Tre indirizzi da non perdere segnalati dalla guida rossa che restando sul tema cucina di qualità dell’hotellerie assegna il piatto al Santa Elisabetta, SE.STO on Arno del Westin Excelsior (in fase di cambio chef ndr) e Caffè dell’Oro – considerato il lounge panoramico più ambito del capoluogo toscano - all’interno del Portrait Firenze. Una delle strutture più esclusive della città situata sulla sponda opposta del fiume rispetto all’Hotel Lungarno; altra affascinante proprietà della famiglia Ferragamo con 450 opere d’arte alle pareti tra atmosfere di leggiadra eleganza, ricerca, estetismi ed attenzione ai dettagli. Tratti distintivi della cucina di Peter Brunel: originale e fantasioso chef altoatesino del ristorante stellato Borgo San Jacopo dove il massimo del romanticismo - ed esperienza che sublimerà ulteriormente piatti arguti e complessi quali riso con h2o di cavolo, salsa di pecorino e perle di tartufo, i celebri spaghetti di patate oppure l’irriverente cinghiale in cinta - è cenare a lume di candela nell’intimo balcone affacciato sul Ponte Vecchio.
Privilegio e magica esperienza, come le straordinarie scenografie rinascimentali dentro e attorno a Il Palagio: stella MICHELIN dell’Hotel Four Seasons “in uno dei palazzi più eclatanti di Firenze” con proposte elaborate, gustose e “tese verso la reinterpretazione della tradizione italiana”. Infine, per assaggiare eccellenti creazioni d’ispirazione maremmana firmate da Valeria Piccini – chef due stelle MICHELIN del ristorante Caino di Montemerano - come la sella di maialino con finocchi, lamponi e crumble alla finocchiona seguita da un dolce epilogo di cioccolata, liquirizia e frutti esotici, il Winter Garden by Caino nell’antica corte del St. Regis dove un tempo entravano le carrozze, è la tappa gourmand avvolta da un contesto “raffinato e lussureggiante” (anche qui cambio chef imminente, ma sempre sotto la regia di Valeria Piccini ndr).
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