In viaggio 1 minuto 06 agosto 2019

Alla scoperta del Collio con la guida MICHELIN

Tra storia, arte e natura, terra di confine in una regione di confine, il Collio racconta il meglio del Friuli Venezia Giulia: la bellezza del paesaggio, il gusto per il bello, l’operosa generosità della sua gente.

Partiamo da Gorizia, città emblematica di quel melting pot che è uno dei tratti caratteristici del Friuli Venezia Giulia. Qui si sono incontrate per secoli tre culture, la latina, la slava e la germanica, qui nel 2004, con l’ingresso della Slovenia nell’Unione Europea, è caduto l’ultimo pezzo di muro tra Europa dell’Est e dell’Ovest. Per l’aristocrazia asburgica, Gorizia era la “Nizza austriaca” grazie al clima mite e ai giardini rigogliosi. Una passeggiata in città svela fasti barocchi e testimonianze storiche, come l’interessante museo dedicato alla Grande Guerra.
Tutt’intorno le dolci colline del Collio, amichevolmente contese tra Italia e Slovenia (così come il segnale di rete del cellulare!) sono tappezzate da frutteti e vigne che regalano gli eccellenti bianchi della DOC Collio, interpretata con personalità e stile da grandi cantine come Doro Princic, Fiegl, Russiz Superiore, Schiopetto, Ronco dei Tassi, Primosic, solo per citarne alcune. Senza dimenticare naturalmente i vini in anfora del grande Joško Gravner, pioniere della viticultura.
A Cormons, centro principale del Collio, la Cantina Produttori Cormons vinifica dal 1985 il Vino della Pace, prodotto con centinaia di vitigni provenienti da vari paesi. Ogni anno una bottiglia viene recapitata a capi di stato e personalità religiose di tutto il mondo in segno di pace. Una storia che incarna al meglio il carattere generoso e attivo di questa terra magnifica, che appaga tutti i sensi con i suoi profumi, i suoi colori e la sua cucina dalla personalità forte e autentica. Provatela alla Subida, splendido country resort che nel ristorante Al Cacciatore (una stella ne la guida MICHELIN 2017) vi coccolerà in un’atmosfera di calda raffinatezza con piatti saldamente ancorati nel passato, ma proiettati con fantasia e creatività verso interpretazioni originali. Chiedete poi a Joško Sirk, il patriarca della Subida, di farvi visitare la sua bella acetaia e scoprirete ancora un’altra storia…

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