In viaggio 1 minuto 06 agosto 2019

Calabria: Grand Tour delle cinque stelle Michelin

I cinque ristoranti una stella MICHELIN della Calabria sono un pretesto goloso e curioso per cimentarsi in un Grand Tour gastronomico di tre giorni dallo Ionio al Tirreno. Cinquecento chilometri da Strongoli a Santa Cristina D'aspronomnte per scoprire e conoscere storie, sapori e paesaggi di una regione selvaggia, bellissima e psicologicamente remota.

La prima stella dell’itinerario è Dattilo: agriturismo nei pressi di Strongoli con camere rustiche, piscina all’ombra di ulivi millenari e produzioni tradizionali come vino e olio contrapposte all’eccellente cucina moderna (bottoni, mandorle e ‘nduja, stinco glassato al passito ndr) di Caterina Giraudo. Eletta migliore chef donna del 2017 dalla guida MICHELIN. Restando sul versante ionico, la seconda sosta da non perdere a sud di Crotone è il ristorante Pietramare - novità stellata dell’edizione 2017 - a Isola di Capo Rizzuto. Un luogo di colori e atmosfere mediterranee all’interno del Praia Art Resort dove l’inventiva dello chef  eleva le migliori materie prime locali con piatti di grande eleganza ed equilibrio come i tagliolini all’uovo, gamberi rossi e tartufo del pollino.
Aggettivi che ben definiscono anche la cucina del ristorante stellato Antonio Abbruzzino nel capoluogo di Catanzaro. Ai fornelli c’è Luca - il figlio del patron - abile nel vivacizzare il territorio con proposte argute e saporite quali fusilloni, ‘nduja, pecorino e ricci di mare e pane, olio e zucchero.
La penultima sosta stellata, ed uno dei ristoranti di pesce migliori della regione, è il Gambero Rosso a Marina di Gioiosa Ionica dello chef Riccardo Sculli. Un indirizzo, scrive la Guida Michelin “con paste fresche imperdibili” – provare lo spaghettone con la spigola e le sue uova per credere – crudi di alto livello e quattro menu degustazione tra cui l’irriverente Calabrian Sushi. A chiudere in bontà il Grand Tour di stelle Michelin calabresi ci pensa il Quafiz di Santa Cristina D'Aspromonte, all'interno di una nobile villa di fine Settecento, nel verde selvaggio dell'Aspromonte, questo elegante ed intimo locale offre quattro tavoli sotto antiche volte ed uno solo sul terrazzino per la bella stagione. La sua cucina - tecnica, precisa e moderna - rivisita i classici della regione o quantomeno dei prodotti della zona. Nota di eccellenza i vari tipi di pane, spesso con farina integrale, e la squisita accoglienza in sala della giovane maître.


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