Ristoranti 1 minuto 06 agosto 2019

Caffè La Crepa a Isola Dovarese

L’affaccio su portici, arcate e simmetrie architettoniche della piazza rinascimentale di Isola Dovarese è solo la prima di una lunga serie di suggestioni storiche, culturali e culinarie del Caffè La Crepa; Bib Gourmand de la guida MICHELIN all’interno di un palazzo del ‘400, che oggi vi invita ad un nostalgico viaggio dal Risorgimento alla metà del secolo scorso passando per il liberty.

Le note degli ispettori si riferiscono ad atmosfere e origini dell’affascinante insegna nel centro della località che deve il proprio nome ai Dovara; antica e nobile famiglia feudale di parte ghibellina con vaste proprietà da Cremona alla piccola strisca di terra contesa tra due rami dello stesso fiume in cui nel primo ‘800 - nella grande piazza Matteotti - venne fondato il Caffè La Crepa evolutosi in breve tempo in trattoria. A distanza di quasi due secoli, arredi, impostazione, ospitalità e cucina del territorio (marubino in tre modi e bollito alla cremonese anche in versione estiva come sottolineato dagli ispettori MICHELIN) convergono verso un’ ambiente che abbraccia autenticità, memorie e passione per ingredienti e ospitalità. La bottega con pavimento in cotto antico è infatti un tripudio di prodotti eccellenti (mostarde fatte in casa, lumache in lattina, prosciutto in scatola); l’enoteca è specializzata in vini naturali e biodinamici dai primi anni 2000, l’aperitivo di mezzogiorno è un appuntamento fisso per molti lavoratori locali ed il menu racconta il meglio della gastronomia di Mantova, Cremona, Brescia, Pianura Padana e Lago di Garda.
Il nome Caffè La Crepa potrebbe essere invece un riferimento ad una fenditura sulla facciata dopo i bombardamenti della Grande Guerra e dato che in questo piacevole Bib Gourmand (il cui ristorante nel 2019 festeggia i 60 anni) nulla è lasciato al caso, ognuna delle salette ha una sua precisa identità come quella del “Senato” dedicata a Francesco Pistoia – esponente del Risorgimento – tra lettere e cimeli appesi alle pareti. Il senso della storia e lo stretto legame con il passato dell’area geografica circostante è insito in ogni proposta della cucina che oltre a salumi, giardiniere, frittata alle erbette, terrina di barbi e tinca grigliata, propone ricette care ai Gonzaga, come l’elaborata insalata di Faraona con il volatile cotto intero nella creta e accompagnato da cedro e arance candite, aceto balsamico, uvetta e pomodori datterini. Altrettanto imperdibili sono i tortelli amari, i santini alla Crepa, lo gnoc a la mulinèra (piatto povero dei mugnai) e la celebre coppa Mangia e Bevi con amarene sciroppate.

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