In un mondo costellato di “smashed burger”, l’hamburger Black Label di Minetta Tavern occupa un posto a parte. Quello che state per gustare non è il solito, striminzito medaglione di manzo, ma una gigantesca polpetta di costata di manzo, frollata a temperatura controllata, prodotta dalla famosa macelleria Pat La Frieda. La ricetta non prevede l’aggiunta di formaggio, ma solo una generosa dose di cipolle caramellate che conferisce alla carne un gusto piacevolmente dolce e vellutato.
Lo chef Anthony Mangieri ha iniziato a preparare pizze a legna nel New Jersey, nel 1996, prima di portare il suo talento culinario in città. Una Pizza Napoletana, il suo ristorante nel Lower East Side, propone pizze in puro stile partenopeo, dal cornicione rigonfio e leggermente bruciacchiato. La salsa (aromatizzata con origano siciliano) e la mozzarella di bufala campana colano e filano goduriosamente: è quindi indispensabile mangiare la pizza con coltello e forchetta (e tanti tovaglioli). In una città che divora migliaia di tranci al giorno, la Margherita di Mangieri ha un una misura di vantaggio.
Il pastrami con pane di segale di Katz’s è forse il panino più famoso della città, e per ottime ragioni. Innanzitutto, la carne viene fatta marinare per tre settimane nella speciale salamoia del ristorante e poi viene cosparsa con una miscela di spezie. Più tardi, viene cotta a fuoco lento per tre giorni. Ogni pezzo viene infine bollito per tre ore prima di essere tagliato a mano da alcuni dei più abili macellai della città. Il panino con contorno di cetrioli sottaceto costa 25 dollari ma, come vi diranno i proprietari di Katz’s, non si tratta di un pastrami come tutti gli altri.
Continuate a leggere e scoprite gli altri piatti iconici della Grande Mela.
Il panino al pastrami di Katz’s
Fra gli ultimi locali rispettosi delle tradizioni dell’Europa orientale nel Lower East Side, Katz’s è una vera e propria istituzione newyorchese. Entrate, prendete un biglietto e non perdetelo (il personale al banco è concentrato sulle preparazioni: turbate l’equilibrio del sistema e vi farete rimettere sonoramente in riga). Quindi, prendete il vostro cibo al bancone e occupate il primo tavolo libero; oppure optate per un’esperienza un po’ meno vertiginosa, chiedendo un tavolo servito da una cameriera.
Note dell’ispettore: “La zuppa con polpette di matzah, i panini al pastrami, i latke di patate: tutto secondo le attese... solo più buono”
Il Bagel e Lox di Russ & Daughter’s Café
Dai camerieri in giacca bianca al bancone impeccabile, questo caffè riveduto e corretto del Lower East Side trasmette lo spirito e il fascino della casa madre, situata a pochi isolati di distanza. La brigata di cucina prende i classici originali e appetitosi e li stravolge con abilità, per creare una serie di piatti equilibrati e decisamente gustosi.
Note dell’ispettore: “I clienti abituali si siedono al bar per osservare il barman che prepara un cocktail o il classico “egg cream”, mentre chi è qui per cenare trova un posto a sedere e divora il salmone scozzese affumicato caldo e freddo, accompagnato da croccanti crostini di bagel”.
La pizza di Una Pizza Napoletana
Dopo aver conquistato folle di clienti su entrambe le coste del Paese, il maestro della pizza Anthony Mangieri si è stabilito in questa sala ariosa, rivestita di piastrelle bianche e nere, su cui vegliano pile di conserve di pomodori e file di clienti impazienti. Anthony è un artigiano scrupoloso e di solito si occupa del forno a legna, da cui escono splendide pizze in stile napoletano con soffici cornicioni, fondo leggermente croccante e condimenti parsimoniosi, che difficilmente vanno oltre le tenere gocce di mozzarella di bufala e la dolce salsa di pomodoro.
Note dell’ispettore: “Non ci sono antipasti – a parte le olive marinate o magari un barattolo di fagioli - e il dessert si limita al sorbetto o al gelato”.
I panini con pancia di maiale del Momofuku Noodle Bar
In questo tempio del “comfort food” riveduto e corretto, con banconi in legno e una scintillante cucina a vista, il servizio può essere affrettato. Ma potrete sempre contare su un menù originale, modellato sullo street food asiatico.
Note dell’ispettore: “Questi panini al vapore si sono assicurati un seguito gargantuesco, grazie a ripieni sibaritici come la lonza di maiale umida accarezzata da un velo di salsa olandese e da una cascata di erba cipollina”.
Il tiramisù di Don Angie
Sebbene il menù rispecchi una storia americana raccontata con occhi italiani, non mancano gli elementi asiatici, come nel riso fritto al salame piccante, arricchito da teneri calamari alla griglia. La sorpresa più ludica è l’abbinata di vitello piccante alla tartara e carpaccio di tonno.
Note dell’ispettore: “I dessert, come i mochi di fior di latte con olio d’oliva taggiasca dai riflessi dorati o il tiramisù al cacao nero guarnito con feuilletine, sono solo la ciliegina sulla torta”
L’hamburger Black Label di Minetta Tavern
Anche dopo il restauro, nulla è cambiato in questo punto di ristoro del 1937. E questa è la sua bellezza. Siete nella “tavern” newyorchese per antonomasia, fedele ai suoi rivestimenti in legno scuro, ai pavimenti con piastrelle a scacchi, ai divanetti rossi addossati a pareti rivestite di caricature. Come l’ambiente, anche il menù rispetta la tradizione e si presenta come l’offerta di un classico gastropub, con piatti come le ostriche alla griglia con pancetta in burro al peperoncino di Fresno e il filetto di manzo alla griglia condito con una classica salsa al pepe.
Note dell’ispettore: “Il leggendario hamburger, grazie al passaparola, attrae folle di buongustai”
La bistecca di Gage & Tollner
Specchi antichi, legno di ciliegio e lampadari in ottone si allineano in questo storico ristorante, aperto per la prima volta nel 1892. I piatti sono vari e abbondanti, perché il team, guidato dall’Executive Chef Adam Shepard, non si accontenta di lasciare che la storia e il look d’epoca si sostituiscano alla sostanza.
Note dell’ispettore: “Torri di frutti di mare, grandi bistecche, torte di granchio e un superbo piatto di pollo fritto con frittelle di farina di mais sono un lascito della leggendaria Edna Lewis, alle redini della cucina alla fine degli anni ‘80 e le cui ricette tipiche del Sud degli USA hanno ispirato innumerevoli seguaci”