Si può disquisire a lungo su quanto e come Mykonos sia cambiata negli ultimi trent’anni ma di sicuro, le grandiose forme di ospitalità consigliate dalla selezione hotel Guida MICHELIN, riflettono a pieno lo status di destinazione internazionale della tanto meravigliosa quanto celebre isola cicladica. Sostenuti da selezione hotel Guide MICHELIN, riflettono a pieno lo status di destinazione internazionale della tanto meravigliosa quanto celebre isola cicladica. Sostenuti da viaggiatori e party people con regimi di spesa astronomici, i luoghi cult si concentrano innanzitutto nella panoramica strada compresa tra il porto nuovo, la labirintica Chora e le baie rivolte a sud. Seppur di pochi chilometri, il percorso è costellato di spettacolari dimore cinque stelle lusso, ambiti format gastronomici internazionali ed energici beach-club con dj-set di fama mondiale. Nell’insieme l’offerta è degna di una metropoli e nei locali più cool, il tutto esaurito come le liste d’attesa sono la prassi. Visitare Mykonos nei mesi di maggio, giugno, settembre ed ottobre è dunque un’ottima tattica per apprezzare al meglio feste, ristoranti ed alberghi assieme ai connaisseurs ma senza le folle estive.
Delos: l’incipit del racconto
Contestualmente alla movida ed a latere degli splendidi alberghi, l’isola del vento (da qui gli iconici mulini a punteggiare coste e alture) cela una cultura cicladica del tutto sui generis che trova ideale incipit con l’emozionante visita nella millenaria storia di Delos. Ubicata accanto alla disabitata Renia e formata da strati di scisto e granito, Delos è la casa natale di due importanti divinità (Apollo ed Artem) e dei leoni di Naxos. Passeggiando nel parco archeologico, si ammirano il Propileo di Hermes, l’Agorà degli Ermaisti ed altre testimonianze da una polis strategica e commerciale che fu di fondamentale importanza nell’Antica Grecia. Il modo più pratico e piacevole per raggiungere Delos è prenotare uno dei gommoni di Don Blue Yachting, ormeggiati ad Ornos.
Un sogno chiamato Santa Marina Resort
La propaggine meridionale della baia di Ornos è anche la privilegiata sede del Santa Marina Resort; gran dame dell’ospitalità isolana allineata a più elevati standard del lusso internazionale. Acquisita dalla famiglia Papageorgiu nel 1979 quando sulle brulle e ventose alture non vi era altro che una piccionaia, un mulino e l’immancabile chiesa, la proprietà è divenuta parte della Luxury Collection del gruppo Marriott ed al suo interno, annovera una delle poche spiaggia private di Mykonos.
Alta cucina al Mykonos Social
La cadenzata espansione della struttura ha portato in dote camere, suites e ville private in stile cicladico e più recentemente, i raffinati menu degustazione del Mykonos Social firmati dallo chef Jason Atherton (stella MICHELIN al Pollen Street Social di Londra). Il ristorante gastronomico del Santa Marina, assicura una delle poche esperienze di alta cucina dell’isola attraverso eleganti piatti che attingendo dalle tradizioni locali, presentano i migliori e più freschi prodotti dell’Egeo avvalendosi di tecniche avanguardistiche ed estetiche contemporanee.
Mykonos, la selezione hotel Guida Michelin
Con la sua spa piastrellata da tonalità smeraldo, le 27 piscine con vista, le quasi 200 palme e gli oltre 28.000 ospiti stagionali, il Santa Marina Resort (albergo 5 stelle dal 1994) presidia stabilmente l’Olimpo della selezione hotel Guida Michelin di Mykonos. Nel suo insieme, la selezione dedicata a Mykonos una quindicina di hotel di pregio assicurando quindi ai viaggiatori, un’ampia varietà di soluzioni per ogni budget e preferenze sia geografica che stilistica.
Nomad vibes
Nella girandola di nuove aperture del comparto hotellerie, il progetto “The Bohemiens Concept” di Vasiliki Konstantinou e Vaggelis Adantantidis ha consegnato all’isola il Boheme ed il Nomad Mykonos. Quest’ultimo nome interpreta con innata sofisticatezza gli stilemi del soggiorno boho-chic. La struttura conta appena 14 suites (tutte con piscina o jacuzzi) che sorgono in posizione solitaria e defilata al cospetto del monte Kukulu. Dalle camere agli spazi comuni, le mura in pietra celano invece oggetti d’antan e reperti storici che donano ulteriore carisma e personalità agli ambienti.
Un mondo di rituali
La filosofia del recupero attinente a manufatti, arti applicate e materiali che caratterizza la filosofia dal Nomad Mykonos, è inoltre impreziosita da proposte culturali, concerti al cospetto della luna piena e da un’ottima colazione servita nei grandi cuscini a bordo piscina. La carta incorpora preparazioni salubri seppur di gran gusto ed all’arrivo, gli ospiti sono accolti dall’ultra-centenario ulivo proveniente dal Peloponneso. L’informale cordialità dello staff in palandrane total black di garza e cotone è un altro tratto distintivo del Nomad Mykonos che oltre al buon confort, offre ai suoi ospiti una pletora di rimedi officinali prodotti in loco a conferma del mood attuale e dedito alla spiritualità, di questa nuova ed interessante realtà di Kalo Livadi.
Beach-life
Gli adepti di Mykonos conoscono la baia di Kalo Livadi grazie alla piacevolezza del beach-club Solymar. Adagiati sulla finissima sabbia (altra particolarità degli arenili dell’isola) i soffici lettini sono ben distanziati tra loro e gli ombrelloni turchesi a trame circolari, aggiungono classe al colpo d’occhio. La musica non troppo invasiva accompagna i vari momenti della giornata e la destinazione già nota per l’ottimo ristorante (con proposte locali ed internazionali dal sushi alla pasta) sta effettuando ulteriori salti di qualità grazie all’innesto di George Papageorgiu; esperto general manager precedentemente coinvolto in diverse istituzioni pieds dans l’eau, poi divenute autentiche icone di Mykonos. Un altro apprezzabile beach-club con soffici lettini e cura dell’offerta gastronomica, è Branco sulla spiaggia di Platis Gialos.
Trendesetters; tramonto, musica e food
Composto da beach-club, campo tendato, aree bivacco e da un ristorante di cucina mediterranea (con accenti messicani) capace di soddisfare migliaia di commensali al giorno, Scorpios è una destinazione cult sulla penisola di Paranga. L’apertura dell’insegna ha rilanciato la fama di Mykonos in ambito intrattenimento di qualità ed essendo liberamente ispirato alle suggestioni visive di Tulum, il locale è l’emblema del concetto di lusso a piedi scalzi. Imperdibile dal punto di vista della ricerca musicale, la destinazione si distingue anche per una clientela vivace ed eclettica e per l’abilità dello staff nel gestire masse di persone senza perdite qualitative. Quando il sole inizia la sua quotidiana discesa nell’Egeo, la lingua di terra sui cui sorge Scorpios è tinteggiata da una straordinaria energia.
Coya & Co
Tornando invece nei convoluti vicoli (scelta in passato necessaria per disorientare gli invasori) di una delle poche chore greche costruite a filo d’acqua, gli amanti dell’esperienze gastronomiche esotiche e modaiole possono affidarsi a Coya. Già presente nella Guida Michelin Dubai, Coya Mykonos è preso d’assalto ogni sera e propone una consolidata cucina di matrice sudamericana, con particolare enfasi su ricette e cocktail peruviani. Accompagnati da ritmi festosi, luci soffuse e dal continuo avvicendarsi di commensali provenienti da tutto il mondo, i piatti in carta quali ceviche, tostadas, cazuelas (e molto altro) denotano elevata professionalità e precisione. La sala gira come un orologio svizzero, il cocktail bar è intriso di fascino e l’esperienza culinaria è di assoluto rilievo. Gli altri format gastronomici internazionali presenti a Mykonos Town sono Matsuhisa e Bagatelle.
L’Asia sull’Egeo
Sempre nell’ambito della gastronomia fusion che tanto piace all’isola, va poi sottolineato che se oggi quasi tutti i beach-club di Mykonos hanno menù con rolls, nigiri, sashimi e maki, uno dei primi indirizzi a coniugare sapori orientali, sushi di pregevole livello e movida, è stato il Buddha Bar Beach all’interno del Santa Marina Resort. Prossima ai dieci anni di apertura, l’insegna si avvale del pontile posato sulla sottostante spiaggia per accogliere ogni sera centinaia di clienti provenienti da yacht e panfili. Il ristorante abbellito da arredi del sud-est asiatico, orchidee ed un sofisticata mise en place, registra inoltre circa 45.000 coperti a stagione e dato che l’albergo dichiara di vendere circa 13.500 bottiglie di vino l’anno, è lecito impotizzare come buona parte della cifra, sia merito del Buddha Bar Beach.
Tuffarsi nella Grecia di una volta
Con 120.000 arrivi giornalieri, agglomerati urbani attorno ad ogni spiaggia ed un perpetuo movimento di veicoli, motoscafi, navi da crociera, aerei, elicotteri, panfili e persone, Mykonos ha molte folle e pochissime spiagge libere da ombrelloni e lettini. Tra gli arenili non organizzati spicca l’atemporale bellezza di Aghios Sostis che però, è spesso spazzata da venti sfavorevoli ad incresparne le turchesi acque. Un’ottima soluzione per sfuggire almeno mezza giornata alla locomozione, sono i natanti a noleggio (con o senza skipper) che in meno di quindici minuti di navigazione da Ornos, possono raggiungere le solitarie insenature di Renia; isola priva di corrente elettrica ed acqua abitata solo da pecore e pastori.
Spiagge in festa
Chi invece ricercasse esperienze di feste e musica a pochi passi dal mare, la spiaggia di Paranga con la sua acqua fresca e fantastica, è sinonimo di feste che iniziano nel primo pomeriggio per concludersi a mezzanotte. In bilico tra beach-club e resort, il SantAnna è uno degli indirizzi più frequentati dell’arenile. Lo spazio include ristorante, cabanas, gazebi ed una piscina ed in alcune date, performance di rinomati DJ e rapper internazionali.
La grazia del Grace Mykonos
Se le spiagge del sud sono mete assodate di feste e jet-set, le recenti aperure sul versante occidentale dell’isola come il hanno aggiunto vivacità al percorso che collega la chora con il porto nuovo. Tra queste, vi è l’intimo e raffinato Grace Hotel appena sopra alla gradevole paralia Agios Stefanos. Parte della collezione Aria Hotels – affermato nome dell’ospitalità ellenica specializzato nel recupero e nella valorizzazione d’immobili d’interesse storico – l’albergo assicura un ottimo rapporto qualità prezzo (cosa rara per Mykonos) e confortevoli camere in tinte tenui con balconi affacciati sui tramonti cicladici.
Guidare a Mykonos
Tra venti a 30 nodi costanti, brecciolini e conducenti poco vigili, girare Mykonos in motorino è poco sicuro. Considerando poi l’alta affluenza negli sparuti mezzi pubblici e le numerose spiagge da visitare non servite dagli autobus, la soluzione migliore per apprezzare le frastagliate coste dell’isola è affittare una macchina. Oltre agli standard internazionali ed ai pratici servizi di concierge tra cui ritiro e consegna del mezzo nella destinazione prescelta, la flotta di Avis Greece a Mykonos include city-car, fuoristrada, berline e vetture elettriche come la EQB in foto. Il veicolo EV arriva con il pieno di elettricità e qualora l’autonomia non fosse sufficiente, la macchina può essere ricaricata sia negli uffici Avis ubicati tra il porto nuovo e Mykonos Town, oppure nelle colonnine del Santa Marina Resort.
Da sapere
La parziale ma consistente diaspora dell’intellighenzia atenese, degli habituè dell’isola ed anche della comunità LGBT in favore di un turismo da bucket-list destination, non ha impedito a Mykonos di confermarsi come una delle località estive più care del mondo. Nei locali cool, un drink raramente costa meno di 20 euro e nei luoghi più ambiti è quasi sempre necessaria la prenotazione. Altro aspetto importante da tenere a mente quando si pianificano gli spostamenti è l’intenso traffico. In alcuni snodi stradali la congestione creata dai veicoli e dalla preponderanza di pulmini Ncc, ricorda la Costiera Amalfitana. Discorso simile riguarda i parcheggi; quelli pubblici sono spesso pieni ed è spesso necessario affidare la vettura ai valet parking (prezzi da 15/20 euro). Lato feste e movida, ci sono numerosi servizi di concierge per agevolare l’ingresso nelle liste d’attesa mentre come accade con i ristoranti alla moda, nei beach-club di alto profilo i lettini vanno riservati con qualche giorno di anticipo.
In copertina: Hotel Grace Mykonos