Cucina e dintorni 1 minuto 25 ottobre 2023

Riso o pasta? L'ispettore risponde

C'è chi si è convertito al riso, e chi giura solo per la pasta. Ma l'ispettore intervistato da che parte sta?

Riso o pasta? Bella domanda!

L'importante, intanto, è che si tratti di una portata a sé. Perché, lungi dal voler pensare che l'Italia sia la patria elettiva dove sono nati, non è così. Di sicuro, però, l'immagine gastronomica italiana negli ultimi due secoli è visceralmente legata ai piatti a base di riso e di pasta. Lo é in patria e lo è diventata anche per come il Belpaese è dipinto nell'immaginario collettivo degli altri popoli.

Mettiamo, quidi, i puntini sulle "i". Riso o pasta... purché si tratti una prima portata e non del contorno per qualcos'altro.

Dopodiché. Tempo al tempo. In primis, il tempo di cottura perché anche in questo caso ci si distingue dal resto del mondo (siamo fatti cosi).

Se praticamente ovunque si tende a cuocere a lungo sia l'una sia l'altro, ricercando morbidezza al morso, in Italia è vero l'esatto contrario e la competizione è nell'arrivare meglio degli altri al punto esatto, alla cottura al dente, senza essere cruda.

Non sembri a questo punto che non voglia scegliere, ma mai come in questo caso non posso che rispondere: dipende.

Da Vittorio - Fabrizio Donati
Da Vittorio - Fabrizio Donati

La pasta tende a darmi un piacere pieno al palato, sempre. A suggerire una piccola gioia gustativa paragonabile a quella che normalmente otteniamo dai dolci. Sarà sicuramente una questione di zuccheri. Con la forza dei carboidrati che prende ulteriore spinta golosa dalle mille e mille possibilità che abbiamo nell’ideare un sugo di condimento.

Sempre, lo ammetto, di ritorno da settimane di ottimi piatti testati per lavoro in vari ristoranti, un’eccellente e semplicissima pasta al pomodoro (magari cucinata con la passata fatta in estate) è quella coccola familiare che mi accoglie al meglio.


Il riso è invece una questione leggermente più complessa.
Il risotto, in particolar modo, oltre che una preparazione che amo, può facilmente diventare un rito conviviale, soprattutto quando lo si prepara a casa.

È quel primo piatto all'italiana che, sapendo cucinare anche solo un poco, si può realizzare senza eccessiva difficoltà e che riesce sempre a fare un certo effetto sugli invitati alla tavola.

Il primo risotto che ho cucinato da ragazzo fu un risotto alla zafferano, un risotto "giallo" come alla spicciola lo chiamiamo in Lombardia. Anche questa è una ricetta che di ritorno da viaggi gastronomici ha la capacità di darmi dolci emozioni quasi un abbraccio: "Bentornato a casa ispettore"!

In copertina: ristorante Zafferano - M. Massarotti





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