Cucina e dintorni 1 minuto 06 agosto 2019

Asparago Bianco di Bassano: il principe di primavera

Tutelato, dolce e delicato, l’Asparago bianco di Bassano del Grappa è una primizia dalla regione Veneto particolarmente apprezzata dai grandi ristoranti del territorio come lo storico e raffinato Ca’ 7: tavola di qualità della guida Michelin.

Appartenente alla famiglia delle Liliacee e riconoscibile da turioni ben formati, apice serrato ed una lunghezza compresa tra 18 e 22 centimetri, l’asparago di Bassano arriva a Primavera e deve la sua candida cromia all’assenza di clorofilla in quanto coltivazione e raccolta avvengono distante dai raggi solari. Il terreno in cui cresce unito al clima mite e ventilato del bassanese, donano a questa particolare varietà dell’antico ortaggio originario dalla Mesopotamia pregiate caratteristiche organolettiche; che oltre ad allietare numerose ricette locali dagli antipasti ai secondi ha importanti proprietà medicamentose e terapeutiche.
DOP dal 2007, ma scoperto casualmente nel ‘500 quando una violenta grandinata rovinò la parte aerea della pianta ed il contadino assaggiò quella sommersa e quindi bianca trovandola altrettanto piacevole, l’asparago di Bassano è eccellente nei piatti a base di uova come nei risotti ed anche accostato a secondi di pesce e carne quali petto di galletto, spalla di maiale oppure utilizzato come farcia per gli involtini di vitello. In realtà l’unico limite è la fantasia e per assaggiare le deliziose interpretazioni culinarie ad esso dedicate prenotate un tavolo al ristorante Ca’ 7. Situato nell’omonimo albergo – una magnifica villa di campagna veneta con timpano palladiano – e suddiviso in quattro eleganti ambienti (sala delle volte, sala caminetto, portico e veranda) di grande atmosfera, il Ca’ 7 propone la cucina creativa e innovativa dello chef Alex Lorenzon a base di materie prime locali sceltissime. Al Ca’ 7 l’asparago di Bassano viene acquistato solo da produttori che utilizzano tecniche di coltivazione tradizionali per poi diventare un’appetitosa crocchetta accanto a costine di agnello alle erbette e confettura di ciliegie. Altro piatto da non perdere firmato da Lorenzon con il principe delle tavole primaverili venete come protagonista sono le fettuccine fatte in casa con julienne di asparago bianco, uovo di quaglia all’occhio di bue e pancetta croccante.

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