Composto da piccoli nuclei di case in pietra collegati tra loro da strade panoramiche e sentieri collinari che dai castagneti di Zocca (paese natale di Vasco Rossi!) alle acetaie di Spilamberto, racchiudono in pochi chilometri una lunga sequenza di celebri tipicità come la Ciliegia di Vignola IGP, il luppolo autoctono di Marano, gli insaccati di Castelnuovo Rangone (con tanto di statua di maialino ruspante al centro della piazza principale) ed il Lambrusco Grasparossa dai vitigni attorno a Castelvetro di Modena. Silenzioso borgo dove la Locanda del Feudo assicura un piacevole soggiorno “distante dalla modernità” e prima di coricarsi in una delle curate suite, raffinati e nostalgici piatti preparati attingendo dagli straordinari ingredienti del territorio.
Categoria che annovera tra i suoi più illustri esponenti il Balsamico Tradizionale di Modena; una secolare storia intrisa di profonde e articolate sfumature sensoriali raccontata da scritti, reperti e botti del museo di Spilamberto.
Antico castello e sede della signorile Rocca Rangoni a qualche minuto di guida dal ristorante Opera 02 oppure, procedendo verso sud, dalla fortificazione quattrocentesca simbolo di Vignola. Interessante tappa intermedia negli ecosistemi del fiume Panaro sul quale, nell’anno mille, furono edificati Marano (la porta sul Cimone) e Savignano: località nota per i reperti archeologici e la produzione di Pignoletto dei Colli Bolognesi (un bianco frizzate spesso servito in abbinamento a borlenghi, crescentina e gnocchi fritti farciti di lardo, ciccioli, coppa di testa). Tutte antiche specialità di estrazione contadina divenute parte del dna locale e celebrate, come tante altre ricette regionali, dalla Trattoria da Amerigo dal 1934. Leggendaria stella MICHELIN di Savigno che pur non essendo ufficialmente parte delle Terre di Castelli, si trova in prossimità di alcune delle sue attrattive quali Guiglia (il balcone sull’Emilia), la via Romea Nonantolana e la Pieve di Trebbio nel Parco dei Sassi di Roccamalatina.