In viaggio 1 minuto 07 febbraio 2020

Ferrara: biciclette e specialità gastronomiche estensi

Città del rinascimento e di principesche abitazioni estensi sul Delta del Po - inserita tra i patrimoni Unesco - Ferrara conserva la grandezza della corte anche nelle tradizioni gastronomiche; ricette antichissime da scoprire nelle insegne consigliate dalla Guida MICHELIN dopo una pedalata tra i beni culturali della località emiliana.

Comune noto per il Palazzo dei Diamanti ed altri edifici nobiliari che oltre al patrimonio artistico, si distingue per le circa 130.000 biciclette - praticamente due per ogni famiglia a sottintendere una fiorente cultura ciclabile favorita da coscienza ecologica e spazi a misura d’uomo - distribuiti s’una pianura che dalla campagna ai ricami acquatici sul delta è stata testimone e oggetto della sensibilità estetica dei duchi D’Este: maestri di svago e piacere espresso dalla maestosa collezione di delizie architettoniche in cui godere di natura, riposo ed eccellenze culinarie. All’interno dei bellissimi manieri edificati tra il tredicesimo e quindicesimo secolo da una delle più longeve famiglie regnanti europee, sono - infatti - ancora visibili cucine decisamente importanti per l’epoca. Ulteriore indizio della propensione estense verso faraonici banchetti di rappresentanza in palazzi, casine di caccia e ritiri estivi come il Castello della Mesola.

Il mosaico dell’eredità estensi ha posto le fondamenta per lo sviluppo di una grande gastronomia locale oggi capitanata da tagliatelle al ragù antico, cappellacci di zucca, pasticcio alla ferrarese con pastafrolla ripiena di maccheroni, ragù bianco, funghi, besciamella, noce moscata, tartufo e la salama da sugo IGP abbinata alla purea di patate. Piatti valorizzati dal ristorante Da Noemi – accogliente trattoria in un vicolo medioevale del centro storico a rafforzare il legame con i sapori cittadini - e dal Bib Gourmand Ca’ d’Frara, definito dagli ispettori “tappa irrinunciabile con straordinario omaggio ai cappelletti in brodo”. Le specialità del territorio proseguono con salame d’aglio (secondo alcuni scritti risalente al 1383), Zia Ferrarese, cotechino e ricette di pesce legate alla fauna di Comacchio come gli acquerelli e l’anguilla marinata in aceto e foglie d’alloro. Prelibatezze ad anticipare il dolce epilogo a base di altre ricette storiche quali Panpepato, mandolini del ponte e torta ricciolina.

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