Il ristorante si presenta con un curioso aneddoto: l’attività antecedente conteneva il nome del titolare mentre l’ultima avventura gioca con il cognome. Al netto dei differenti appellativi, l’evidente cambio di passo riguarda principalmente gli ambienti interni alle medesime mura. Trasformati da una ponderata conversione a valorizzare la nuova duplice identità di macelleria gourmet e ristorante di carne. Spazi avvolti d’ambienti rustico eleganti pensati per accogliere gli ospiti, più piccoli inclusi, prima, durante e dopo il pasto con conviviali tavolate, casa giocattolo e alcune camere ispirate a Biancaneve.
La vera favola tuttavia, sarà assaggiare parte dell’ampia selezione di fiorentine da razza diverse selezionate personalmente dal titolare. Medesimo discorso per i precisi tagli di Vacca Frisona 60 mesi o Scottona della Masure da 18 frollati in esposizione diretta nelle due teche di vetro. Altare trasparente riposto all’ingresso della sala e contenitore di parti pregiati, costate e pezzi meno noti - ma ugualmente gustosi quando cucinati a dovere – come la bavetta: scelte indicative di tecnica e gusto estetico a seguire la grande passione verso il prodotto esibita dallo chef patron. Quest’ultimo, un po’ stanco della cucina creativa e le sue complesse procedure, ha effettuato una virata verso gli ancestrali metodi di fuoco e braci ardenti.
A loro volta affiancati, per rendere l’offerta più trasversale, da ricette del territorio bergamasco; zona tra pianura e colline in cui, tornando indietro al tredicesimo secolo, la località di Osio Sotto era considerata d’importanza strategica - tanto da essere oggetto di contesa tra Guelfi e Ghibellini – per l’estrazione del nitrato di potassio utilizzato nella polvere da sparo. Se volete scoprire le altre testimonianze storiche, il castello fortificato e le architetture religiose del piccolo comune, le camere annesse al ristorante insignito con il Piatto de la Guida MICHELIN offrono confort e cura dei dettagli.