Michelin Guide Ceremony 2 minuti 09 novembre 2022

Antonino Cannavacciuolo conquista la terza stella MICHELIN a Villa Crespi

Il mattatore della 68esima edizione della Guida MICHELIN Italia svela ai nostri microfoni i risvolti di un’incredibile carriera tra alta cucina, psicologia e show-biz.

Il talento è nulla senza dedizione, passione e sudore e la terza stella MICHELIN conquistata dall’amato ed amabile Antonino Cannavacciuolo per il suo ristorante Villa Crespi in Piemonte, rappresenta l’idilliaco coronamento di un percorso che iniziato al termine del XX secolo, si è issato giorno dopo giorno e servizio dopo servizio, fino all’Olimpo della ristorazione globale.


Adesso posso pure morì - sussurra a qualcuno l’Antonino nazionale dal backstage della 68esima edizione della Guida MICHELIN Italia, prima di svelare il suo stato d’animo ai nostri microfoni: “Inutile negare che inseguo il traguardo dal 1999 ed è davvero significativo ricevere questa incredibile investitura nel giorno dell’anniversario con mia moglie, ed anche nel giorno in cui i miei genitori festeggiano i 50 anni di matrimonio. A pensarci bene – riflette lo chef di Vico Equense – ogni riconoscimento MICHELIN è coinciso con date speciali per la mia famiglia perché la prima stella del 2003 è arrivata nell’anno del matrimonio, mentre la seconda (nel 2006) con l’avvento di nostra figlia Elisa”.

Villa Crespi/Villa Crespi
Villa Crespi/Villa Crespi
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A latere delle suggestive coincidenze astrali, il terzo macaron assegnato al brillante quarantasettenne partenopeo smentisce la tesi che gli ispettori MICHELIN, siano restii a premiare i fenomeni mediatici e sul tema showbiz-cucina,

Cannavacciuolo ha più di una cosa da dire: “Giuro che tutto è iniziato per gioco; le Tv mi cercavano ma io ero molto concentrato sulla ristorazione, poi - riflettendoci su - ho capito che attraverso la risonanza mediatica avrei potuto lanciare le mie attività. Per quanto mi riguarda, partecipare alle riprese televisive significa sacrificare giorni liberi e vacanze tanto che quando Villa Crespi chiude a gennaio, io approfitto del periodo invernale per girare un intero programma Tv senza però interrompere l’aspetto formativo dei ragazzi. Il successo in televisione ha una fondamentale valenza economica che mi permette di continuare ad investire nelle imprese, elevare costantemente l’asticella e portare i miei ristoranti ai massimi livelli. La notorietà è inoltre di grande aiuto anche nei rapporti con tutti i fornitori coinvolti, e rappresenta un forte richiamo per i clienti. Diciamo che io ho avuto la bravura di portare il business televisivo nelle aziende di settore senza perdere in qualità. Ultimo e non meno importante, basta leggere le recensioni per capire che a Villa Crespi sono più che presente”.

In altre parole, tutti vogliono lavorare, conoscere e confrontarsi con il master chef Cannavacciuolo il quale, non avendo il dono dell’ubiquità, è chiamato a gestire un carico di lavoro del tutto fuori dal comune al pari della sua eterogenea e sapientemente coltivata collezione di talenti. Dalla vita privata a quella pubblica e dall’abilità culinaria allo show-biz passando per l’incessante formazione di una brigata a Villa Crespi – da lui definita una mamma dove i ragazzi diventano grandi ed i cuochi iniziano a camminare con le proprie gambe – Cannavacciuolo trasmette successo, positività, ispirazione e sapienza. Il suo gioviale spirito partenopeo coadiuvato da un altrettanto lampante spirito di sacrificio, sono altri X-Factor di un racconto in cui Antonino il trasformista può vestire gli abiti di mattatore dell’etere, di scaltro psicologo, di abile comunicatore, di sensibile cuciniere e d’instancabile motivatore: “Ai fornelli sono spontaneo e sincero: non utilizzerò mai un ingrediente che non mi piace o per moda. Il cibo è come una persona; se mi piace ho voglia di accarezzarlo, dargli calore, valorizzarlo. Al tempo stesso, se l’obbiettivo è raggiungere grandi traguardi di squadra come le tre stelle MICHELIN, è necessario saper creare le giuste motivazioni per i ragazzi. Reputo quest’ultimo aspetto fondamentale tanto da avergli dedicato degli studi specifici”. A tutto quanto sopra, Cannavacciuolo aggiunge un naturale istinto di lettura dell’essere umano: “Mi basta guardare le persone negli occhi: capisco subito se vengono da me per sfruttare la popolarità o se hanno davvero voglia, fame e desiderio di crescere professionalmente”.

Villa Crespi/Villa Crespi
Villa Crespi/Villa Crespi

Dalla conversazione post cerimonia con Cannavacciuolo, chef titolare di sette stelle MICHELIN su quattro ristoranti, emerge il ritratto di un uomo soddisfatto, centrato e compiuto, ma non certo sazio e sicuramente intenzionato ad avviare nuove iniziative all’orizzonte: “Continueremo ad investire e lavorare al meglio delle nostre possibilità – promette – quando aprì Villa Crespi con l’intenzione di raggiungere la massima onorificenza gastronomica, molti mi presero per pazzo; invece per me quell’obbiettivo era la benzina per andare avanti come lo sarà da qui in avanti la terza stella. Tra parentesi – conclude con lo sguardo ridente ed il volto segnato dalle emozioni – oggi (ieri ndr) avete premiato con la prima stella Davide Marzullo, un ragazzo bravissimo che è stato due anni nella mia brigata ed è stato il vincitore dell’Accademia Cannavacciuolo in televisione. Ne vogliamo parlare?”

Villa Crespi

€€€€ · Creativa, Mediterranea
Tre stelle MICHELIN: una cucina unica. Merita il viaggio!
via Fava 18, Orta San Giulio

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