In viaggio 1 minuto 23 ottobre 2019

Sapori vulcanici: circumvesuviana gourmet

L’Italia ha oltre venti vulcani di cui le metà attivi o quiescenti tra cui i famosi Etna e Vesuvio. Prodigi geologici dal temperamento focoso ad infondere drammaturgia a territori di struggente bellezza ed intensi sapori minerari ai particolari prodotti coltivati sulle pendici laviche. Eccellenze valorizzate da Bib Gourmand, ristoranti ed insegne stellate de la guida MICHELIN.

Ogni zona ha un suo simbolo alimentare e quello dell’agricoltura vesuviana e campana – con tanto di rappresentazione nei presepi partenopei – è il pomodorino del Piennolo. Così chiamato per i “grappoli” interi di colore ardente appesi in luoghi asciutti e ventilati. Processo di conservazione e maturazione che esalterà i toni dolci e vagamente aciduli ripresi dal suolo intriso di ferro, silicio, potassio, fosforo. Caratteristiche di fertilità elogiate da Plinio Il Vecchio e fortunatamente, la tradizione agricola del Parco Nazionale del Vesuvio prosegue tutt’oggi con friarielli, cavolfiori giganti, cipolle della regina e tanta frutta. Un filo conduttore con l’antichità raccontato da varietà di albicocche (boccuccia, baracca, vitillo, pollastrella), uva catalanesca, susina pazza di Somma e dalle ciliegie malizia o durona del monte.

Prelibatezze da (ri)scoprire lungo i vari itinerari nel “Parco” come la rappresentativa Valle dell’Inferno e la strada Matrone. Viatico verso il lunare Gran Cono attraverso fitte pinete ricche di pinoli profumati. Le quali, salendo in quota, lasciano spazio a lecci e poi a ginestre, elicrisi e arbusti di macchia mediterranea tra formazioni di roccia e lava. Dall’apice dei vari sentieri i panorami della Penisola di Sorrento, Golfo di Napoli e Riserva Tirane offrono un colpo d’occhio straordinario.
Come straordinarie e irresistibile sarà la circumvesuviana gourmet con soste in alcuni dei migliori indirizzi MICHELIN come il “Bib” Gerani a Santa Maria la Carità, Josè Restaurant a Tenuta Villa Guerra, Viva Lo Re a Ercolano, La Fratanza a Nocera Superiore e lo stellato President a Pompei. Percorsi di solida cucina regionale d’abbinare alle ottime etichette dai tipici vitigni vesuviani quali coda di volpe, caprettone e piedi palomba. Le uve vulcaniche sono alla base anche del celebre Lachryma Christi disponibile bianco, rosso o rosato.

Nel suo insieme, il recupero della cultura agricola e dei prodotti storicamente coltivati sulle pendici del monte Somma e Vesuvio nero da parte del Parco Nazionale del Vesuvio, è un importante intervento a salvaguardia e protezione di territorio, usanze e identità locali.

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