Nella celebre cittadina barocca collocata sul versante orientale della Sicilia, l’infiorata è una tradizione ancor più antica della sfarzosa architettura promossa dal potere ecclesiastico e che sin dal 1625 celebra l’arrivo della primavera grazie al lavoro di maestri della disciplina i quali, oggi come allora, preservano e tramandano un rito associato non solo alla fine del lungo inverno, ma anche al momento dell’anno in cui i terreni possono accogliere i semi da cui nasceranno frutti, piante ed ortaggi essenziali alla sussistenza del coltivatore
Il messaggio della prima edizione dell’Infiorata di Via della Spiga - dove dodici personalità tra cui lo stilista Giorgio Armani e lo chef Enrico Bartolini hanno immaginato tele dipinte da petali di garofani, rose, gerbere e tante altre specie floreali - è dunque strettamente correlato ai concetti di rigenerazione e rinascita. L’esposizione delle varie opere durerà tre giorni (dall’1 al 3 Luglio) con l’obbiettivo di rilanciare l’interesse verso l’altolocata strada meneghina ubicata nel quadrilatero, e nel contempo inviare colorati segnali di speranza ed ottimismo attraverso immagini create in primis, per evocare idee propulsive e la voglia di ripartenza.
“Il cielo di Milano merita ancora di brillare di nuove stelle. Io ho acceso solo le ultime tre” scrive Bartolini in riferimento alla sua interpretazione della fioritura o “Infiorata della rinascita” in cui lo chef con più macaron d’Italia ha scelto d’includere le tre stelle MICHELIN ricevute dalla guida rossa per la qualità dell’esperienza culinaria presso il ristorante Enrico Bartolini al Mudec. Per la sua opera Bartolini ha scelto una base rosa intenso con una forchetta di petali bianchi avvolta da un filo giallo che da spaghetto, si estende verso destra diventando lo skyline milanese al cospetto delle tre stelle Michelin.
Il riconoscimento – simbolo planetario di assoluta eccellenza in ambito gastronomico - sottolinea visione, intuizione, creatività e per restare sul tema dell’iniziativa, l’ottenimento delle tre stelle è anche una delle tante dimostrazioni di come un ottimo e abbondante raccolto, non possa mai prescindere dall’utilizzo di semi di ottima qualità.