Le note degli ispettori si riferiscono ad atmosfere e origini dell’affascinante insegna nel centro della località che deve il proprio nome ai Dovara; antica e nobile famiglia feudale di parte ghibellina con vaste proprietà da Cremona alla piccola strisca di terra contesa tra due rami dello stesso fiume in cui nel primo ‘800 - nella grande piazza Matteotti - venne fondato il Caffè La Crepa evolutosi in breve tempo in trattoria. A distanza di quasi due secoli, arredi, impostazione, ospitalità e cucina del territorio (marubino in tre modi e bollito alla cremonese anche in versione estiva come sottolineato dagli ispettori MICHELIN) convergono verso un’ ambiente che abbraccia autenticità, memorie e passione per ingredienti e ospitalità. La bottega con pavimento in cotto antico è infatti un tripudio di prodotti eccellenti (mostarde fatte in casa, lumache in lattina, prosciutto in scatola); l’enoteca è specializzata in vini naturali e biodinamici dai primi anni 2000, l’aperitivo di mezzogiorno è un appuntamento fisso per molti lavoratori locali ed il menu racconta il meglio della gastronomia di Mantova, Cremona, Brescia, Pianura Padana e Lago di Garda.
Il nome Caffè La Crepa potrebbe essere invece un riferimento ad una fenditura sulla facciata dopo i bombardamenti della Grande Guerra e dato che in questo piacevole Bib Gourmand (il cui ristorante nel 2019 festeggia i 60 anni) nulla è lasciato al caso, ognuna delle salette ha una sua precisa identità come quella del “Senato” dedicata a Francesco Pistoia – esponente del Risorgimento – tra lettere e cimeli appesi alle pareti. Il senso della storia e lo stretto legame con il passato dell’area geografica circostante è insito in ogni proposta della cucina che oltre a salumi, giardiniere, frittata alle erbette, terrina di barbi e tinca grigliata, propone ricette care ai Gonzaga, come l’elaborata insalata di Faraona con il volatile cotto intero nella creta e accompagnato da cedro e arance candite, aceto balsamico, uvetta e pomodori datterini. Altrettanto imperdibili sono i tortelli amari, i santini alla Crepa, lo gnoc a la mulinèra (piatto povero dei mugnai) e la celebre coppa Mangia e Bevi con amarene sciroppate.
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