In viaggio 7 minuti 13 giugno 2024

Da Portofino a Cap-Ferrat, tra le destinazioni cult

Abbracciato da mare, montagne e nobili architetture, questo l’itinerario stradale presidia l’apice dell’ospitalità mondiale attraverso faraoniche ville trasformate in hotel e ristoranti 3 stelle MICHELIN.

Celebrato da un secolo di altolocate villeggiature e piacevole in ogni mese dell’anno grazie alle aperture prolungate di sempre più indirizzi della selezione hotel della Guida MICHELIN, il lussureggiante ed aristocratico itinerario dalla baia di Portofino alla penisola più ambita della Costa Azzurra, continua a sedurre viaggiatori provenienti da ogni dove. Il percorso annovera infatti straordinarie insegne gourmand, principesche dimore arroccate su imponenti promontori e variopinti nuclei urbani a testimonianza delle diverse epoche storiche che hanno segnato cultura, architettura e cucina delle destinazioni lungo la via. Ad unire i puntini tra borghi marinari, villaggi medievali, bellezze naturistiche ed iconici ristoranti tri-stellati, spicca inoltre la qualità del percorso stradale. Le curve adagiate sul mar Ligure della provinciale 227 fino alle serpeggianti corniche che sorvolano Monaco, confermano come anche dalla prospettiva del viaggio on the road, l’arco costiero formato dal Mediterraneo occidentale tra Italia e Francia, sia una delle aree geografiche più godibili del pianeta.

Scorcio panoramico - M. Morichini
Scorcio panoramico - M. Morichini

Che il viaggio abbia inizio!


I fell in love with Portofino

Per un memorabile esordio al viaggio dalla prospettiva sia culinaria che naturistica, Portofino ed il suo rigoglioso parco naturale meritano di essere approcciati arrivando da Recco; patria della deliziosa focaccia ed incipit dello spettacolare tratto di Aurelia che conduce alle signorili architetture di Santa Margherita Ligure. Da qui ha inizio la strada provinciale 227 che nel Novecento, facilitò l’arrivo del turismo fino alla celebre “piazzetta”. Raggiunto il cuore della nota località ligure, la prima coccola al palato arriva con la sosta presso la Gelateria San Giorgio con le sue colorate coppe di frutta, panna ed amarene che in termini di apporto calorico, possono sostituire in toto il pranzo. Una volta esplorato il centro storico con le sue case color pastello e le boutique di artigiani e marchi del lusso, un sentiero conduce alla Chiesa di San Giorgio edificata in cima al promontorio. Un’altra tappa da non perdere ad ancor più evocativa è l’escursione nautica verso la vicina Abbazia di San Fruttuoso; risalente al X secolo, l’edificio sorge all’interno di una insenatura della baia dove oltre all’antico chiostro romano, sarà possibile visitare il museo storico.

Le delizie firmate DaV Mare

Per una pausa gourmet, si torna in "piazzetta” da DaV Mare. Come accade nel tri-stellato Da Vittorio di Brusaporto, la cucina della famiglia Cerea (in questo caso perfettamente eseguita dal talentuoso chef Davide Galbiati) omaggia le migliori tradizioni italiane con ingredienti di primissima qualità. L’impareggiabile senso del gusto accomuna ogni singola ricetta in carta dallo spaghetto di tonno con bagnacauda, fino all’avvolgente lievitato la Gioconda a conclusione del pasto. Al piacere del cibo si aggiunge poi l’effervescente location; un aspetto ribadito dalle note degli ispettori della Guida MICHELIN che scrivono “il ristorante DaV Mare è affacciato s’una delle più romantiche piazzette d'Italia mentre la vista, abbraccia il promontorio dominato dal castello”.

DaV Mare - E. Rossi
DaV Mare - E. Rossi

Rigogliosa Paraggi tra maison di moda e soste MICHELIN

Tra le attrattive limitrofe a Portofino, una delle tappe irrinunciabile - dove magari trascorrere qualche ora pomeridiana - è la vicina spiaggia di Paraggi dove nell’estate scorsa, la scena glamour si è arricchita con l’approdo del beach-club Dior. Allestito sui “deck” degli iconici Bagni Fiore, il lido balneare sulle scogliere firmato dalla casa di moda transalpina, si è rivelato una delle principali attrattive della località balneare dove la Guida MICHELIN, consiglia di fermarsi a cena per apprezzare piatti e atmosfere della Langosteria Paraggi; spin-off dell’affermato locale milanese anch’esso segnalato dalla guida rossa.

Langosteria Paraggi
Langosteria Paraggi

Al calar della notte...

Due le opzioni per il pernottamento, restare a Paraggi o rientrare a Portofino. Nel primo caso, la selezione hotel della Guida MICHELIN propone Eight Hotel Paraggi, 13 camere in una villa del 19esimo secolo sapientemente ristrutturata, con letti a baldacchino  e - solo per alcune di esse - vasca idromassaggio privata con vista sul mare.

Se si opta per rientrare a Portofino, da cui ilnostro viaggio proseguira, Eight Hotel Portofino è una costruzione in tipico stile locale, ma dagli interni dall'accattivante design contemporaneo.

 

Eight Hotel Paraggi
Eight Hotel Paraggi
Eight Hotel Portofino
Eight Hotel Portofino

Verso la Riviera francese

Lasciata la Riviera Ligure, le circa due ore di strada che separano Portofino dalla Côte d’Azur, presentano altre soste d’interesse storico e gastronomico. Per raggiungere il Sud della Francia si percorre l’Autostrada dei Fiori, addentrandosi nella sequenza di tunnel. L’approssimarsi del confine segna un netto cambio di luce mentre il paesaggio, diventa man mano più spettacolare guidando lungo le serpeggianti strade che scorrono parallele alla costa transalpina. Il primo paese appena dopo la frontiera è Mentone; cittadina adornata da un placido lungomare divenuta famosissima tra i viaggiatori gourmand grazie alla stellare cucina del ristorante Mirazur di Mauro Colagreco.

Mirazur - Matteo Carassale
Mirazur - Matteo Carassale

L’Universo Mirazur di Mauro Colagreco

Argentino di nascita, italiano nel Dna e profondamente legato allo stile di vita Mediterraneo, il riflessivo Mauro Colagreco - chef del ristorante Mirazur insignito con tre stelle MICHELIN e con la Stella Verde – ha istituito sulle colline sopra Mentone, un luminoso faro della gastronomia globale. All’arrivo, il moderno casato con grandi vetrate rivolte verso il luccichio del mare, svela una cucina con attrezzature allo stato dell’arte. Intorno alla proprietà sorgono terrazzamenti per orti ed erbe aromatiche d’agricoltura biodinamica, che quotidianamente approvvigionano di freschezza le proposte in carta. Come le stagioni stesse, i piatti sono in perpetuo mutamento ed i menù degustazioni trovano comune accordo nella ragionata attenzione verso ogni dettaglio.

Nello specifico e grazie al minuzioso studio, le intuizioni gastronomiche di Colagreco esplorano l’interazione tra il nostro pianeta, le fasi lunari e la rotazione dei corpi celesti. A dettare il ritmo dei sapori, non sono dunque solo i momenti dell’anno ma anche e soprattutto l’influenza dei pianeti tanto che ogni mese, presenta un differente focus culinario incentrato su radici (terra), foglie (acqua) fiori (aria) e frutti (fuoco). Dal tonno con nasturzio alla faraona cotta in una foresta di fragrante salvia appena colta, la filosofia dello chef trova magnifica espressione nell’eleganza visiva e gustativa delle ricette, nella naturale sofisticatezza degli arredi contemporanei e nella competenza di un personale di sala gioviale, preparato ed entusiasta.

Mirazur - Matteo Carassale
Mirazur - Matteo Carassale

Escursione monegasca

Volgendo ad ovest da Mentone e superata Roccabruna sul Capo Martino, gli svettanti edifici del Principato di Monaco si profilano all’orizzonte ed una volta raggiunta la piccola città-stato sulla costa mediterranea, si può optare per un bagno rinvigorente nella Plage du Larvotto seguita da una passeggiata al Giardino Giapponese. Monaco è anche la casa per molte supercar e fuoriserie in edizione limitata (tanto da ospitare non a caso la mostra permanente Monaco Top Cars Collection) e gli amanti dei motori, potranno inoltre percorrere tratti del circuito cittadino utilizzato dalle Formula 1, apprezzando ancor di più le tante criticità tecniche affrontate dai piloti. La strada urbana della gara automobilistica, si tuffa nel tunnel per poi solcare le banchine del porto presidiato da panfili e quindi risalire fino a Monte-Carlo. Nel quartiere più grande della città è pssobile visitare (e giocare d’azzardo) al decantato Casinò in stile Belle Époque e scoprire le pregevoli decorazioni dell'Opéra Garnier.

Monte-Carlo - RudyBalasko/iStock
Monte-Carlo - RudyBalasko/iStock

Le mirabilie del Louis XV di Alaine Ducasse

Alle attrattive sopra, il quartiere di Monte-Carlo aggiunge inoltre l’apice della rotta gastronomica nei templi culinari della Costa Azzurra, con i sensazionali livelli di grandeure espressi dal ristorante Le Louis XV – Alain Ducasse a l’Hotel de Paris. Fiore all’occhiello della collezione Teritoria e da oltre trent’anni inamovibile pilastro della gastronomia francese – aspetto percepibile in ogni comparto dell’insegna - il ristorante tre stelle MICHELIN è sapientemente orchestrato dal maestro Ducasse e dal suo braccio destro Emmanuel Pilon. Nella sala di stucchi, specchi ed intarsi dorati, l’impeccabile sinergia tra cucina e sala contribuisce alla perfetta esecuzione dell’opera.

Le Louis XV - Alain Ducasse à l'Hôtel de Paris/P. Monetta
Le Louis XV - Alain Ducasse à l'Hôtel de Paris/P. Monetta

La sequenza di piatti abbinabili agli oltre 300.000 vini selezionati dal giovane sommelier monegasco Maxime Pastor, risultano inoltre tanto complessi in termini di consistenze ed esecuzioni, quanto comprensibili e memorabili al palato. Altro intrigante ossimoro dell’esperienza, risiede nella contrapposizione tra la vocazione reale del salone e di una mise en place impreziosita da cristalleria, argenti e ceramiche, con la contemporaneità dell’offerta culinaria. Le proposte trovano ispirazione in materie prime (sempre di straordinaria qualità) dalla riviera ligure e francese mentre particolare enfasi, è riposta su frutta, erbe e vegetali. Al tempo stesso, le prelibatezze della coppia Ducasse-Pilon celebrano con sapienza ed intelletto le grandi tradizioni francesi avvalendosi di salse paradisiache, tecniche avanguardistiche, metodi di cotture ancestrali, un carello di formaggi introvabili e dessert di altissima pasticceria.

Le Louis XV - Alain Ducasse à l'Hôtel de Paris/P. Monetta
Le Louis XV - Alain Ducasse à l'Hôtel de Paris/P. Monetta

Dopo il clamore di Monte-Carlo solcato da panfili e fuoriserie, l’ascesa verso il borgo medievale di Èze acquieta l’anima con il prospetto di oniriche notti tra mura in pietra, cieli stellati e silenti vicoli illuminati dal riverbero giallo dei lampioni in ferro battuto. L’integrità architettonica del villaggio è tale, da evocare i vecchi film di Walt Disney (a sua volta assiduo frequentatore del paesino). Salendo fino all’altrettanto evocativo Jardin Exotique, si può poi passeggiare tra cactus e varietà botaniche dai cinque continenti, mentre lo sguardo spazia dalle prime alture alpine, alla frastagliata costa tra Roquebrune Cap-Martin e Cap d’Antibes.

EZE - carmengabriela/iStock
EZE - carmengabriela/iStock

Cena da sogno ad Èze

Tappa imperdibile nelle ore diurne, Èze risulta particolarmente fascinosa al calar del sole con il soggiorno presso l’albergo diffuso Château Eza:  struttura di gran charme - due chiavi MICHELIN - e privilegiata sede per il ristorante una stella MICHELIN Château Eza. L’insegna gastronomica gode di panorami mozzafiato ed è ideale per una romantica cena, impreziosita da vette e luci che caratterizzano la frastagliata costa sottostante. “Preparatevi ad un contest da sogno con le montagne che sprofondano nel Mediterraneo” scrivono non a caso gli ispettori della guida rossa prima di elogiare la cucina di Justin Schmitt. “ Lo chef è autore di piatti moderni di grande personalità tra i quali spiccano il polipo arrosto con salsa satay, crema di mais e whisky affumicato mentre i dessert – concludono – sapranno pareggiare l’incantevole vista dalla terrazza”

Château Eza/Aline Gerrard
Château Eza/Aline Gerrard

Notti da fiaba allo Château Eza (2 Chiavi MICHELIN)

Un tempo appartenente alla famiglia reale svedese, il corpo centrale dello Château Eza sorge abbarbicato sulle rocce nel punto più solitario e panoramico del borgo. Dai balconi in cui viene servita la colazione tipicamente francese con baguette e lievitati fino alla terrazza che ospita l’omonimo e sopracitato ristorante, gli ospiti beneficiano di panorami come dipinti e di sofisticati ambienti d’antan. Considerato uno degli indirizzi più romantici della Costa Azzurra, l’hotel 5 stelle offre un totale di 14 camere dislocate nei vicoli dell’antico nucleo urbano. Lo spiccato senso della storia che permea la struttura, dona spessore ed autenticità al soggiorno. Al mattino seguente invece e dopo una colazione squisitamente francese, l’emozioni proseguono discendendo dalla moyenne corniche verso uno dei luoghi più esclusivi del mondo.

Château Eza
Château Eza

Rotta su Saint-Jean-Cap-Ferrat

Saint-Jean-Cap-Ferrat - gianliguori/iStock
Saint-Jean-Cap-Ferrat - gianliguori/iStock

Lasciata la spettacolare strada a mezza altezza sulla Costa Azzurra, la svolta in direzione Villefranche-sur-Mer tramite tornanti e stradine conduce alla verdeggiante penisola di Saint-Jean-Cap-Ferrat. Avvolta da un limpido mare di scoglio e con numerose spiagge e ridossi, la località presenta faraoniche ville e piacevoli arenili. Tra queste spiccano Paloma Beach e Passable Beach, mentre le soste d’interesse turistico possono includere un passaggio al Museo delle Conchiglie e la visita alla Chapelle de Saint Hospice costruita nell’XI secolo e restaurata nell’Ottocento. Gli amanti delle escursioni a piedi potranno invece percorrere la Promenade Meurice Rouvier, prima di raggiungere il cangiante palazzo del Grand Hôtel du Cap-Ferrat, A Four Seasons Hotel. La proprietà risalente ad inizio Novecento, è protetta da un grande parco privato che come l’edificio stesso, si estende nella propaggine meridionale della preziosa lingua di terra.

Grand Hôtel du Cap-Ferrat, A Four Seasons Hotel
Grand Hôtel du Cap-Ferrat, A Four Seasons Hotel

La quintessenza della Costa Azzurra

Il Grand Hôtel du Cap-Ferrat non a caso insignito con le 3 Chiavi MICHELIN, è una delle dimore più altolocate della selezione i cui elevati standard di ospitalità, si riflettono nel pregio di camere, spa e saloni, come nella qualità complessiva dell’offerta gastronomica che dalla colazione ombrata dai pini di Aleppo, culmina nella cena a lume di candela del ristorante Le Cap. Il servizio dell’insegna una stella MICHELIN, si svolge nella ariosa veranda e gli apprezzati menù dello chef Yoric Tiéche originario di Aix en Provence, trovano puntuale supporto nell’esaustiva e pregiata selezione enologica selezionata dal sommelier italiano Alessandro Nigro Imperiale.

Le Cap - Martino Dini
Le Cap - Martino Dini

Carnet d’adresses:
Gelateria Bar San Giorgio - Piazza Martiri Dell'Olivetta 63, Portofino
Chiesa di San Giorgio - Salita San Giorgio, Portofino
Abbazia di San Fruttuoso e Museo Storico - Via San Fruttuoso 11, Camogli
DaV - via Roma 2, Portofino,
Bagni Fiore - Via Paraggi a mare 1, Paraggi
Langosteria Paraggi - Via Paraggi a Mare 1, Paraggi
Eight Hotel Paraggi - Via Paraggi a Monte, Paraggi
Eight Hotel Portofino - Via del Fondaco 11, Portofino
Mirazur - 30 avenue Aristide-Briand, Mentone
Plage du Larvotto - Princess Grace Avenue, Monaco
Giardino Giapponese - 5 Ave. Princesse-Grace, Monaco
Le Louis XV - Alain Ducasse à l'Hôtel de Paris - Place du Casino, Monaco
Casinò di Monte-Carlo - Pl. du Casino, Monaco
Opéra Garnier - Pl. du Casino, Monaco
Jardin Exotique - Rue du Château, Eze
Château Eza - Rue de la Pise, Eze
Paloma Beach - 1 Chem. de Saint-Hospice, Saint-Jean-Cap-Ferrat
Passable Beach - 15 Chem. de Passable, Saint-Jean-Cap-Ferrat
Museo delle conchiglie - Quai Lindbergh, Saint-Jean-Cap-Ferrat
Chapel of Saint-Hospice - 12 Chem. de Saint-Hospice, Saint-Jean-Cap-Ferrat
Grand Hôtel du Cap-Ferrat, A Four Seasons Hotel - 71 boulevard Général de Gaulle, Saint-Jean-Cap-Ferrat
Le Cap - Grand Hôtel du Cap-Ferrat, 71 boulevard du Général-de-Gaulle, Saint-Jean-Cap-Ferrat

Copertina : zoom-zoom/iStock

In viaggio

Continua ad esplorare - Articoli che potrebbero piacerti