In viaggio 1 minuto 12 ottobre 2020

Cetona, ennesimo borgo Toscano

Dalle sublimi espressioni di arte rinascimentale nel centro di Firenze alle aristocratiche ville medicee annunciate da filari di cipressi a disegnare seducenti ricami nella campagna più celebrata al mondo, la Toscana presenta sempre un motivo in più per visitarla: come ad esempio scoprire il romanticismo d’insospettabili borghi quali Cetona.

Ubicata al confine con l’Umbria ed avvolta dai panorami tra Val di Chiana e della Val D’Orcia patrimonio Unesco, Cetona ha origini etrusche ed un impianto urbanistico di stampo medievale con la Rocca del Mille (convertita in’abitazione seicento anni dopo) a costituirne la parte più antica. La rettangolare Piazza Garibaldi, particolarmente estesa in relazione all’abitato, rappresenta invece il cuore pulsante del borgo e su di essa si affacciano Le Logge e la Chiesa di San Michele Arcangelo edificata nel 1155. Quasi nel medesimo periodo (tra il XII e XIII secolo) verrà costruita la Chiesa della Collegiata contraddistinta da finestre gotiche, portale romanico e facciata rinascimentale, mentre per scoprire le antichissime origini di Cetona (nata all’ombra dell’omonimo monte vulcanico) bisogna dirigersi al Museo Civico per la Preistoria in una visita strettamente correlata al Parco Archeologico Naturalistico del Belvedere.

Entrambe le tappe documentano la presenza umana nel territorio dal paleolitico all’età del bronzo contribuendo all’atemporale fascino di un borgo considerato tra i più belli d’Italia. Come più o meno ovunque nel Bel Paese, la visita ai beni culturali trova ideale compendio nella proposta gastronomica degli indirizzi consigliati dalla Guida MICHELIN che a Cetona sono La Frateria di Padre Eligio e Da Nilo. Nella prima insegna gestita dalla comunità Mondo X che per la cucina privilegia prodotti allevati e colitvati nelle varie sedi di proprietà, il servizio si svolge all’interno di un convento fondato da San Francesco nel 1212 “dove tra suggestioni mistiche – scrivono gli ispettori - ci si lascia andare a peccati di gola”. Il ristorante Da Nilo nella piazza principale è invece sinonimo di proposte tradizionali e dopo aver gustato pici fatti in casa all’aglione, tagliatelle al ragù di cinta senese, coniglio al forno e bistecche di chianina, i quindici ettari di parco della settecentesca Villa La Vagnola con viali, terrazzamenti, giardini all’inglese, orti e gli affreschi della Casina Turca, offrono un contesto di grande serenità per una passeggiata digestiva e culturale.


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