Coltivata da millenni in diverse tipologie e latitudini, la “prima” zucca descritta nell’Archivio di Stato del 1483 e prodotta in un orto vicino a Torcello appartiene alla tipologia importata dall’Oriente. La stessa utilizzata da molti popoli antichi quali Etruschi, Romani, Fenici, Egizi e Greci tanto che nella città di Sicione nel Golfo di Corinto si adorava una dea chiamata Kolokasia Athenai. Utilizzata non solo a scopo alimentare ma anche come contenitore o ciotola e raccolta in Italia tra Settembre e Novembre, l’ortaggio appartenente alla famiglia delle cucurbitacee ha semi ricchi di triptofano, vitamine e minerali, omega 3 e selenio da utilizzare anche per lenire le irritazioni e regolare il ph dell’organismo. La polpa, ed in alcune varietà anche la buccia, si presta ad un’ampia varietà di preparazioni dolci e salate e può essere cucinata al forno, in padella, al vapore oppure fritta in pastella. Tra le tipologie più utilizzate nella cucina italiana – con i tortelli ripieni della sua polpa tra le ricette più azzeccate di sempre e da provare nei ristoranti di Mantova segnalati dalla guida MICHELIN come Cento Rampini e Il Cigno Trattoria dei Martini – c’è la zucca marina di Chioggia e quella di Napoli. I nomi delle altre varietà includono anfora, delica, flat-striped, spinosa, nest egg, moscata di Provenza, gialla, mantovana, quintale, spaghetti, trombetta d’Albenga e turbante turco con sagre e feste a lei dedicate in numerosi località del Belpaese come Friuli Venezia Giulia (a Cordenons e Venzone ndr), Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Liguria, Trentino Alto Adige e Lombardia; dove la festa della Zucca di Agra ha addirittura una sua “Miss”.
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