In viaggio 5 minuti 10 marzo 2025

Percorsi di viaggio: Liguria coast to coast

Un itinerario gourmand dalla Rivera di Levante a quella di Ponente tra colorati borghi marinari ed alberghi art nouveau.

Nei 300 chilometri di spettacolari strade costiere che collegano il celebre Golfo dei Poeti con l’intima spiaggetta dei Balzi Rossi, la riviera ligure risplende di luce propria alternando magnifici scorci paesaggistici contesi tra mare e alture, millenarie tradizioni dall’artigianato tessile alla produzione d’ardesia ed una schietta cucina del territorio a base d’ingredienti freschi e fragranti. Ad impreziosire l’esperienza di viaggio dalla Riviera di Levante (ad est di Genova) a quella di Ponente localizzata ad ovest del capoluogo regionale, le soste culinarie composte da indirizzi tipici e ristoranti stellati, trovano ideale compendio nei consigli della selezione hotel MICHELIN che segnalando strutture di charme dalle Cinque Terre fino al confine con la Francia, permettono di pianificare al meglio il proprio itinerario utilizzando i consigli certificati presenti nel sito e nell’App gratuita del Bibendum.

Dai colori di Rio Maggiore alla cucina ittica di Miky a Monterosso

La prima parte del percorso può avere inizio da Rio Maggiore (il nome deriva dal torrente rivus major) il cui nucleo originario del centro storico, risale al XIII secolo. Qui, al cospetto dell’appennino ligure, le torri genovesi seguono il ripido corso del torrente e guidando lungo la SP51 si attraversa il Parco Nazionale della Cinque Terre fermandosi ad ammirare gli altri variopinti borghi del territorio quali Manarola e Vernazza. Procedendo verso nord, un’altra tappa d’interesse è il Santuario Nostra Signora di Soviore e raggiunto Monterosso, il ristorante Da Miky propone “pescato di qualità ed un bel forno a legna in una location da favola a ridosso della spiaggia”.

© Da Miky – M. Durante
© Da Miky – M. Durante

Dai luoghi Montale all’ospitalità di Ottone III

Al termine del pranzo, la passeggiata digestiva da Monterosso a Mare all’eremo del Mesco lambisce la casa del poeta Eugenio Montale, passando accanto alla villa del Gigante con la sua enorme statua di Nettuno. Risalendo il promontorio tra lecci, corbezzoli e macchia mediterranea, la mulattiera gradinata conduce quindi a Punta Mesco dove l’infilata sui promontori delle Cinque Terre e sulle isole Palmaria e Tino, offre un panorama indimenticabile. Sullo sfondo si scorgono inoltre le rovine dell’eremo di Sant’Antonio, incastonate in un sasso. Una volta tornati su strada, la tortuosa SP38 arriva fino a Chiesanuova; defilata località in cui la pausa ristoratrice d’autore si materializza con la cena ed il soggiorno presso La Sosta di Ottone III.

© La Sosta di Ottone III
© La Sosta di Ottone III

Il fascino dell’entroterra ligure

Composto da sei camere all’interno di un’architettura storica e caratterizzato dalla “meravigliosa vista sulla valle del Levanto”, il boutique hotel La Sosta di Ottone III nell’entroterra ligure evoca le atmosfere dalle case di campagna. La posizione silenziosa e rimossa dai flussi turistici è un valore aggiunto dell’esperienza e lo staff della dimora può organizzare per gli ospiti gite in barca a vela, trekking, lezioni di surf, degustazioni di olio d'oliva. L’aperitivo con vista sulla costa è un altro momento topico della giornata mentre la cena presso il ristorante dell’albergo, propone piatti della tradizione regionale (come il coniglio alla ligure ed i corzetti e tuccu) arricchiti da “tocchi di creatività contemporanea”.

Alla corte del Bib Gourmand La Brinca

Proseguendo verso nord magari scegliendo la consolare Aurelia per rimanere a stretto contatto con il paesaggio, la deviazione verso Ne permette di scoprire l’identitaria cultura culinaria del Bib Gourmand La Brinca. Definito dagli ispettori MICHELIN come “una delle migliori trattorie d'Italia”, l’indirizzo aperto nel 1987 dalla famiglia Circella nella casa colonica dell’800 custodisce sapori ed usanze “orgogliosamente legate al territorio e presentate con generosità e fragranza”. Assieme ai piatti che hanno scritto la storia della gastronomia locale (vedere i ravioli di erbette cu tuccu di Cabannina Presidio Slow Food, le gasse genovesi di grano Saragolla al pesto di mortaio oppure la faraona ripiena di erbe e castagne), l’accogliente locale ospita al piano inferiore una cantina da oltre 1000 etichette che nel 2021 ha permesso al sommelier Matteo, di conquistare il premio MICHELIN per il servizio vino.

© La Brinca – Lido Vannucchi
© La Brinca – Lido Vannucchi

Il Tigullio da “Santa” e Portofino tra jet-set ed alberghi Art Nouveau

Tornati sul litorale ligure e più precisamente nel Golfo del Tigullio, Santa Margherita Ligure e Portofino rappresentano due tappe imprescindibili del viaggio. Nella prima località, il cui stemma comunale raffigura un delfino con corallo rosso sullo sfondo a richiamare l’antica attività marinara legata alla raccolta e commercio del prodotto, il soggiorno di riferimento è il Grand Hotel Miramare. Insignito con 1 Chiave Michelin ed ubicato nel signorile edificio Art Nouveau completato da qualche tocco Liberty, l’albergo offre stanze vista mare ed accesso privilegiato alla spiaggia.

Da qui Portofino è raggiungibile in pochi minuti di macchina percorrendo la suggestiva SP227 con curve a filo d’acqua che aperta al termine del XIX, facilitò l’avvento della prima età dell’oro del turismo nel Golfo del Tigullio.

© Grand Hotel Miramare
© Grand Hotel Miramare

I fell in love in Portofino

Con le sue lussuose ville appollaiate sui crinali rocciosi, la locomozione di mega-yacht e la fisionomia del Castello Brown in posizione dominante sulla particolare baia ad elissi che protegge il borgo marinaro dalle mareggiate, Portofino è un autentico rubacuori non che ideale punto di partenza per escursioni nautiche verso l’atmosferica Abbazia di San Fruttuoso. Prima di raggiungere la destinazione, il consiglio è di fermarsi nella baia di Paraggi avvolta da acque verdi e da una rigogliosa vegetazione, dove la Guida MICHELIN consiglia il ristorante Langosteria. Arrivati nel centro della celebre località, una delle soste culinarie evidenziate dal Bibendum è Cracco Portofino situato davanti al porticciolo in cui l'executive chef Mattia Pecis, propone una linea di cucina moderatamente moderna con “bei riferimenti a ricette ed ingredienti liguri come il cappon magro”. Tra le recenti novità dell’insegna, spicca la cella frigorifera per la "frollatura" del pescato. L’altra opzione gastronomica di assoluto rilievo è DaV Mare con richiestissimo dehor nel cuore della “piazzetta” ed una cucina guidata con la consueta maestria dal team della famiglia Cerea; titolare di tre stelle MICHELIN al ristorante Da Vittorio a Brusaporto.

© Cracco Portofino - M.  Giorgi
© Cracco Portofino - M. Giorgi
© DaV Mare - B. Bassanelli
© DaV Mare - B. Bassanelli

On the road verso Recco; patria della focaccia cult

L’esplorazione dell’area geografica del Parco Naturale di Portofino prosegue lungo la SS1 che collega Rapallo fino a Recco. La cittadina ligure è la patria della golosa focaccia composta da sfoglie sottilissime farcite con il filante formaggio Prescinseua. Le origini della preparazione – che può essere apprezzata presso Manuelina (locale fondato nel 1895) - risalgono al tempo delle invasioni saracene quando per sfuggire ai saccheggi, la popolazione locale si rifugiò nell'entroterra portando con sé ingredienti quali formaggio, olio e farina.

© Manuelina – R. Liporace
© Manuelina – R. Liporace

Rotta a Ponente tra ville fiorite e mare cristallino

Lasciata Recco e superata Genova le cui valli fino a Savona conservano una lunga tradizione legata alla lavorazione del ferro, ha inizio la Riviera di Ponente. Nel viaggio verso il confine con la Francia, una delle prime soste d’interesse è la Baia dei Saraceni. Dall’ampio arenile a mezza luna si può proseguire in direzione Alassio per un soggiorno da sogno presso Villa della Pergola. I mirabili giardini botanici terrazzati della struttura con 22.000 metri quadrati di vegetazione mediterranea, piante rare e flora esotica, vennero definiti nel 1908 “una delle meraviglie della Riviera” da parte di William Scott per poi essere immortalati da Alfred Hitchcock nel film “The Pleasure Garden”. Al seguito del restauro, la dimora composta da tre edifici del XIX secolo che compongono l’hotel di lusso, si presenta in tutta la sua grandiosità miscelando regali scalinate, archi, statue, acquerelli e pavimenti in marmo. Gli ispettori della Guida MICHELIN lodano anche “la deliziosa colazione con prodotti provenienti dall'orto e la qualità del ristorante Nove, vera meta per i buongustai”.

Itinerario stellato da Imperia a Ventimiglia

Con il mare a sinistra e le montagne liguri all’orizzonte, l’itinerario stradala lungo l’Aurelia continua a stupire muovendosi in direzione Imperia e quindi con la sosta presso Borgo Prino; sede del ristorante Sarri una stella MICHELIN Sarri. L’insegna sorge davanti al mare e nel mezzo di case dipinte dai tipici colori pastello dei villaggi marittimi liguri. “Il servizio elegante e inappuntabile – scrivono gli ispettori della guida rossa - è capeggiato con grazia dalla padrona di casa Alessandra mentre la cucina dello chef-patron, nonché marito, Andrea Sarri, mette in tavola una straordinaria qualità degli ingredienti”. Il menù segue il flusso delle stagioni con prodotti provenienti dal mar Ligure affiancati da verdure e germogli coltivati in orti biologici. Tra i tanti ottimi piatti in carta, la verticale di crudi ed i crostacei di Oneglia in casseruola alle erbette aromatiche sono imperdibili.

© Sarri – Fabio Zeonardo
© Sarri – Fabio Zeonardo

Balzi Rossi ed acque turchesi

L’ultima tappa del percorso coast to coast, è la zona di Ventimiglia che offre lidi di gran moda e spiagge selvagge dall’accesso non semplicissimo come quelle di Capo Mortola, nei pressi di Grimaldi. Nella medesima località troviamo la spiaggetta attrezzata dei Balzi Rossi raggiungibile tramite una piacevole passeggiata nella pineta. In queste latitudini, i balzi rossi identificano sia le grandi pietre color mattone che l’insegna una stella MICHELIN guidata da Enrico Marmo, ed impreziosita dalla scenografica terrazza che permette ai commensali di contemplare il profilo di Mentone e Cap Martin. Al ristorante i Balzi Rossi gli strepitosi panorami sono pareggiati dall’eccelsa cucina del giovane chef che “puntando di sovente sulle eccellenze regionali come i fagioli di Pigna ed i gamberi di Sanremo, ripercorre con sapienza le ricette liguri dando poi ampio spazio alla sua creatività. Alcuni piatti – proseguono gli ispettori - sono declinati talvolta in due o più proposte intorno allo stesso tema” e non mancano apprezzabili tributi alla storia dell’insegna aperta nel 1985, capitanati dagli eccelsi ravioli della Pina e dal Coniglio arrosto alla ligure.

© Balzi Rossi - C. Schiaratura
© Balzi Rossi - C. Schiaratura

Immagine principale: © Grand Hotel Miramare


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