In viaggio 9 minuti 12 luglio 2024

Tanzania del nord: nella terra dei safari

Il viaggio nei parchi nazionali dalle pendici del Kilimangiaro al Serengeti, condensa le maggiori attrattive del continente africano che a loro volta, ospitano sontuosi indirizzi come il Four Seasons Safari Lodge Serengeti consigliato dalla selezione hotel Guida MICHELIN.

Con i suoi primordiali cicli vitali che si rigenerano in autonomia da milioni di anni, parchi nazionali punteggiati dalla meravigliosa mega fauna africana, caldere affondate popolate da 25.000 animali selvaggi e l’iconico vulcano “kili” che sfiora i 6.000 metri di altezza, la Tanzania del nord è la destinazione che meglio esprime lo spirito dei “safari” attraverso memorabili percorso off-road.

Prepararsi all’avventura

Se nella lingua Swahili la parola “safari” significa viaggio ed “hakuna matata” vuol dire nessun problema, è importante tenere a mente come l’itinerario dal Kilimangiaro al Serengeti, sia uno dei più avventurosi al mondo. Al fine di evitare matata di varia natura tra cui restare impantanati per giorni nel fango o rompere qualche componente del mezzo di trasporto, è essenziale affrontare strade e sterrati con una vettura off-road appositamente modificata per gli impervi territori della Tanzania settentrionale, che nel 99 percento dei casi sarà una Toyota Land Cruiser con specifiche safari. In valigia non devono inoltre mancare medicinali, bussola, spray anti-insetti, creme solari ed abiti khaki, beige o verdi in quanto i colori accesi agitano gli animali e quelli scuri, attirano le zanzare.


Lodge della selezione hotel Guida MICHELIN

Altrettanto importante prima di partire, è pianificare tappe e vettura scegliendo il lodge più adatto alle proprie esigenze. Anche nelle remote latitudini dei parchi nazionali tanzaniti, la selezione hotel Guida MICHELIN si rivelerà un’affidabile compagna di avventure suggerendo indirizzi certificati, in cui trascorrere vere e proprie notti da leoni, coccolati da confort, bellezza, attività esplorative ed ottimo cibo.

Relax nella savana - credit Four Seasons Safari Lodge Serengeti
Relax nella savana - credit Four Seasons Safari Lodge Serengeti

Oasi di charme nelle terre selvagge

Durante i safari ed in special modo una volta varcati i confini dei parchi nazionali, lodge e campi tendati diventano le uniche oasi di civiltà in mezzo ad indomabili spazi abitati da grandi felini, iene, elefanti, bufali, rinoceronti e da decine di altre specie. Nel maestoso Serengeti – “grande spazio d’infinite praterie” nel linguaggio Masai ed area geografica grande quasi come la regione Lazio ma senza strade asfaltate, recinti, elettricità o altro – il Four Seasons Safari Lodge Serengeti consigliato dalla MICHELIN, si pone come struttura di riferimento.

Attrattive del Four Seasons Safari Lodge Serengeti

Come accade con le altre dimore gestite dal gruppo canadese, il Four Seasons Safari Lodge ubicato più o meno al centro del Serengeti, assicura alla propria clientela internazionale impeccabili interpretazioni del lusso contemporaneo. Caratterizzato da un corpo principale color terra a celare sofisticati spazi comuni affacciati sulla savana ed elegantemente arredati da mobili contemporanei, reperti coloniali ed arti africane, l’indirizzo incorpora diverse insegne gourmand, (Boma Grill, Kula’s Restaurant, Maji Bar & Terrace). Il Discovery centre è un curato spazio didattico in cui approfondire storia, geologia e fauna del parco nazionale. L’albergo è munito di sala giochi con croquet e biliardo, area piscina ed una spettacolare passerella sopraelevata che conduce a ville, abitazioni e spa.

Camera al FS Serengeti - credit Four Seasons Safari Lodge Serengeti
Camera al FS Serengeti - credit Four Seasons Safari Lodge Serengeti

Game-drives nella Savana by Four Seasons

Una delle attività imperdibili del soggiorno al Four Seasons Safari Lodge Serengeti, sono i game drives (sessioni di guida dedicate all’avvistamento della fauna) a bordo di una delle 10 Land Cruiser allestite con tetto rialzabile per vedute a 360 gradi e tutti gli attrezzi del mestiere. I modelli color khaki (dal persiano khak, terra) per meglio mimetizzarsi nel paesaggio, annoverano abitacolo a 7 posti (+1 per il conducente) ed ottimi assemblaggi. Robuste e rifinite con qualità, le vetture sono pilotate da esperte guide locali connesse alla radio Vhf collegata ai rangers del parco.


L’incredibile fauna del Serengeti

Nel corso del game-drive - che diventano ancor più memorabili al tramonto - s’incrociano mandrie di bufali, decine di elefanti di tutte le dimensioni, ghepardi, leoni, dik dik, gazzelle, piscine d’ippopotami, leopardi sulle acacie o famiglie di leoni nascosti nei kopjes (formazioni geologiche rocciose). Il Four Seasons può anche organizzare l’esplorazione in notturna (concessa a pochissimi lodge) in cui diventa ancora più probabile imbattersi in cuccioli di leone, ed ammirare leopardi in assetto di caccia.


Grigliata nel bush africano

Sempre con le Land Cruiser del Four Seasons, si raggiungono al calar del sole solitarie radure in cui l’albergo organizza delle grigliate tra colori e sonorità del bush africano. Davanti allo scoppiettio del fuoco accesso e sotto ai lucenti astri dell’emisfero australe, la romantica cena è avvolta dai suoni della savana che si prepara alla notte, in un contesto di rara armonia paesaggistica. La presenza di ranger armati per allontanare eventuali carnivori curiosi, aggiunge epica alla già indimenticabile esperienza.

Un leopardo scruta l'orizzonte dai rami di un'acacia - Matteo Morichini
Un leopardo scruta l'orizzonte dai rami di un'acacia - Matteo Morichini

Visita al Discovery Centre

Il Serengeti è il fiore all’occhiello dell’ente governativo Tanzania National Park Authority (Tanapa) e per molti aspetti, il parco naturale più importante al mondo. I confini (non recintati) di questa leggendaria destinazione che si estende fino al Kenya, racchiudono la presenza di circa 3.000 leoni, 1.5 milioni di gnu, 500.000 gazzelle Thompson, 200.000 zebre, 90.000 impala, 400.000 mila bufali, 10.000 giraffe, 3.000 elefanti, 40 rinoceronti e di tutti gli altri animali che da milioni di anni, partecipano al perpetuo rinnovamento di flora e fauna dimostrando come la natura sia da sempre il più perfetto esempio di circolarità. Per saperne di più su reperti, usanze, storia, numeri ed i metodi naturali di riciclo insiti nel battito del Serengeti, c’è il bellissimo Discovery Centre del Four Seasons Safari Lodge.

 Discovery Centre - Credit Four Seasons Safari Lodge Serengeti
Discovery Centre - Credit Four Seasons Safari Lodge Serengeti

Tre metri sopra il Serengeti

Indimenticabile tratto distintivo della dimora, è anche la passerella soprelevata a collegamento dei vari spazi abitativi, sormontata da monoliti rocciosi abitati dai babuini che ricordano i fotogrammi del film il Re Leone. Sempre presidiata dalla presenza di attenti ranger, il passaggio in legno offre viste privilegiate sulla savana sottostante e sulla fauna che popola gli alberi. Uno spettacolo nello spettacolo.


Notti da leoni

Dalle ampie vetrate come dai balconi dotati di piscina a sfioro, osservare l’alba su pianure, alture e kopjes del Sergenti è un’esperienza straordinaria. Ai privilegiati panorami sul paesaggio, le ampie camere del Four Seasons Safari Lodge aggiungono superlative dotazioni e confort. La zona letto è arricchita da biancheria di qualità eccelsa e da impeccabili esempi di artigianato locale mentre gli arredi dai toni contemporanei, omaggiano con sofisticatezza pitture, cultura e usanze del continente. Tutte le camere assicurano onirici scorci del Serengeti e dispongono delle più recenti tecnologie. Il Four Seasons è anche uno dei pochi lodge di tutto il parco nazionale con presenza fisso di un medico europeo e di una sala attrezzata per interventi chirurgici.

Passerella sulla savana - Matteo Morichini
Passerella sulla savana - Matteo Morichini

La magica caldera dello Ngorongoro

Parte dei patrimoni Unesco ed area di conservazione che incorpora la caldera più grande del pianeta (spettacolare risultato di un’eruzione che affondò il ciglio del vulcano di ben 4.000 metri), il parco dello Ngorngoro può essere raggiunto dal Serengeti con molte ore di guida. Il consiglio è però di dedicarvi almeno un paio di giorni tanto più che la caldera ospita circa 25.000 animali tra cui il rinoceronte nero a rischio estinzione. Una volta nel cratere e come accade negli altri parchi nazionali, è vietato scendere dal veicolo. Il problema non si pone perché grazie al tetto rialzabile della Land si hanno panorami a 360 gradi su questo speciale mondo perduto che include la foresta Lerei, il lago Magadi amato dai fenicotteri rosa ed il cratere di Empakaai.


Ascoltare il battito della biosfera

Appena prima dell’ingresso a pagamento nell’area di conservazione dello Ngorongoro, è possibile ascoltare il battito della biosfera ammirando le ancestrali arti africane presso il Neptune Ngorongoro Luxury Lodge. Oltre ad offrire una rinfrescante sosta di ristoro dopo le lunghe giornate off-road (che in media durano 10-12 ore), l’indirizzo in posizione strategica presenta un fascinoso insieme di cultura del luogo e rituali tribali, in mezzo alle rigogliose alture della foresta pluviale circostante che caratterizzano la biosfera a 2.000 metri di quota. Il lodge lavora in stretta collaborazione con i gestori del parco contribuendo alla conservazione dell’area geografica ed alla tutela della natura.


La cultura tribale dei Masai

Dallo Ngorongoro al lago Natron ed in generale in gran parte del paese, si scorgono di sovente i boma masai; villaggi con case circolari in paglia dove alcune famiglie appartenenti alla più grande tribù della Tanzania, continuano a vivere secondo usanze ancestrali dalla medicina tradizionale alle abitudini alimentari (semolino, latte, sangue di mucca). Molti Masai ripudiano ogni forma di modernità e nell’avventuroso percorso off-road da Wasso a Sonjo, è possibile visitare numerosi villaggi rimasti immutati nel tempo.

Un Masai nell'area di conservazione dello Ngorongoro - Matteo Morichini
Un Masai nell'area di conservazione dello Ngorongoro - Matteo Morichini

Vulcani e ominidi; la culla dell’umanità nella Rift Valley

Giunti sulle sponde del lago alcalino più grande che esista, il Masai Giraffe Eco Lodge presenta splendide forme di artigianato locale prodotte dalle donne masai del luogo, gite all’alba sul lago popolato da migliaia di fenicotteri e passeggiate verso le cascate Engaresero nella Rift Valley. Dalle infuocate sponde del Natron, il vulcano Ol Doinyo Lengai dista appena mezz’ora di macchina e può essere “scalato” in circa 12 ore. La zona è anche conosciuta come “la culla dell’umanità” per via del ritrovamento d’impronte fossili dei primi ominidi, risalenti a 3.5 - 2.5 milioni di anni fa. Nelle stratificazioni rocciose della relativamente vicina gola di Olduvai, gli archeologi hanno recuperato ossa di Australopithecus boisei ed Homo habilis.


Safari-mod: allestite per le avventure selvagge

Il monopolio sui safari africani appartiene alle Toyota Land Cruiser modificate da aziende locali come Furahia Tanzania a cui tour operator, lodge o campi tendati possono affidare le proprie specifiche tecniche ed estetiche. Nel 98% dei casi, i garage specializzati scelgono di lavorare sugli chassis Toyota j70 e j90 e tra le dotazioni minime per la qualifica safari-spec ci sono due ruote di scorta, due serbatoi, snorkel per i guadi, pala, batterie ausiliari, cric a bottiglia, radio Vhf connessa alle frequenze dei rangers che tutelano i parchi. La meccanica si avvale di due differenziali, sospensioni specifiche a corsa lunga, ammortizzatori con pistoni da 30mm, rinforzi nelle zone critiche. Ulteriori elementi immancabili vista le lunghe giornate trascorse in auto sono prese di corrente, frigorifero e tetto rialzabile per tutta la lunghezza del mezzo.


Open game-drive al Tarangire

Baobab, giraffe ed elefanti; la mega fauna africana esprime il suo massimo splendore al Tarangire National Park che solcato dall’omonimo fiume e da zone umide, ospita leoni, leopardi, bufali, antilopi, gazzelle, bufali e volatili color arcobaleno. Il parco conta relativamente pochi visitatori ed uno dei metodi più appaganti e rilassanti per visitarlo, è prenotare l’open game drive (safari con macchina aperta) con la Land Cruiser del Sanctuary Swala. Equipaggiato con auricolari e frustino anti-mosche tze tze, la competente guida conduce i passeggeri nelle zone meno frequentate del parco dove sarà possibile avvistare senza altre vetture intorno, intere famiglie di felini che sonnecchiano sui rami e comunità di elefanti che sfregandosi sulla corteccia dei baobab, utilizzano gli alberi come esfoliante.


Forme e colori del primitivismo

Il proverbiale senso del colore africano è tale da aver ispirato il primitivismo; corrente artistica poi incorporata nelle opere di Gauguin, Cezanne, Picasso e da altri grandi maestri del Novecento. Dai manti degli animali alla rigogliosa natura ai cambi di luce, la Tanzania presenta un idillio cromatico ed estetico di rara armonia. Dalle arti di strada ai dipinti negli atelier ma anche nelle sculture in legno e nelle coperte dei Masai, ogni accostamento utilizza colori complementari all’interno di ipnotiche ed armoniche trame geometriche.

Arte di strada in Tanzania - Matteo Morichini
Arte di strada in Tanzania - Matteo Morichini

Le fantastiche giraffe

Cuori di 11kg, speciali valvole per la circolazione e manti unici come le impronte digitali. Le giraffe della Tanzania sono tanto splendide ed ipnotiche, da essere una delle principali fonti d’ispirazione per le arti locali. Il più alto dei mammiferi terrestri (nonché il più grande ruminante al mondo) è anche un tassello fondamentale nella perpetua opera di riciclo dei parchi nazionali perchè nel masticare foglie, fiori e gli spinosi rami delle acacie, le giraffe fungono da giardinieri per alberi e arbusti rimettendo poi in circolo semenze e sostanze nutritive che dopo la rinascita, diventeranno cibo per gli altri erbivori.
Foto 19 – Karibu Kilimangiaro
Benvenuti (karibu) al Kilimangiaro; incipit ed epilogo di molti viaggi nella Tanzania del nord. Per scalare i 5.895 metri del prodigioso vulcano estinto (non che la montagna più alta del mondo non appartenente ad una catena) occorrono almeno 5 giorni ma anche scoprire le sue fertili pendici abitate dalla tribù dei Chaga, è un’esperienza incantevole. Le rigogliose e ridenti vallate che spiovono fertili dalla lava offrono ai viaggiatori un contesto di grande serenità e bellezza. Percorrendo la verdeggiante strada in salita che conduce al Machame Gate (uno dei cinque accessi al parco nazionale) il Kaliwa Lodge è una sosta davvero irrinunciabile in cui bere un succo di mango appena colto osservando la fisionomia del “Kili” dalla stupefacente piattaforma panoramica a picco su fiume e foresta.


Appunti gastronomici

Oltre ai chapati ripieni di fagioli, riso o salse di carne e le frittelle triangolari fritte e farcite con macinato speziato, uno dei piatti tipici della Tanzania è il matoke composto da banane (qui ne se sono oltre 23 varietà diverse) bollite accompagnate da carne o pesce affumicato. Il ndizi na nyama è invece uno stufato con banane verdi tipico del Kilimangiaro. La cucina incorpora influenze dalla regione indiana del Gujarat ed alcuni capisaldi nazionali sono porridge di mais (ugali), spezzatini di carne (ovini e bovini vengono allevati allo stato brado dai Masai), maandazi; ciambelle a base di farina, latte di cocco e spezie. Nei lodge le ricette proposte sono sia autoctone che di matrice internazionale, e quasi sempre preparate con materie prime locali. Nei pressi del Machama Gate, la casa di Mama Rosa organizza percorsi gastronomici a base di ricette tradizionali servite su patti di neem ed approfondimenti sulle secolari usanze legate al caffè, coltivato dalla tribù dei Chaga.


Tanzania on the road

Dei circa 2.000km che compongono il circuito dei parchi nazionali, quasi tre quarti sono in off-road. Le strade asfaltate sono quasi sempre in buone condizioni mentre i percorsi fuoristradistici presentano insidie e variabilità, offrendo però in cambio paesaggi solitari e di struggente bellezza. Di particolare impatto scenico è la strada di laterite che attraversa l’area di conservazione dello Ngorongoro fino a lago Ndutu. Qui la “pista” rossa scuro divide le docili alture verdi che delimitano il lato esterno della caldera, consegnando alla memoria alcuni dei momenti più speciali del safari. Solitari e mai scevri di drammaturgia, sono anche gli sterrati che serpeggiano tra Serengeti, Tarangire, lago Natron ed il vulcano Ol Doinyo Lengai.

Giraffa nel Serengeti - Matteo Morichini
Giraffa nel Serengeti - Matteo Morichini

Escursione nel Masai Mara, con la selezione hotel Guida MICHELIN

Avendo la possibilità di guidare fino al Kenya, dopo il soggiorno al Four Seasons Safari Lodge Serengeti si può raggiungere il Masai Mara che dal punto di vista naturistico, appartiene in sostanza allo stesso ecosistema del celebre parco nazionale. Una volta valicato il confine (considerate molte ore di attesa alla frontiera se lo attraversate in macchina), la MICHELIN suggerisce di soggiornare presso il JW Marriott Masai Mara Lodge.

Viaggiare facendo del bene

Viaggiando in Tanzania, è difficile non fare caso alle tante situazioni social critiche e dalle visite ai soggiorni passando per la scelta della vettura, è possibile optare per realtà locali impegnate in attività benefiche e di beneficenza. Tra queste c’è l’azienda Furahia Tanzania specializzata in safari e trekking, che ha implementato programmi per fornire educazione e prospettive professionali inerenti al turismo (tra cui diventare una guida) ai bambini di strada di Arusha. La Fursa Foundation - Ngo avviata dai titolari del Kaliwa Lodge sulle pendici del Kilimangiaro - è attiva nel paesino di Mto wa Mbu con progetti legati alla scuola ed al ripristino delle infrastrutture sportive per la comunità locale. L’Arusha Coffee Lodge by Elawana - struttura immersa in una piantagione di caffè ai margini della seconda città più grande del paese - ha invece un workshop manifatturiero denominato Shanga che dal 2007 dà lavoro a tanzaniti con disabilità.


Consigli di viaggio

Dalle zone rurali ai parchi nazionali alle città come Arusha e Moshi, scoprire la Tanzania in macchina impone pianificazione, occhio attento e cautela. Affittare (meglio se con guida annessa) le Toyota Land Cruiser allestite per i safari, è indispensabile. In Tanzania si guida a destra tenendosi a sinistra e data l’imprevedibilità del traffico – ed anche degli animali di ogni sorta che attraversano le carreggiate - è sempre opportuno muoversi tra 50-80km/h. Per affittare la macchina serve la patente internazionale e durante gli spostamenti e transfer tra le destinazioni, è saggio considerare il doppio del tempo rispetto a quanto suggerito dalle mappe on-line. La stagione migliore per vedere le scene di caccia nei parchi è quella asciutta che va da giugno ad ottobre. L’aeroporto di atterraggio e partenza per intraprendere il circuito dei parchi nazionali, è il Kilimanjaro International Airport.

Buon viaggio!

JW Marriott Masai Mara Lodge - Esterno di una camera
JW Marriott Masai Mara Lodge - Esterno di una camera
JW Marriott Masai Mara Lodge - Interno diuna camera
JW Marriott Masai Mara Lodge - Interno diuna camera

In copertina: elefanti - credit Four Seasons Safari Lodge Serengeti



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