Praticamente un’istituzione in provincia di Cremona, cosa non facile esserlo perché di ottime osterie e trattorie, in questa zona della bassa Padana, ce ne sono: eccome!
Dell’Alba - Bib Gourmand nella Guida MICHELIN Italia 2025 - è celebre anche tra gli appassionati d’indirizzi veraci fuori regione; quasi sempre al completo, la possibilità di un secondo turno su molti tavoli riesce ad accontentare i più. A portare avanti quest’insegna aperta da un cugino del nonno nel lontanissimo 1850 sono i due fratelli Bertoletti. Il tempo pare essersi mosso di poco da allora.
Gli interni sono quel che ci si immagina quando si pensa ad una trattoria: modesti, anzi, semplicissimi e senza fronzoli, diciamo pure demodè… ma l’insieme è assolutamente accogliente ed autentico. Entrando, sulla sinistra, c’è il bancone, nelle salette i ritagli di giornale, le fotografie ed i premi che coprono alcune pareti raccontano la storia ed i successi di questa insegna. Omar Bertoletti è inarrestabile: macina ogni giorno diversi chilometri, pur concedendo chiacchiere e sorrisi ai tavoli che abbiano voglia di condividerli.
Il fratello Ubaldo è, invece, lo chef. Il suo è un menù – serve dirlo?! - tradizionale: un elenco di piatti golosi e gustosi che danno un’avvincente descrizione del luogo in cui ci si trova, un territorio tra due fiumi dove il buon mangiare è verbo quotidiano.
Tanti salumi di ottima qualità, paste fresche fatte in casa, di cui almeno la prima volta che ci si viene non si può non assaggiare il celebre tortellino di zucca al soffritto di pomodoro dolce, che è il raviolo simbolo della gastronomia del comune di Piadena, quindi mostarda, lumache in umido e poi ancora carne, carne e carne, soprattutto di scottona e di maiale.
I dolci a fine pasto rimangono una rarità per la loro “democrazia”: costano 4 euro ed anche qui sono i sapori rotondi ed avvolgenti che caratterizzano il confine tra Cremona a Mantova a dominare ed ingolosire (sbrisolona con zabaione caldo da leccarsi i baffi, zuppa inglese, salame di cioccolato e via dicendo...).
Inaspettata è la qualità della selezione enoica, se è vero come è vero che non manca il vino per l’abbinamento più ovvio con la loro cucina, ovvero il Lambrusco, è altresì provato che la passione per le buone bottiglie ha guidato i due fratelli nella ricerca di piccoli e grandi produttori da diverse zone d’Italia, nonché dalla Francia.
La sua cucina è talmente buona che qualsiasi accostamento sarà riuscito!
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