In viaggio 2 minuti 06 agosto 2019

Tra relax e cultura: la Valle d’Aosta a bordo della Peugeot 3008

La nostra proposta di itinerario parte da Bard, un piccolo borgo sorto nell’omonima gola, caratterizzata da pareti strapiombanti, lasciate dall’enorme ghiacciaio che circa 10.000 anni fa occupava tutto questo territorio. Da qualsiasi punto di vista si guardino queste zone è impossibile non notare il Forte di Bard, uno dei simboli di questa parte della Valle d’Aosta. Si tratta di un’imponente struttura militare realizzata nella prima metà del XIX secolo, posta alla sommità di una rocca. Grazie ad un articolato intervento di recupero, la fortezza è oggi un polo culturale e turistico sede di musei, esposizioni di respiro internazionale, eventi, servizi informativi e di accoglienza all’avanguardia.

Lasciandoci alle spalle l’imponente costruzione del Forte, ci dirigiamo verso la nostra prima pausa gastronomica, pochi chilometri più avanti sulla SS26, infatti, incontriamo il Salumificio Maison Bertolin, diventata una delle prima aziende alimentari in Valle d’Aosta, grazie alla promozione a 360° dell’enogastronomia valdostana.
A oltre 1.500 metri sul livello del mare, incontriamo la Miniera d’oro di Chamousira, la più importante dell’intera regione. Dopo aver visitato un forte, questa volta è il momento di dirigerci verso un castello – la sola Valle d’Aosta ne conta più di 20, considerando solo i principali – ma prima ci imbattiamo in Saint Vincent, piccola cittadina conosciuta e frequentata già da secoli grazie alle sue proprietà curative, al suo clima mite e - oggi ancora più famosa - grazie al Casinò, ospitato da un moderno edificio a specchi, costruito nel 1982.
Prima che il sole tramonti raggiungiamo il comune di Fénis, sede dell’omonimo Castello, il più scenografico dell’intera regione, contornato da prati e radure pianeggianti. Con il buio che cala sull’intera vallata, riprendiamo la SS26 in direzione Aosta, il capoluogo della regione. Rimandando le visite al giorno successivo abbiamo puntato direttamente al ristorante scelto, il “Vecchio Ristoro”, una stella Michelin, situato nel centro cittadino e gestito da una coppia di coniugi che ci ha accolto in un ambiente rustico, ma elegante, dove abbiamo potuto assaggiare la tradizione rivisitata in chiave moderna.
Per quanto riguarda il pernottamento vi consigliamo due mete, “Les Plaisir d’Antan” e “Le Rêve Charmant”, entrambe consigliate da la guida rossa MICHELIN.
Dopo un meritato riposo, inizia il nostro secondo giorno in Valle d’Aosta, che comincia con un giro culturale tra le bellezze della città. Importante città di frontiera durante l’età imperiale, Augusta Praetoria, questo il suo antico nome, è da visitare a piedi, soprattutto il suo centro storico.
Imbocchiamo l’autostrada E25 in direzione Courmayeur, ma prima di arrivare nella piccola, ma affascinante cittadina ai piedi del Monte Bianco, abbiamo previsto una sosta alle Terme di Pré-Saint-Didier, uno dei centri termali più scenografici di tutta Italia, poiché è capace di unire ore di relax puro, tra percorsi benessere, massaggi e idromassaggi, a una vista mozzafiato.
Totalmente ricaricati da questa piacevole deviazione, lungo la statale 26, in pochi chilometri raggiungiamo Courmayeur per un giro nel bel centro cittadino. Per chi preferisse passare la giornata sugli sci, le proposte di questa zona sono varie, come la stessa Courmayeur (comprensorio Courmayeur Mont-Blanc), o come il comprensorio sciistico Espace San Bernardo di La Thuile, giusto per citarne alcuni.
Ricca di alberghi e locande, Courmayeur oggi vanta un’organizzazione turistica di livello internazionale, capace di competere con le mete alpine più importanti d’Europa.
Per il pernottamento abbiamo scelto uno dei posti più storici ed eleganti, il Grand Hotel Royal e Golf, che, nei suoi oltre 200 anni di storia, ha ospitato nelle sue stanze intellettuali, regnanti e personaggi del jet-set internazionale. Un vero punto di riferimento (ora anche un nuovo bravo chef alla guida del ristorante gourmet ndr).
Dopo una nottata rilassante è il momento di raggiungere la nostra ultima tappa, lo Sky Way. Considerata l’ottava meraviglia del mondo dagli appassionati della montagna e non solo, lo Sky Way è una sfida ingegneristica estrema situata a 3.500 m fra i ghiacci perenni del Monte Bianco. Grazie all’impianto che ci collega fino a Punta Helbronner, alla cabina rotante a 360°, e alle 3 stazioni avveniristiche, si è immersi in uno scenario mozzafiato, dove al contempo non mancano bar, ristoranti e servizi di intrattenimento.
Questa è una proposta di itinerario tra le tante possibili all’interno di una regione come la Valle d’Aosta, piccola ma capace di proporre attrazioni di ogni tipo per vivere giornate diverse. Queste proposte cambiano ulteriormente d’estate, quando la regione Valdostana è capace di cambiare forma senza “spegnersi”, anzi, proponendo attività sane e coinvolgenti.

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