montisola, zafferano, finocchietto e briciole di pane - non potevano mancare i Franciacorta millesimati con più di 30 mesi di fermentazione in bottiglia prima della sboccatura che nel linguaggio della Cantina Bellavista (medesima proprietà de L’Albereta) prendono i nomi Vittorio Moretti e La Scala in omaggio al celebre teatro meneghino.


Esplorare la Cantina Bellavista, adornata di opere d’arte contemporanea in giardino ed impreziosita da rarefatti arredi nelle aree comuni significa percorrere lunghi tunnel sotterranei ed addentrarsi nella complessa metodologia dei Satèn, Rosè, Millesimati e Riserve, che compongono l’altolocata selezione. Al seguito della visita, si può inoltre degustare la produzione enologica servita a temperature perfette, nell’apposito spazio degustazione con panorami di colline, lago, vigne e torbiere.


Altra illustre destinazione franciacortina, nonché una delle prime realtà ad interpretare con successo il metodo classico nell’area geografica tra Brescia ed il lago d’Iseo, è la cantina Cà del Bosco della lungimirante famiglia Zanella. L’indirizzo, dove all’ingresso gli ospiti possono ammirare un modellino interattivo con le aree produttive dell’area vinicola, è senza dubbio una delle tappe imperdibili nella strada dei vini Franciacorta in cui oltre ai Cuvèè Prestige Brut, i Satèn Vintage ed i Millesimati Dosage Zéro, vegnono imbottigliati Chardonnay Doc ed i vini rossi del Sebino Igt.

Claudiaste - DUE COLOMBE
Claudiaste - DUE COLOMBE

Procedendo in direzione Borgonato, l’ampia selezione di proposte enologiche è trova valorizzazione nella cucina di Stefano Cerveni all’interno del ristorante una stella MICHELIN Due Colombe: “Il Franciacorta è un vino complesso ma al tempo stesso ad ampio raggio che risulta piacevole con pesce e piatti di carni a lunga cottura – racconta Cerveni – noi utilizzano le bottiglie di metodo classico per esaltare abbinamenti come la patata viola e gambero Rosso, l’uovo biologico morbido, la ceviche di persico con sbrisolona al parmigiano ed i fagottelli di pasta fresca, accompagnati da carciofi croccanti e bottarga di coregone del lago”.


Secondo Luca Magri, chef patron del ristorante Radici ubicato nel centro storico d’Iseo, “sia le bollicine locali che i vini fermi franciacortini offrono solido sostegno ai prodotti lacustri dal sapore più particolare come la tinca al forno. Tendiamo invece ad accostare i tagli bordolesi affinati, al classico manzo all'olio di Rovato oppure allo stracotto d'asino, cavolo nero e pearà che proponiamo spesso nel nostro menù”. Giovane e moderno negli arredi come nella linea gastronomica, il ristorante Radici riflette attraverso la propria colorata ed equilibrata cucina, l’evoluzione delle ricette locali, a loro volta ispirate da tradizioni contadine e usanze lacustri: “Utilizziamo spesso e volentieri galline, capponi, faraona e selvaggina – conclude Magri – e tra i piatti che meglio si abbinano al perlage dei vintage e millesimati del Franciacorta, consiglio i tordi con cotognata e senape, ed il cervo mi-cuit accostato ad una delicata maionese di lamponi”.

Paolo Amorosi - RADICI
Paolo Amorosi - RADICI
Franciacorta
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