In viaggio 1 minuto 06 agosto 2019

Roma; nuove stelle, grande bellezza

Sette colli per sette nuovi ristoranti stellati. Il rinascimento culinario di Roma, sempre più attenta e recettiva a tutto ciò che è gastronomia, passa anche attraverso gli exploit di indirizzi come The Corner, Assaje e Bistrot 64 ai quali la Guida Michelin 2017 ha assegnato una stella.

Il tour gastronomico della città eterna può avere inizio a Viale Aventino nell’affascinante giardino d’inverno del ristorante The Corner. Qui, a pochi passi da San Saba, Terme di Caracalla e Circo Massimo, lo chef Marco Martini – ex rugbista dalla grande sensibilità ai fornelli e con una passione per il quinto quarto – propone la sua idea di cucina moderna attingendo, per stili e ingredienti, anche da altre culture. Uno dei piatti da non perdere è infatti il merluzzo con pata negra e arancia amara e nel ristorante c’è anche una terrazza dedicata agli aperitivi dove godersi il “ponentino”. Lasciate le infinite gemme della Roma antica, magari dopo aver sbirciato nel celebre buco della serratura con vista cupola di San Pietro da Piazza Cavalieri di Malta, cambiamo luogo e atmosfere con Assaje – che significa abbondanza in napoletano – presso l’aristocratico l’Hotel Aldrovandi a Villa Borghese: «Quando ho saputo che sarei stato lo chef di questo albergo è stato uno dei giorni più belli della mia carriera» racconta Claudio Mengoni, autore di una cucina «creativa, determinata e ricca di sapore». Tra le proposte simbolo di un ristorante dove professionalità e cortesia non mancano mai, ci sono maialino porchettato con scorza nera, scalogno e senape ed il baccalà con crema di peperoncini verdi, pomodoro e maionese all’aglio.
Da Assaje a Bistrot 64 sono solo un paio di chilometri con numerosi luoghi d’interesse da visitare lungo il percorso come le statue del Bernini alla Galleria Borghese, i panorami capitolini da Villa Balestra, l’Auditorium di Renzo Piano e lo splendido Maxxi di Zaha Hadid. Arrivati al ristorante dove opera Kotaro Noda, chef di origini giapponesi ma indissolubilmente legato all’Italia (il suo piatto preferito è l’amatriciana ndr) con trascorsi da Gualtiero Marchesi e l’Enoteca Pinchiorri, si gustano spaghetti di patate burro e alici, rombo e astice bisque e taccole. Le esecuzioni estrose e moderne di Noda, servite in un ambiente piacevole e informale, riflettono un’identità culinaria strutturata su semplicità, divertimento e rispetto delle materie prime.

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