Attività che nel corso dei secoli ha contribuito alla sviluppo dell’economia locale per un racconto d’altri tempi tra mulini a vento, antiche mura e vasche saline a riflettere i colori del cielo e gli infuocati tramonti sulle Egadi. Spettacoli naturali che assieme al fascino degli spazi comuni e l’autenticità del baglio – ristrutturato al seguito di un processo evolutivo mirato sia alla recettività che alla salvaguardia del contesto ambientale e architettonico - si tradurranno in memorie indelebili e rasserenanti giornate di natura, pensieri e relax.
La Riserva Naturale delle saline di Trapani e Paceco – dove sorge il baglio dei Marchesi Platamone – è anche un ambiente unico per ammirare il volo di uccelli migratori come avocette, aironi e fenicotteri rosa sopra gli stessi canali delle saline in cui gli schifazzi (imbarcazioni locali ndr) hanno trasportato tonnellate di oro bianco dal ‘500 in avanti sino alle navi ormeggiate nel porto di Trapani.
I bacini per l’estrazione sono ancora quelli tradizionali utilizzati nei secoli ed inalterata è anche la morfologia della costa con lagune e pantani a creare un eco-sistema salino dalla grande diversità biologica. Oggi però, magazzini e mulini dei salinieri sono memorie nel paesaggio poiché la raccolta avviene nell’ultima vasca (denominata caura e la più salata delle quattro tipologie conosciute con i nomi di fredda, reticalda e ruffiana ndr) tramite una sorbona che ha la funzione di aspirare prima di essere caricato in trenini, accumulato in collinette e poi lasciato asciugare al sole. Tecniche antiche da conoscere e scoprire pernottando al Relais Antiche Saline; albergo in armonica sintonia con il contesto naturalistico gestito dal WWF e scelta azzeccata anche per visitare monumenti, palazzi e giardini di Trapani come la Fontana del Tritone e la Statua di Garibaldi.
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