Cucina e dintorni 1 minuto 15 luglio 2020

Testa di turco: dolce millenario

Nato nel 1091 per festeggiare la vittoria dei Normanni sui Saraceni, la testa di turco è un dolce millenario la cui genesi storica in quel di Scicli, rappresenta la prima e più antica versione di molteplici interpretazioni sullo stesso tema proposte in diverse località siciliane.

Modellato come il turbante dei turchi scacciati dopo la decisiva battaglia sulla piana di Donnalucata, nella maggior parte dei casi il celebre dolce si presenta come un grande bignè (a base di strutto, non burro) ripieno di crema o ricotta vaccina a loro volta farcite da scaglie di cioccolata e granella di mandorle o pistacchi. Ogni paese e città d’arte quali Frazzanò, Pollina e Modica ha le sue personalizzazioni, ma la costante è che senza la testa di turco in tavola, la domenica non può essere considerata tale. Una tradizione alimentata da echi storici e leggendari interventi della provvidenza ad accogliere la richiesta d’aiuto del Conte Ruggero d’Altavilla (comandante delle truppe normanne) che partendo dal ragusano, ha raggiunto il lato opposto dell’isola diventando uno dei capisaldi gastronomici di Castelbuono delle Madonie. Borgo medioevale al confine dell’arcaico Parco delle Madonie in provincia di Palermo in cui il celebre dessert è servito al cucchiaio e composto da strati di sfoglia fritta intervallati da crema di latte con generose spolverate di cannella.

Come accade con molti grandi classici culinari, la testa di Turco vanta una produzione ininterrotta nei secoli e tutt’oggi lo si continua a cucinare e proporre alternando abiti tipici e vesti leggermente più attuali come accade nei due Bib Gourmand della Guida Michelin di Castelbuono Nangalarruni e il ristorante Palazzaccio. Tornando ai luoghi d’origine, ogni passaggio tra le bellezze barocche di Scicli dovrebbe essere accompagnato da una visita delle architetture religiose in cui ammirare le particolari raffigurazioni degli eventi del 1091, seguito da un tour delle pasticcerie locali per sontuose selezioni del “trofeo dei vinti” – un tempo preparato solo per la festa della Madonna delle Milizie - in varie taglie, farce e misure.

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