Gli Italiani amano il mare e con oltre 8000 chilometri di costa, quasi tutta balneabile, hanno di che saziare questa bramosia, dalle sabbie dell’Adriatico ai profili più rocciosi di Tirreno e Ionio. Il problema è che la passione sboccia e si consuma inesorabilmente nel mese di agosto, periodo di famigerati “esodi” autostradali da bollino rosso e tappeti umani distesi sugli arenili. Chi ha un concetto un po’ più etimologico di vacanza (assenza, sospensione…) in agosto fatica a scovare una meta in cui riuscire a sentire il rumore del silenzio.
Noi della Guida MICHELIN abbiamo pensato di darvi una mano, indicandovi gli hotel della nostra selezione ubicati in zone tranquille, ma strategiche per fare delle belle gite nei dintorni alla scoperta di arte, natura e buona cucina, coccolati dall’ospitalità unica degli hotel della Guida MICHELIN.
Per scoprire le mete tranquille del Nord Italia leggete qui.
Il fascino discreto delle Marche
Filodivino Wine Resort & Spa, San Marcello
Filodivino nasce dal recupero di oltre 17 ettari di vitigni abbandonati e trasformati in luogo di produzione e accoglienza. Siamo nelle Marche, scrigno di tesori ancora poco conosciuti e regione immeritatamente meno blasonata delle sue vicine più illustri, la Toscana e l’Umbria. Quel che subito colpisce di Filodivino è che le vigne l’abbracciano con una forza che sembra invadere ogni spazio disponibile: le camere, la spa e il ristorante si affacciano sui filari di vite ed è impossibile prescindere da questa visione di puro incanto. La tenuta naturalmente ne approfitta e organizza serate in cantina e concerti accompagnati da degustazioni dei suoi vini biologici.
A 10 chilometri da San Marcello si trova Jesi, bella cittadina di antica fondazione che ha dato i natali niente meno che all’imperatore Federico II. Tra le sue mura medievali conserva bei monumenti, ma assolutamente da non perdere è la Pinacoteca Comunale con le opere di Lorenzo Lotto.
Altri borghi incantevoli in zona sono Moldavio, Corinaldo e Morro d’Alba, patria della famosa Lacrima, uno dei vini rossi di punta della regione.
I gourmet conoscono bene questa parte delle Marche: gli otto chilometri di costa che separano Senigallia e Marzocca ospitano ben due ristoranti pluristellati: Uliassi (3 Stelle MICHELIN) e la Madonnina del Pescatore (2 Stelle MICHELIN).
Umbria, il suono del silenzio
Eremito, Parrano
Siete pronti per un’esperienza immersiva nel lusso dell’essenzialità? In un edificio di antica fondazione medievale circondato dai boschi, Eremito (il nome è già una dichiarazione di intenti) ricrea l’ambiente degli antichi monasteri, con qualche tocco di confort moderno ma non troppo. Niente wifi (e qualcuno inizia già a fibrillare), niente telefoni, niente TV, uso profuso di torce e candele la sera, sistemazioni in “celluzze” di ispirazione monastica ma dotate di piccolo bagno e doccia.
Viaggiatori eremitici ma del terzo millennio: quindi sì a una piccola area relax scavata nella roccia, con bagni di vapore e vasca riscaldata. Nel pieno rispetto della filosofia di Eremito, la cucina è semplice, di stagione, vegetariane e vegana.
Se rifuggite le calche agostane, qui avete trovato il vostro approdo! E se poi il silenzio inizia a farvi fischiare le orecchie, salite in macchina e fate un giretto ad Orvieto.
Lazio, una città abbandonata a 2 ore da Roma
Corte della Maestà, Civita di Bagnoregio
Che dire di Corte della Maestà? Gli ispettori della Guida MICHELIN non hanno resistito al suo fascino e l’hanno premiata con le Tre Chiavi MICHELIN, il nostro massimo riconoscimento per un hotel. Questo presuppone che un soggiorno qui sia un’esperienza unica, una vacanza indimenticabile, e siamo certi che sarà così. A cominciare dall’arrivo in questo borgo un tempo abbandonato e poi tornato faticosamente alla vita e collegato al resto del mondo solo da un ponte pedonale.
Il resto è opera di Cristiana e Paolo, che si sono innamorati di questo luogo e hanno deciso di fare di una parte del palazzo arcivescovile un luogo di accoglienza unico e speciale.
In ambienti dal fascino senza tempo, tra mobili d’epoca, raccolte d’arte, candele e angoli di puro romanticismo, potrete semplicemente godervi l’incanto del genius loci oppure approfittare delle esperienze organizzate dall’hotel: cooking class, degustazioni di vini e oli, trekking nei calanchi, passeggiate a cavallo ed escursioni nei dintorni. Che offrono spunti di visita a bizzeffe: Orvieto e il suo duomo, il lago di Bolsena, la medievale Viterbo, la rinascimentale Villa Lante a Bagnaia, il parco dei Mostri di Bomarzo e lo splendido Palazzo Farnese di Caprarola. Solo per rimanere nelle immediate vicinanze.
In Abruzzo alla ricerca del tempo perduto
Sextantio, Santo Stefano di Sessanio
Alla fine degli anni Novanta, percorrendo in moto il Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, l’imprenditore Daniele Kihlgren scopre un tesoro nascosto: un borgo medioevale fortificato situato a oltre 1250 metri di altitudine. Decide di farne un albergo diffuso, uno dei primi esempi di questa tipologia di accoglienza in Italia. Il progetto viene attuato con un rispetto filologico degno di un archeologo: gli interni delle stanze sono ispirati a vecchie fotografie di case abruzzesi di inizio Novecento, gli oggetti di arredamento sono di produzione locale o di reimpiego. Le 29 camere, che occupano abitazioni, stalle, fienili e alloggi di agricoltori e pastori, sono naturalmente prive di tv, frigobar e telefono. Ma le proposte per il tempo libero non mancano: lezioni di cucina, di panificazione, di tessitura, di produzione del sapone, massaggi e pratiche yoga.
Il borgo è stato un centro molto importante per la produzione di lana e ha conosciuto il suo periodo d'oro nel XVI secolo grazie ai Medici, che svilupparono questa attività rendendo la produzione di Santo Stefano di Sessanio famosa in tutta Europa.
Non lontano, la spettacolare rocca di Calascio è stata il set del film Ladyhawke e dalla sua posizione privilegiata a 1500 m di altezza offre una vista amplissima sugli Appennini, il Gran Sasso e la Maiella.
L’Aquila, il bel capoluogo di regione − pesantemente colpito dal rovinoso terremoto del 6 aprile 2009 − è a soli 40 minuti di auto. Oltre ad antichi monumenti tornati faticosamente a rivivere, vi attende uno dei ristoranti della selezione, il Bib Gourmand FØRMA contemporary restaurant.
Un pezzo di Hollywood in Basilicata
Palazzo Margherita, Bernalda
Parte di The Family Coppola Hideaways (lett. I rifugi della famiglia Coppola, con proprietà per lo più in posti esotici come Belize, Guatemala, Argentina − oltre che negli USA, ad Atlanta), questa dimora nobiliare nel paesino di Bernalda si lega al grande regista perché il nonno paterno è nato qui. Nella tranquillità di una regione defilata che non ama far parlare di sé, troverete un’accoglienza su misura e un posto in cui riposare.
Per gli animi più tranquilli c’è la navetta dell’hotel che in pochi minuti vi conduce ad una spiaggia privata sul mar Ionio. Oppure, se è la prima volta da queste parti, abdicate al proposito di calma e tranquillità e percorrete i 40 chilometri che vi separano da Matera, la Città dei Sassi Patrimonio dell’Umanità Unesco. Un luogo che nessuna parola può rendere appieno, dovete andarci e vedere con i vostri occhi e magari approfittare per assaggiare la cucina stellata di Vitantonio Lombardo.
Un buen retiro siciliano all'ombra del barocco
Masseria della Volpe, Casale Modica
Siamo d’accordo che non si viene in Sicilia per rifugiarsi un’incantevole masseria sperduta nell’entroterra di Noto, tra piantagioni di agrumi, ulivi, mandorli e carrubi (ma siamo davvero d’accordo?). In ogni caso noi ve la raccontiamo, poi sta a voi organizzare il tour siciliano secondo i vostri gusti.
Il nome viene dalla volpe che accolse i proprietari nel loro primo giro esplorativo per scoprire la tenuta, ristrutturata con cura e passione, all’insegna del rispetto della natura e della sostenibilità: uso di energie rinnovabili, reimpiego dell’acqua piovana, prodotti a km 0 dall’orto bio della proprietà. Per gli sportivi ci sono un campo da tennis, uno da pallavolo e percorsi da jogging e, per tutti, un bel centro benessere e bici a disposizione per pedalate nei dintorni. Il verde è curatissimo, la piscina rinfrescante e al tramonto non mancate di raggiungere il Belvedere, una sorta di tenda berbera affacciata sul Val di Noto spersa tra gli ulivi e i mandorli. A colazione vi attendono i prodotti della masseria: ottime le marmellate, difficile resistere alla tentazione di acquistarne qualcuna al momento del check-out!
Se poi proprio bisogna allontanarsi da questo paradiso, vale la pena farlo per scoprire un angolo di Sicilia unico, in cui si incontrano arte e buona cucina ai massimi livelli. In questa zona, il terribile terremoto del 1693 distrusse 70 centri abitati e causò oltre 60.000 vittime, lasciandoci però in eredità una ricostruzione urbana omogenea e radiosa, all’insegna del miglior barocco. Ragusa, Noto, Modica, Scicli rinacquero a nuova vita all’insegna di mascheroni, facciate concavo-convesse, pietra calcarea, balconi in ferro battuto... Una scenografia teatrale a cielo aperto, che nasconde anche delle soste gourmet. A Ragusa vi attendono le Stelle del Duomo, della Locanda Don Serafino e del Votavota (a Marina di Ragusa), a Modica la Stella di Accursio e il Bib Gourmand della Locanda del Colonnello e a Noto la Stella del Crocifisso.
Prevedete poi una gita all’incantevole Marzamemi: non la troverete deserta in estate, ma questa vecchia tonnara trasformata in borgo turistico, a dispetto della profusione di locali e negozi di souvenir, conserva il suo fascino e dalle tavole della Cialoma o del più ricercato Cortile Arabo vi consentirà di mangiare a pochi metri dalle onde del mare.
Immagine di copertina: Il centro medievale di Viterbo/Photo Beto/iStock