In viaggio 2 minuti 07 ottobre 2022

Artigianato e cultura in Franciacorta: visita a questa bellissima sconosciuta

La Franciacorta non si limita alle sue ricchezze enogastronomiche, vitivinicole, nonché ai suggestivi siti turistici tra Brescia e le sponde del Lago d'Iseo. I turisti saranno sedotti anche dal suo ricco patrimonio artistico e dalla vivacità dell’artigianato tradizionale. Visitiamola insieme!

Dall’antica Roma ai monasteri benedettini
Uno degli itinerari più suggestivi trova ideale incipit nella visita al Capitolium commissionato da Vespasiano nel 73 d.C. e dopo aver ammirato il sito archeologico di epoca romana più importante dell’Italia settentrionale, la tappa di Rodengo Saiano permette di scoprire l’evocativa Abbazia Benedettina Olivetana dedicata a San Nicola. All’interno del complesso monastico si trovano opere dei maggiori artisti della seicentesca Scuola Bresciana, mentre a soli 7 chilometri in direzione est, le atmosfere ecclesiastiche acquisiscono le sembianze della Santissima. Proseguendo invece verso nord dal convento eretto nel 1479 sul colle Barbisone e poi divenuto simbolo di Gussago, si giunge presto al monastero romanico di San Pietro in Lamosa che alla rigorosa architettura, affianca magnifici panorami sulle Torbiere del Sebino.

Reti antiche e sardine “Slow”
Raggiunto il paese d’Iseo - raggiungibile percorrendo la strada provinciale SPXI che lambisce le Torbiere – gli ispettori MICHELIN consigliano la cucina creativa di matrice regionale del ristorante Radici prima di “tuffarsi” nei mestieri locali imbarcandosi sul battello per il Monte Isola. Raggiunte le sponde di Peschiera Maraglio, i viaggiatori possono toccare con mano il secolare lavoro degli artigiani specializzati nella produzione delle reti da pesca, presso il caratteristico negozio di Lavorazione Reti Bonardi. L’isola è inoltre celebre per le sardine essiccate (Presidio Slow Food) che possono essere acquistate presso la bottega dei Fratelli Archetti di Peschiera Maraglio ma la principale arte della località - tramandata di generazione in generazione – riguarda proprio l’abile e rapido intreccio manuale dei fili di cotone, seta, lino e canapa per creare reti che oggi come nel passato, vengono tinte con le bucce di castagna al fine di ottenere una “mimetica” colorazione ruggine.

Radici - Paolo Amorosi
Radici - Paolo Amorosi

Dal medioevo al rinascimento
Tornati sulle terra ferma, è possibile ripercorrere il passato letterario della Franciacorta visitando il Palazzo Torri di Nigoline di Corte Franca per poi proseguire lungo la strada del vino in direzione Erbusco. Oltre al piacevole borgo dominato dai ruderi del castello e noto per la Pieve di Santa Maria Assunta in cui sono conservati affreschi del '400, il paese adiacente a due mitiche cantine della zona quali Bellavista e Cà del Bosco, ospita inoltre la sontuosa Villa Lechi. Costruita al termine del XVI secolo dai Martinengo e caratterizzata da giardini in fiore, corte interna ed un loggiato di architettura “palladiana”, l’aristocratica dimora ospita le mirabili scolpiture a caldo da un altro mestiere franciacortino conosciuto come brusafer. La parola si riferisce alla lavorazione del ferro battuto che nell’area geografica, ha arricchito le dimore di campagna con pregevoli ringhiere, cancelli, insegne e comignoli.

Dai brusafer all’arte contemporanea
Per chi volesse approfondire la tradizione dei “brucia ferro”, la scuola Francesco Richino fondata a Rovato nel 1876 e tutt’oggi impegnata nella formazione di decoratori, restauratori e fabbri secondo le antiche usanze locali. Nelle terre franciacortine il ferro, a sua volta sapientemente fuso assieme ad altre superfici materiche, è una componente centrale anche di molte opere d’arte moderne che adornano templi della vinificazione, strutture di charme e spazi verdi come il Parco delle Sculture di Franciacorta. Dal museo en plein air aperto al pubblico su prenotazione e caratterizzato da tredici sculture di contemporanea immerse nella natura, una breve sessione al volante conduce fino al cancello in bronzo firmato da Arnaldo Pomodoro, che accoglie gli ospiti presso la cantina di Ca' del Bosco tra sculture (come Eroi di luce di Igor Mitoraj), figure di Rabarama, rinoceronti a grandezza naturale ed i “lupi guardiani” della Cracking Art.

Sculture, relais e tavole stellate Michelin
Di medesima piacevolezza sia estetica che enologica, è la passeggiata nel parco del Relais & Chateaux L’Albereta prima di accomodarsi nell’elegante sala in cui il ristorante LeoneFelice Vista Lago svolge il suo raffinato servizio. Addentrarsi nelle raffinate sale comuni della dimora - come negli spettacolari tunnel sotterranei della cantina Bellavista - sono due esperienze imperdibili per chiunque decidesse di visitare l’area geografica. Il consolidato legame tra le espressioni artistiche del Novecento e la sensibilità dei produttori di vini, prosegue con l’interessante sosta presso l'azienda Majolini che ha scelto d’installare la scultura I cavalli innamorati di Aligi Sassu, proprio accanto ai pregiati vigneti di Ome. Oltre ad essere paesaggisticamente appagante, il percorso da Erbusco a quest’ultima località passa per il millenario paesino di Borgonato dove il ristorante Due Colombe insignito con una stella MICHELIN, propone agli ospiti “un'indovinata reinterpretazione delle tradizioni contadine attraverso una cucina di grande qualità che propone citazioni storiche di piatti divenuti ormai irrinunciabili classici come il manzo all'olio con polenta”

LeoneFelice Vista Lago
LeoneFelice Vista Lago

Cliccando qui la carta d’insieme delle varie tappe suggerite.

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