Nell’inarrestabile proliferazione d’insegne che spuntano inesorabili nelle aree storiche di molte città italiane, le vie attorno a Pantheon, Piazza di Spagna e Fontana di Trevi meritano una menzione particolare in ambito di appropriazione indebita delle tradizioni culinarie locali. Fortunatamente, indirizzi come Le Tamerici riportano il focus sul piacere del buon mangiare. Con il non trascurabile bonus che prima o dopo il pasto “di ottima cucina mediterranea declinata sulla contemporaneità e ideata dallo chef patron Giovanni”, bastano pochi passi per restare incantati dinnanzi ad uno dei più importanti capolavori tardo barocchi della capitale.
La meraviglia acquatica di marmi, stucchi e travertino costruita sulla facciata di Palazzo Poli, si colloca inoltre a metà strada tra le altre sublimi espressioni architettoniche nei secoli della Consulta, scuderie e Piazza del Quirinale, la scalinata di Trinità dei Monti e gli edifici governativi di Montecitorio e Palazzo Chigi.
La sosta nei raccolti ambienti rovere decapato e travi a vista del ristorante Le Tamerici - con piccolo dehors sul vicolo Scavolino - si rivelerà dunque ideale sia per ammirare da vicino palazzi e monumenti del meraviglioso cuore storico capitolino, che nell’appagamento del giusto con proposte di qualità. Alcune tipicamente romane (maccheroncino cacio e pepe, bombolotti all’Amatriciana, spaghetti alla carbonara), altre più moderne a rivisitare con coerenza le usanze locali (puntarelle e alici, mandorle tostate, melograno; linguine, cozze, pecorino e pomodoro; baccalà e carciofo alla romana).
Alle quali si aggiungono ricette di netta matrice creativa come suggerito da contrasti, colori e consistenze di cappesante, patè di fegatini e spinacino; spaghettone allo zafferano, gambero rosso, lime e mentuccia e la cotoletta di rombo alla milanese, birra, miele e cannella.
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