In viaggio 1 minuto 20 gennaio 2020

Trieste a tavola tra Adriatico e Mitteleuropa

L’elegante e raffinata Trieste ha legami gastronomici con la cucina marinara istrio-dalmata, le tradizioni dell’entroterra carsico e le abitudini culinarie dal bacino danubiano.

Un mosaico di culture ed ingredienti dall’Adriatico alle Alpi raccontato sia dalla moltitudine di ricette popolari che dalle proposte dei cinque ristoranti – tra cui lo stellato Harry’s Piccolo - selezionati da la guida MICHELIN nel capoluogo del Friuli-Venezia Giulia.
Bimillenaria città a pochi chilometri dal confine sloveno con battito cosmopolita sin dal 1719 al seguito dell’introduzione di porto franco; l’inizio di una nuova era in termini di commercio, contaminazioni intellettuali ed influenze cuciniere. Allietate, nelle sue varie espressioni d’ispirazione ittica, agricola e montana da vini carsolini, friulani e dal Collio goriziano. Eccellenze profondamente radicate in quella stessa geografia di confine che ha caratterizzato lo sviluppo di Trieste nei secoli promuovendo l’accettazione verso ogni tipo di diversità.

In tal senso, nomi e materie prime di alcuni piatti tipici come liptauer (una spuma di formaggio spalmabile con paprika e cumino) e jota a base di crauti, fagioli, pancetta e salsiccia rispecchiano fedelmente i trascorsi storici. Evocati anche da brodetto, strucoli (simili a cannelloni e ripieni di carne, verdure o ricotta e spinaci) riso alla greca, minestra di bisi spacai e gli gnocchi di fegato, di pane oppure di susini preparati con prugne snocciolate, patate lesse, uova, cannella e zucchero.
Granzeola alla triestina, baccalà mantecato, sardoni in savor, pedoci alla scotadeo e scampi o canocie alla busara sottolineano i lunghi rapporti con Veneto e la Serenissima mentre i sapori della Mitteleuropa, sono rappresentati da gulash, cevapcici (salsicce speziate dai Balcani), porzina con capuzi (coppa di maiale lessata con senape, crauti e rafano) Kaiserfleisch, sanguinaccio alla boema, luganighe e calandraca; spezzatino di vitello piccante e patate di origini viennesi. I secondi di pesce - baccalà al pomodoro, acciughe e prezzemolo; branzino guarnito; merluzzo con capperi tritati, acciughe e patate – sono i più vicini alla componente italo-mediterranea della città prima di tornare ai profumi dell’est attraverso irrinunciabili dolcezze quali presniz, koch, pinza o strucolo ripieno di mele o ciliegie.

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