Cucina e dintorni 3 minuti 24 settembre 2021

L’Omino Michelin, otto curiosi aneddoti!

La storia di Bibendum, l’amatissima e curvilinea mascotte bianca di Michelin, cela qualche aspetto insolito e divertente.
Universalmente nota come “omino Michelin”, la bianca e paffuta mascotte creata nel 1898 da MICHELIN si chiama in realtà Bibendum (abbreviato talvolta in Bib). Il nomignolo contraddistingue peraltro una categoria di ristoranti delle guide MICHELIN, caratterizzati da un buon rapporto qualità/prezzo: i “Bib Gourmand”.
Oltre all’aneddoto fondativo, secondo il quale l’aspetto dell’iconica mascotte sarebbe stato suggerito da una pila di pneumatici visibile all’Esposizione Universale di Lione del 1894 (“Guarda, con le braccia sembrerebbe un uomo”, disse il fondatore della società Édouard Michelin a suo fratello André), Bibendum ha altre affascinanti storie da raccontarci…


1. In origine, Bibendum aveva un aspetto completamente diverso.
Negli annunci pubblicitari delle origini, Bib era figura un po’ inquietante, simile a una mummia, ed era spesso raffigurato nell’atto di sollevare un calice, sotto lo slogan “Nunc est Bibendum” (in latino, “Ora è il momento di bere”). Il calice era pieno di chiodi e vetri rotti, ad indicare quanto fossero duri e resistenti gli pneumatici Michelin, pronti a inghiottire gli oggetti più taglienti senza bucarsi.

©MICHELIN
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2. Come la maggior parte degli esseri umani, la vita di Bib ha attraversato diverse fasi.
Nei primi tempi, Bibendum era raffigurato come un gladiatore, un lottatore di savate (il pugilato francese, in cui sono ammessi pugni e colpi di piede), un agile ballerino ad una festa (nel mercato italiano), e persino un donnaiolo in cerca di svaghi, pronto a gustare birra e sigari! Quest’ultima caratterizzazione mirava ad attrarre i ricchi borghesi che, all’epoca, erano i pochi fortunati mortali a potersi a permettere l’acquisto di un’automobile.
Negli anni ‘20, l’immagine dell’omino ha però assunto toni più sommessi, diventando più raffinata e familiare: il nostro esuberante Bib ha smesso di bere e di fumare, iniziando persino a fare sport (in diverse pubblicità, lo vediamo correre e andare in bicicletta, mentre lancia con disinvoltura pneumatici, come frisbee). Una cura che gli ha consentito di perdere peso e apparire più muscoloso che mai. In un manifesto del primo Novecento, è persino raffigurato mentre assiste una famiglia con una gomma a terra, donando lo pneumatico più grande e più solido della sua sezione centrale, mentre il cielo azzurro fa capolino dal buco lasciato nel suo addome!

©MICHELIN
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3. Gli pneumatici neri sono arrivati sul mercato solo dopo il 1912. Per questo, Bibendum è bianco.
Prima del 1912, i pneumatici erano grigio-bianchi o avevano una leggera tonalità beige traslucida. L’aggiunta di nero di carbone alla gomma, come agente protettivo e rinforzante, ha conferito alle gomme l’attuale colore scuro.


4. Bib ha un amico fedele. Un cane bianco e altrettanto... curvy.
Bibendum ha da poco un fedele amico a quattro zampe, un cane altrettanto paffuto. Il dinamico duo diventa soggetto animato per una pubblicità della neonata televisione americana. Il cagnolino si chiama Bubbles e, come tutti i cuccioli irrequieti, è scappato in una sera buia e tempestosa, costringendo Bib a cercarlo nella foresta.

©MICHELIN
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5. Bib è di poche parole.
Bibendum ha ottenuto il suo primo e unico ingaggio come conferenziere nel dicembre 1898, durante la fiera della bicicletta di Parigi: André Michelin aveva commissionato una grande sagoma in cartone di Bib da sistemare nello stand Michelin e aveva chiesto a un comico di cabaret di accovacciarsi dietro la figura, per animare la giornata con le sue battute. Secondo i documenti storici, André aveva richiesto espressamente una persona con “un’elocuzione perfetta”, capace di “rispondere a tono” e dotata di “un’arguzia senza volgarità”. Si dice che lo spettacolo abbia attirato una folla così grande da provocare un vero parapiglia, costringendo la polizia ad intervenire per ristabilire l’ordine.
Dall’inizio degli anni 2000, con la grande diffusione degli spot TV Michelin, abbiamo invece scoperto un Bibendum sorridente e silenzioso. Un atteggiamento dietro il quale si cela una precisa scelta dell’agenzia pubblicitaria Campbell-Ewald. “Il suo silenzio è una scelta artistica... Bib è il tipo forte e taciturno”, ha spiegato il direttore creativo dell’agenzia, John Stewart.


6. Bib è un personaggio mediatico.

Quando MICHELIN lanciò in Italia la rivista “Il pneumatico Michelin”, nel 1907, Bibendum si vide assegnare una rubrica regolare, dedicata alle sue divagazioni. In un articolo, descrisse un Ballo delle Nazioni cui aveva partecipato, e lodava le signore che rappresentavano le varie culture, esprimendo una particolare predilezione per l’Italia: “Oh tu, sublime Madonna, destino di Roma, accetta il mio omaggio, tu i cui occhi brillano degli splendori del Rinascimento”.

©MICHELIN
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Ma la rubrica non conteneva solo versi appassionati. In un altro ardente editoriale, Bibendum si gloriò dell’impatto schiacciante che i suoi successi stavano avendo sui concorrenti, definiti “pretendenti dal volto cinereo, dai sorrisi immobili, simboli viventi di un’illusione distrutta”.
In anni più recenti, Bibendum ha fatto un’apparizione in Asterix, celeberrima serie a fumetti francese, come commerciante di ruote di carro, ed è stato protagonista di Logorama, un cortometraggio animato francese di 16 minuti, che ha vinto un Oscar nel 2010.


7. Bib è così amato che ha persino dei mobili sua immagine.
Negli anni ‘20, la designer Eileen Gray creò una sedia comoda e morbida, nota come poltrona Bibendum, ancora oggi ampiamente riconosciuta come una delle creazioni più distintive del secolo scorso.

  ©DR
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8. L’omaggio di Londra: il Bibendum Restaurant.
Aperto nel 1986 nel quartiere londinese di Fulham, il Bibendum Restaurant and Oyster Bar è un progetto nato dalla collaborazione tra due importanti ristoratori britannici, Sir Terence Conran e Lord Paul Hamlyn. I due uomini hanno acquistato uno spazio all’interno della Michelin House, un edificio art deco fatto costruire dall’azienda che ha accolto la sede di MICHELIN in Gran Bretagna dal 1911 fino al suo trasferimento, nel 1985.
La parte anteriore dell’edificio ospitava in origine un’officina di montaggio degli pneumatici per gli automobilisti di passaggio e gli ospiti del ristorante sono accolti ancora oggi dal pavimento in mosaico che riproduce Bibendum con il suo calice di dadi, bulloni e altri oggetti taglienti, sullo sfondo di suggestive vetrate policrome che ritraggono Bib come lottatore di savate o ciclista con il sigaro. Il ristorante, oggi ribattezzato Claude Bosi at Bibendum, è stato selezionato dall’edizione 2021 della Guida MICHELIN UK, che gli ha assegnato 2 Stelle MICHELIN.

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