Cucina e dintorni 1 minuto 04 novembre 2021

Il viaggio di MICHELIN in Franciacorta

Sembra uno scherzo linguistico che tra Brescia e il lago d’Iseo un territorio abbia assunto questo nome bizzarro. Richiama i nostri cugini d’Oltralpe (benché sia più accredita l’idea che la zona fosse una corte franca, quindi esente dal pagamento di tasse per i monaci che ne coltivavano terre), eppure Franciacorta è divento sinonimo di uno specifico vino italiano nel mondo, di grande utilizzo e versatilità. Nonostante qui le viti abbiano fatto la loro comparsa secoli fa, ha il sapore di un miracolo – da attribuire alla celebre operosità bresciana – pensare che la creazione del marchio Franciacorta, conosciuto oggi anche dagli astemi, sia relativamente recente. Tanto lavoro, abbiamo detto, ma anche un territorio straordinario sono alla base di questo prodigio, che in poche decine d’anni ha imposto il metodo Franciacorta ai palati del mondo.

©Consorzio Franciacorta
©Consorzio Franciacorta

Chiese e castelli ne punteggiano le colline, ornate di filari di viti in un lento digradare fino al lago: parliamo di un itinerario paesaggistico che squaderna grandi ricchezze nella zona tra Brescia ed Iseo. Un’esperienza assolutamente da non mancare è la visita della Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino (altro nome del lago di Iseo), da esplorare su una passerella attrezzata da cui si potranno osservare (soprattutto al mattino presto) aironi, falchi, nibbi, cigni reali… un mondo incantato, in una delle zone umide più affascinanti della Penisola.

©Consorzio Franciacorta
©Consorzio Franciacorta

Sul fronte gastronomico vi attendono paste fresche, i pesci di lago – dalla tinca alle sardine essiccate tra i più rinomati – la polenta, i formaggi e i salumi. Ma c’è persino una produzione d’olio, ingrediente essenziale di una delle ricette più famose della zona: il manzo all’olio.

Insomma, l’imbarazzo della scelta per brindare ad un grande successo italiano.

Ma Franciacorta è anche golf, Mille Miglia, mountain bike, trekking e molte altre attività che non deluderanno per diversità e tipologia; percorsi di svago ideali per il nostro viaggiatore preferito, il gourmet in cerca di buone tavole e territori da esplorare, conoscere, consigliare a sua volta.
Proprio qui, è doveroso ricordare come oramai quasi trenta anni or sono un noto signore di nome Gualtiero Marchesi decise di spostare il suo ristorante gourmet dal centro di Milano alle colline di Erbusco, con una vista impareggiabile sul lago e attorniato da vigne su dolci colline, faranti di momenti esclusivi per quella clientela internazionale che incominciava ad affacciarsi in zona.

Iniziamo questo viaggio…

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