La verde campagna lungo il fiume Savio da cui è circondata la proprietà facilita il rapporto con la natura, mentre la filosofia impostata su benessere e genuinità viene enfatizzata dall’ampio utilizzo di materie prime e prodotti ortofrutticoli coltivate in loco. La definizione di agro-ristorante è quanto mai calzante ed i trascorsi da Gualtiero Marchesi di Vincenzo Cammerucci - definito dagli ispettori MICHELIN “chef di grande spessore” - si traducono in intelligenti e colorate reinterpretazioni dei sapori regionali. Rivisitazioni strutturate su tecniche di cottura salubri, accurata selezione degli ingredienti che verranno poi valorizzati al meglio durante la trasformazione ed un acqua alcalina appositamente scelta per le sue proprietà disintossicanti. Abbinamenti sani e freschezza come fondamenta o colonne portanti di percorsi gourmand gustosi e leggeri. Vedere - o ancora meglio assaggiare - le delicate capesante crude con pesche verdi e sale di Cervia, i ravioli di grano arso, piselli e seppie arrostite, il carciofo in guazzetto di prezzemolo e sogliola per concludere con la zuppa di ciliegie al vino e gelato allo squacquerone: uno dei dessert più apprezzati del ristorante.
La carta di Camì presenta, dunque, un pacato alternarsi di ricerca e tradizione, classici e avanguardia e tra le creazioni da non perdere - oltre ai menù degustazione messi a punto dallo chef per ricorrenze e occasioni speciali – c’è la quaglia arrostita con semi di papavero e insalata di spinaci, animelle timo e finocchi stufati, gnocchi soffiati vongole e stridoli e l’hamburger vegano di cavolo nero, insalata di acetosa, bietola rossa e borraggine. Un mondo di memorie, orti, sapori dalla terra al palato, accoglienza ed eleganza – che inizia dagli arredi su tonalità bianche e prosegue negli accostamenti dei piatti – a soli tre chilometri dalla vivace Milano Marittima e non distante dai mosaici Patrimonio Unesco di Ravenna. Altra gita da organizzare nei pressi di Camì conduce verso la preziosa area geografica di paludi e zone umide tra Comacchio ed il Delta del Po’.
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