Ristoranti 2 minuti 15 novembre 2024

Lux Lucis: Forte dei Marmi e il fascino del "salmastro"

Valentino Cassanelli sa regalare emozioni "marine" e, al tempo stesso, guarda al vegetale come risorsa preziosa. Vi raccontiamo una tavola raffinata e dalle cromie perfette.

La vista dall'alto sul tramonto è solo uno dei tanti motivi per cui, se passate da Forte dei Marmi, vi consigliamo una visita al ristorante Lux Lucis. Il principale resta la cucina di Valentino Cassanelli, chef di talento di origini modenesi, ma da sempre attratto dalla potenza evocativa del mare. Ecco perché, alla fine, si trova sempre "casa" dove si percepisce un'energia assonante con la propria personalità.

Il ristorante si trova all'interno dell'hotel Principe Forte dei Marmi, 1 chiave MICHELIN, struttura chic dall'architettura moderna, con 28 camere spaziose e luminose, caratterizzate da pavimenti in legno, grandi vetrate, mobili di design italiano e un’originale cantinetta dei vini privata in ogni stanza. Le attenzioni sono così tante che si possono passare intere giornate a farsi coccolare nella spa, a riposarsi sulla spiaggia - nel vicino stabilimento balneare Dalmazia - fino all'organizzazioni di escursioni marittime con lo yacht privato della struttura.

E, se i dettagli del soggiorno sono studiati alla perfezione, la ristorazione non è da meno. La serata può iniziare con un aperitivo vista mare, accarezzati dalla brezza che arriva generalmente dal mar Tirreno o dalle Alpi Apuane, per poi sedersi alla tavola del ristorante fine dining Lux Lucis.

Valentino Cassanelli
Valentino Cassanelli
La stella MICHELIN è arrivata nel 2017 per una cucina fortemente identitaria, contemporanea, mediterranea, marina. "Cerchiamo l'essenzialità - spiega lo chef Cassanelli -. Come il piatto non è mai "sovraccarico" di elementi, così non lo sono le nostre descrizioni all'ospite. La tavola deve restare un momento di piacere. L'immediatezza è una delle principali linee guida del nostro percorso umano e culinario. Il team è stabile, basti pensare che il mio sous chef Pietro Rossetti è con me fin dall'inizio. Lavoriamo dal 2012 con passione e il nostro obiettivo è migliorarci sempre di più. Oltre all'amore per il mare, continua la nostra indagine sul mondo vegetale e sulla valorizzazione dello scarto, che può diventare il valore aggiunto di ogni piatto. Oggi non si può pensare l'alta cucina senza antispreco e sostenibilità".

La parola chiave che più racchiude la filosofia dello chef è "salmastro". Le punte sapide e i gusti vigorosi si alternano in ogni piatto, come dimostra il Risotto ai ricci che ti trascina in fondo al mare o il Raviolo di cacciucco con crudo di triglia, altrettanto intenso.

Vivamente consigliato il menù "Vegetalmente", perché lo chef Cassanelli lavora in modo deciso e identitario anche con i vegetali: il Bottone di pasta all’uovo esplode con un ripieno di indivia brasata che ricorda la carne, poi laccato con avocado e curry. Dal nome stesso del menu si capisce come l'approccio dello chef ad ogni ingrediente sia sempre "alto" e intellettuale. Osserva, scompone e ricompone, cercando la perfezione di cromie ed estetica, ma senza mai perdere il focus sul gusto.

Non ultimo, il 70% dei vegetali viene da una azienda biodinamica a poca distanza dal ristorante, per rispettare la natura e la stagionalità. Tra i piatti che meritano un assaggio c'è il Fungo laccato con latte di pinoli, salsa al timo e riduzione vegetale di scarti vegetali, trattata come fosse un jus di manzo.


Fungo laccato con latte di pinoli
Fungo laccato con latte di pinoli
"Il fungo è la nostra voglia di esprimere le intensità e le consistenze tipiche di una portata di carne, ma in un piatto completamente vegetale - spiega lo chef Valentino Cassanelli -. Resta la filosofia del "salmastro" che ci ispira in ogni portata e si esprime nelle sfumature del gusto e dell'olfatto. I cardoncelli sono coltivati da un'azienda biodinamica poco distante da noi. Li mariniamo per tre giorni, poi li grigliamo al barbecue e li glassiamo. Sono serviti con salsa di pinoli locali, erbe di campo, una salsa verde a base di erbe mediterranee, con prevalenza di timo, maggiorana ed elicriso. Tocco finale un jus preparato con gli scarti delle verdure. Per tornare alla linea guida "salmastra", nascondiamo tra il fungo e le erbe una gratinatura di pinoli tostati e alghe".

Attenzione alla sostenibilità fino al dolce con la piccola pasticceria poggiata su elementi di scarto a cui lo chef dà valore: Chips di ananas e quinoa in un guscio d’ananas disidratato, bon bon di mango e curcuma posizionati in un mezzo mango disidratato, cremino al lampone su una pigna e parfait alla banana con cioccolato fondente e tartufo su buccia di banana, annerita come natura vuole.

La sala è curata con attenzione e maniacale cura del dettaglio dal direttore e manager Sokol Ndreko. Originale e di grande valore la carta dei vini - pensata dal direttore insieme al secondo sommelier Piero Ghiri - che è ordinata per vitigno, ciascuno accompagnato da interessanti descrizioni per rendere il viaggio nel calice e nei territori ancora più profondo.

Come dicono gli ispettori della Guida MICHELIN: "L’unica cosa difficile qui, è il momento della partenza".

Lux Lucis - Piatto
Lux Lucis - Piatto



Hero image: Lux Lucis - Forte dei Marmi

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