Ristoranti 1 minuto 04 ottobre 2019

Bib Gourmand Dalla Libera: tappa di puro piacere a Sernaglia della Battaglia

Ci sono posti dove gli ispettori MICHELIN tornano sempre con piacere ed uno di questi è il Bib Gourmand Dalla Libera a Sernaglia della Battaglia: trattoria infilata tra casette e stradine in luoghi indissolubilmente associati alla Grande Guerra, ma anche circondata dai colli resi celebre dal Prosecco.

Presa in gestione dieci anni fa da Andrea Stella, che oltre a continuare la tradizione di famiglia ha aumentato il già ottimo successo del locale attualizzando ambiente e le due linee di cucina – una più semplice l’altra stagionale pensata dallo chef-titolare giorno per giorno scrive la guida MICHELIN - la Trattoria Dalla Libera vanta radici gastronomiche legate a doppio filo con territorio e ricette di memoria contadina. Il punto di partenza di ogni proposta sono materie prime semplici, intense e genuine - come ad esempio verdure ed erbe aromatiche colte nell’orto di proprietà sul retro del locale – con le quali il talentuoso Andrea costruisce piatti sempre ben presentati e dal richiamo spesso irresistibile. Provare per credere: il toast di trippa di vitello, capperi di Pantelleria e salsa verde - l’osso, midollo e battuto cotto di Sorana - le squisite varietà di ravioli tra cui i “piopparelli, patata di montagna e polvere di steccherino” citati dagli ispettori, quelli con erba matta, radicchietto e lardo di Colonnata oppure il raviolo di pura zucca, dove il ripieno è un’esplosione di felicità all’interno di una pasta fatta in casa e “tirata” allo stato dell’arte.

Padronanza di tecniche culinarie passate e presenti e la riflessiva curiosità canalizzata verso sperimentazioni ed evoluzioni dei sapori tipici, risultano evidenti in ogni idea e abbinamento: sempre equilibrati, ben eseguiti e contraddistinti dall’ottimo rapporto qualità/prezzo tipico dei Bib Gourmand MICHELIN. Altra tratto de la Trattoria Dalla Libera sono cotture veloci e condimenti leggeri al fine di valorizzare ogni singolo ingrediente senza prevaricazioni. Infine, la raffinata visione culinaria dello chef - amante di erbe spontanee, fiori, funghi e radici spesso reperiti personalmente e che riportano a profumi, colori e cicli naturali del Quartier del Piave – trova espressione nel magistrale controllo di trasformazioni a base di fuoco, brace e fumo come nell’attenta selezione enologica della cantina. Spazio dedicato a bollicine d’autore e grandi vini italiani e francesi che al pari dell’ottimo cibo, esprimono lo spirito della proprietà.


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