In viaggio 1 minuto 25 dicembre 2019

Natale in Umbria: Gubbio

La poesia del paesaggio - a volte - sotto una coltre di neve, l’installazione dell’albero più grande del mondo e le migliori soste gastronomiche consigliate da la guida MICHELIN ad allietare l’itinerario.

L’Inverno è un periodo di gran fascino per visitare l’Umbria e le sue tante città d’arte a cominciare da Gubbio; uno degli insediamenti più antichi e ricchi di storia della regione.
Situato a metà strada tra Tirreno e Adriatico ed associato ad uno dei miracoli di San Francesco (l’incontro con il lupo nella chiesa di Santa Maria della Vittoria) il prezioso comune è famoso anche per l’installazione dell’albero di Natale più grande del mondo; scenografica luminaria sul Monte Igino da 700 sorgenti di luce per 750 metri d’altezza s’uno spazio di 130mila metri quadri. La visita ai beni- culturali può invece iniziare al museo civico del Palazzo dei Consoli per ammirare le preziose tavole Eugubine redatte in alfabeto umbro e latino e scoperte attorno alla metà del XV secolo. Le tappe di rilevanza culturale proseguono con i numerosi siti religiosi in stile romanico e gotico del centro storico e con l’escursione tra silenzio e foliage fino alla basilica di Sant’Ubaldo in cima al Monte Ingino – il cui apice dal 7 Dicembre al 7 Gennaio ospita la cometa dell’albero - dov’è custodito il corpo del santo patrono di Gubbio.
Perla architettonica indiscussa grazie a splendidi edifici nobiliari come Palazzo Pretorio e Palazzo Ducale davanti al Duomo eretto su ordine di Federico da Montefeltro, la citta offre ai turisti risorse particolarmente suggestive, quali – ad esempio - il Park Hotel ai Cappuccini: nell’ex convento, le stanze sono in stile antico, mentre l’ala nuova senza rinnegare il passato si concede qualche ispirazione più moderna. Fuori dalle mura, gli amanti dell’archeologia possono dedicarsi al teatro romano del 1 secolo A.C ed al termine delle soste culturali, altrettanto piacevole sarà scoprire la gastronomia eugubina a base di tartufo bianco nero, olio eccellente, crescia del panaro ad accompagnare salumi e formaggi, friccò di carne, baccalà alla ceraiola (ricetta preparata in occasione delle feste dei ceri), gallina ‘imbriaca e crostini di fegatelli. Tutte ricette della tradizione da provare nel caratteristico ristorante – sotto altissime volte di mattoni - Porta Tessenaca.

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