In viaggio 6 minuti 24 maggio 2023

Non siamo a Disneyland: Castello di Reschio esiste davvero!

Lisciano Niccone (Perugia): Castello di Reschio, ovvero il capolavoro del suo designer.

Castello di Reschio non potrebbe mai essere preso per un fantasyland medievale stile Disney di una grande corporazione. In questo hotel castello millenario sulle colline umbre italiane è tutto vero, reale e personale: è di proprietà di una famiglia e riflette la visione estetica di una persona in carne ed ossa.

Le camere al Castello di Reschio sono state progettate sapientemente per emozionare. Partendo dai vecchi ritratti che ornano le sue pareti. Attireranno la tua attenzione, ricordandoti qualcuno che ami o magari anche qualcuno che odi. I loro volti evocano i secoli passati e innescano una sorta di reazione inversa rispetto al ritratto di Dorian Gray Ovvero noi continuiamo ad invecchiare, mentre loro rimangono senza tempo; quasi fossero un promemoria della storia di questo castello del X secolo, e ti bisbigliassero all’orecchio che sono qui da tanto tempo e che rimarranno qui anche dopo che te ne sarai andato. Non è l’idea più confortante, ma è la chiave per capire cosa separa il Castello di Reschio da tutti gli altri incredibili hotel che affollano la campagna italiana.

“Siamo l’opposto di un resort” ci conferma il conte Benedikt Bolza. Il Castello di Reschio potrebbe sopravvivere per altri mille anni grazie proprio a Benedikt e a suo padre, il conte Antonio Bolza, che ha acquistato questa proprietà di 1.500 ettari negli anni ’90. “Non ci stiamo ampliando” spiega. “Lo sviluppo qui è avvenuto in epoca medievale sotto un papa. Quello che stiamo facendo è restaurare”.
Sotto le ali protettive dalla famiglia Bolza, la crescita tentacolare e la convenienza ossessiva non saranno certo le priorità a Reschio. Non ci saranno campi da golf a punteggiare il paesaggio, né flotte di macchinine per traghettare gli ospiti da una parte all’altra della tenuta umbra. “Siamo allergici a quel genere di cose” dice Benedikt, che preferisce invece concentrarsi su dettagli più personali.

Per il conte Benedikt tutto inizia e finisce con il design. Seleziona o crea quasi tutti gli oggetti che incontrerete al Castello di Reschio. Arazzi antichi, sedie moderniste, lampade Art Déco, una radio Marshall d’epoca: Benedikt li trova o li produce nel suo studio e li posiziona dove avranno l’impatto più emotivo. L’effetto è chiaro da subito: ti radica nel presente, ti risveglia l’ammirazione per la bellezza che ti circonda, ti senti parte di un castello che non è un gioco di ruolo medievale ma bensì la residenza di qualcuno che ci tiene.

“L’abbiamo progettato come se vivessimo ancora lì e gli ospiti soggiornassero a casa nostra.” E l’hanno progettato per non sembrare un tipico hotel. Al posto dei soliti corridoi d’albergo con le loro file di porte anonime hanno semplicemente costruito più scale che vanno direttamente dai piani terra fino alle suite superiori. Meno camere, quindi, ma più grandi e molto più lussuose.

Non c’era davvero nessuno più adatto di Benedikt a sovrintendere al restauro di Reschio. Non solo è un abile architetto e interior designer, ma ha vissuto in questo castello quando era ancora fatiscente con sua moglie, Donna Nencia, e i loro cinque figli. Erano i tempi in cui vedere le gocce di pioggia sulla finestra significava anche dover correre a prendere secchi ed ombrelli. Nel 1999 Benedikt inizia a restaurare le fattorie abbandonate della tenuta per proprietari privati, affinando così la sua arte. Lui e Nencia hanno davvero messo a frutto quell’esperienza con l’hotel di recente apertura. Oggi qui qualsiasi allagamento è puramente intenzionale; i Bolza hanno trasformato l’antica cantina del castello nella Spa Bathouse, con tanto di vasca termale.

“La fortificazione esterna ti dice di restare fuori a meno che tu non sia stato invitato”, dice Benedikt. Ma una volta dentro, è quasi uno shock: “non ti aspetti di trovare una creatura così gentile”. Il fatto che un castello millenario possa essere così caldo ed accogliente è una testimonianza dell’inesorabile specificità del design di Benedikt. Il suo punto di vista traspare in ogni spazio e il suo tocco si fa sentire in ogni angolo.
Oscar Wilde ha scritto che ogni grande ritratto “è un ritratto dell’artista, non del soggetto”. Scopriamo qui che è vero anche per i castelli.

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Una breve analisi delle domande più frequenti.


Com'è nato questo hotel e perché proprio qui?

Quando il proprietario, il conte Antonio Bolza, fuggì dall’Ungheria con la sua famiglia alla caduta della cortina di ferro, lasciò alle spalle un’eredità di cavalli e una proprietà aristocratica. Dopo aver fatto di nuovo fortuna, acquistò un piccolo pezzo della proprietà del Castello di Reschio e l’abbinamento fu semplicemente perfetto. Nobile in cerca di proprietà, proprietà in cerca di maggiordomo. Anni più tardi, il conte ha allevato qui i suoi cavalli, acquistato l’intera proprietà e suo figlio, il conte Benedikt Bolza, ha avviato la sua carriera di architetto rifacendo le fattorie fatiscenti una per una secondo i desideri personalizzati di ciascun acquirente.
Dopo anni passati a sviluppare un linguaggio architettonico personale e a vivere e lavorare fuori dalla tenuta (Benedikt e la sua famiglia vivono in una delle fattorie ristrutturate, e lui lavora nella vecchia fabbrica di tabacco degli anni ’40), la famiglia ha fatto il logico passo successivo e ha aperto il castello al pubblico. Oggi ha ristoranti, bar e una piscina a sfioro, da abbinare al sano bosco e al lago cristallino. Questa è la vacanza in campagna dei sogni.

Chi viene a soggiornare al Castello?

Benedikt Bolza ci ha detto che non riesce a credere quanto siano giovani alcune delle coppie che arrivano a Reschio: per ostentare un po’ e crogiolarsi in una tenuta che sembra quasi irreale. Il fascino instagrammabile di Reschio potrebbe avere qualcosa a che fare con tutto questo, ovviamente, e Reschio ha forse il più grande seguito di Instagram di qualsiasi hotel su Tablet, ma il prezzo elevato e il numero limitato di alloggi (36) assicurano di avere molto spazio per svagarsi. Anche chi viaggia da solo sceglie questa meta, ed il gran numero di attività disponibili lo rende sicuramente una luogo di vacanza attraente per le famiglie. Pensate al tennis e al ciclismo, al relax in riva al lago, alla pesca, alla caccia al tartufo e alle passeggiate nella natura selvaggia per avvistare volpi e cinghiali. Le lezioni di cucina iniziano con escursioni per raccogliere ingredienti e gli istruttori della scuola equestre della tenuta conducono passeggiate a cavallo attraverso la natura selvaggia (se sai davvero cosa stai facendo, puoi dilettarti nel dressage).
Per quanto riguarda ciò che c’è fuori dalla tenuta, Reschio si trova in una posizione unica al confine tra Toscana e Umbria, con molte cittadine ad un’ora di auto e molti siti storici e culturali facilmente raggiungibili vicino ad Assisi, Arezzo, Cortona, Gubbio, Perugia e Siena. Inclusa tutta l’enogastronomia che implicano le parole “campagna e italiana”.

Qual è il momento più indicato per venire?

L’hotel chiude per la bassa stagione da gennaio e riapre a metà marzo. L’autunno e la primavera sono più freschi e sono spesso considerati i periodi migliori, quando i festival e i prodotti sono di stagione, ma l’alta stagione – l’estate – offre concerti all’aperto e l’opera nella regione intorno a Reschio. L’Umbria Jazz Festival, a luglio, è il più famoso nelle vicinanze. Nel 2022 Reschio ha collaborato con l’evento per risparmiare un numero limitato di biglietti per gli ospiti e includeva cena e trasporto. Altri eventi durante l’anno: la mostra del cioccolato, Eurochocolate, a Perugia a fine marzo e le processioni religiose della Festa di San Francesco ad Assisi ad ottobre.

La camera migliore per chi viaggia da solo? In coppia? In famiglia?

Ancora una volta, è difficile sbagliare. Ogni stanza è decorata e progettata in modo unico (per non parlare della forma, grazie ai contorni dell’edificio storico), piena di luce e organizzata principalmente attorno al bellissimo cortile con giardino. Le categorie di camere vanno dalle camere più semplici alla Tower Suite. Quest’ultima è una suite con più camere e più piani con giardino pensile e vasca all’aperto. È un concorrente per la migliore suite per la luna di miele del paese, ma ci sono anche due camere da letto adatte a famiglie o gruppi di amici. Le Grand Suite possono ospitare anche due adulti e due bambini e la Suite Castello Twin ha più letti per una famiglia o coppie. Non pensiamo che un viaggiatore singolo o una coppia avrebbe problemi in nessuna delle restanti tipologie di camere.
Da notare che ogni alloggio si trova all’interno del castello, ad eccezione delle sei suite San Michele, situate nelle vicinanze dell’ex sagrestia. Due hanno giardini privati.

Qual è una caratteristica del design che non dobbiamo dimenticare di menzionare?

Gli oggetti trovati. Un vecchio frantoio, per esempio, o un busto romano. È tutto così fluido che potresti non rendertene conto, ma le scelte sono una testimonianza della sensibilità di Bolza per il design. “Credo fermamente nel mettere almeno un oggetto antico, un pezzo di anima, in ogni stanza”, ha detto Benedikt. È solo un modo per quantificare il pensiero che è andato in ogni stanza e una testimonianza della passione di un affare di famiglia. Gran parte dei mobili proviene dall’azienda di Benedikt, prodotta con materiali locali.

Cosa si mangia?

Due ristoranti e tre bar servono il parco di Reschio. I ristoranti – Alle Scuderie e Al Castello – si concentrano entrambi su piatti della tradizione italiana a base di ingredienti di stagione, in gran parte provenienti dai suoi orti biologici. Ognuna è splendidamente progettata nel tipico stile di Reschio, tutte con viste svettanti e cariche di alberi con molti spazi esterni. Il Bar Centrale si annida Alle Scuderie e il bar Palm Court vive all’interno delle colonne di ferro e del soffitto di vetro di un cortile pieno di alberi tropicali, busti e ritratti. È una scena incredibile. Il Torrino è invece il pool bar, una tozza torretta di guardia per espressi e cappuccini, spremute e cocktail. Bonus: Reschio produce olio d’oliva, vino e miele.

Parliamo di sostenibilità...

Sono quasi privi di plastica e la loro cucina è biologica, “ma non mi piace dargli un titolo preciso” dice il proprietario, “perché dovresti essere tutte quelle cose”. In altre parole, è un dato di fatto per un hotel di questo calibro. Così come la cucina completamente biologica e la fattoria che cresce “come vuole la natura”, con Nencia Bolza che guida gli ospiti attraverso l’orto dove i prodotti si mescolano a fiori ed erbe aromatiche. Un altro punto di vista è l’attenzione al locale. Materiali, certo, ma anche personale, molti dei quali provengono dal villaggio locale. “Penso che ciò che è più interessante sia la lentezza con cui abbiamo sviluppato la tenuta”, afferma il proprietario Benedikt Bolza. L’attenzione si concentra nel recupero e nel farlo nel modo giusto. Prima dell’attività alberghiera, Bolza ristrutturava i casali. Ne ha fatti 28 in 28 anni. “Uno costruttore si metterebbe a ridere.”


In copertina: Castello di Reschio

Copyright di tutte le foto: Castello di Reschio



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