Insignito con il piatto della Guida MICHELIN e curato spazio di cucina creativa gestito dallo chef Daniele Patti dal 2012 assieme ad un amico d’infanzia “Lo Scudiero è un locale sotterrano in cui si respira una vera, piacevole, atmosfera gourmet” recitano le note private degli ispettori riferendosi sia al pregio degli ambienti in cui si svolge il servizio (le antiche scuderie di un palazzo cinquecentesco) che alla qualità delle proposte dagli antipasti alla pasticceria: Acid trip di scampi e rabarbaro; ostrica ripiena di rombo, spuma di friggitelli e semi di lino; mazzancolle mezze fritte con maionese di polpo e asparagi; spaghetto ai ricci di mare, burrata e fichi; cappellacci di caprino, salsa al burro bianco, astice e zenzero; seppia alla brace in prochetta accompagnata da lischeri e finocchietto e per gli amanti di un rinfrescante epilogo su noti dolci acidule c’è il dessert fragole, caprino, granita di salvia, ananas e yuzu.
La paletta di colori e sapori degli abbinamenti in carta attinge dalle tradizioni culinarie pesaresi legate ad Adriatico (il pescato arriva quotidianamente dalle aste ittiche di Ancona, Cattolica o Cesenatico), orti e campagna, aggiungendovi immaginazione, senso estetico e passione verso una ricerca focalizzata su ingredienti sia locali che internazionali. La volontà di stupire i commensali da parte della giovane proprietà risulta evidente anche dalle numerose etichette riposte nella “splendida cantina che gli appassionati vorranno sicuramente visitare” scrive la Guida MICHELIN. Infine, la piacevole esperienza presso l’insegna di via Baldassini può trovare felice complemento con una pedalata nel centro storico per ammirare i tanti monumenti da varie epoche e correnti architettoniche come la facciata romanica della Cattedrale di Santa Maria Assunta, il Palazzo Ducale del XV secolo, la medievale Rocca Costanza con torrioni cilindrici, la fontana “La Pupilla” di Piazza del Popolo e La Sfera Grande di Arnaldo Pomodoro adagiata sul lungomare.
Hero image © Giovanni Mastropasqua/Lo Scudiero