Ristoranti 1 minuto 06 agosto 2019

La centenaria ospitalità del Selvatico di Rivanazzano Terme

In attività dal 1912 il ristorante Selvatico – piatto de la Guida MICHELIN a Rivanazzano Terme – è un affidabile indirizzo gestito dalla stessa famiglia da quattro generazioni che oggi, come allora, punta a valorizzare, attraverso sacrificio ed entusiasmo, prodotti, eccellenze, storia e cucina dell’Oltrepò.

Territorio di acqua, montagne e pianura dove la centenaria ospitalità dell’accogliente casa di campagna - consigliata anche per il pernottamento in quanto Selvatico nasce come albergo - con mobili d’epoca, suoni della natura, camere semplici, ma confortevoli e tavoli ben spaziati tra loro quando arriva il momento di scoprire tradizioni gastronomiche ed enologia locale, è un’esperienza autentica, sobria e sincera così descritta dagli ispettori MICHELIN: “Coperti eleganti allietano la sosta dei clienti e la cucina li intrattiene con gustosi piatti del territorio preparati dalla titolare (Piera Selvatico ndr) con una delle figlie”. Se le 100 candeline spente nel 2012 sono indiscutibile indice di un successo scisso da tempo e mode, la continuità con il passato arriva con la ricerca di materie prime buone, sane, tipiche e sostenibili. Non stupisce dunque che al Selvatico la tracciabilità sia garantita, molti ingredienti – vedere il mais ottofile macinato a pietra per la polenta – vengono coltivati in proprio ed altri acquistati da produttori fidati secondo disponibilità e stagioni. Scelta nobile e laboriosa che necessita di adeguamenti, anche giornalieri, di una carta inclusiva in quanto attenta a gourmand tradizionalisti e vegetariani. Altro valore aggiunto sono pane e dolci (budino di castagne, bonet con pere al sangue di Giuda, crème brûlée con pane e fichi al cioccolato ndr) fatti in casa ad assicurare un goloso epilogo a salami cuciti, formaggi d’alpeggio, torta di zucca, involtini di verza, zuppa d’orzo, agnolotti al sugo di stufato, taglierini con brasato oppure al tartufo bianco dell’Oltrepò pavese, e poi ancora gnocchi zucca e castagne, fagottini radicchio e stafforella, merluzzo cipolla e uvetta, anatra e peperoni, accomodato di manzo con pancetta della Valle Staffora.

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