Tappe obbligate di un territorio collinare tra boschi di querce, frassini e castagne protesi verso la valle del Vezza: affreschi da un’arcaica campagna abitata dagli etruschi e costellata di eleganti dimore come la villa che ospita il ristorante in cui, scrivono gli ispettori de la guida rossa “lo chef patron propone una cucina moderna ed intrigante, sia di terra sia di mare”. I percorsi culinari di Lorenzo Iozzia ripercorrono - infatti - origini, abitudini e memorie dell’infanzia vissuta a Lentini, terra di agrumi e di tradizioni millenarie che hanno lasciato tracce indelebili nell’arte e nei paesaggi. Elementi, assieme a luce, profumi, ingredienti e colori della Trinacria, da cui Iozzia trae ispirazione per i suoi piatti rivisitando i grandi classici dell’isola più grande e culturalmente significativa del Mediterraneo con materie prime dei Monti Cimini e dintorni aggiungendo al tutto tecniche, intuizioni e tecnologie contemporanee.
La carta di Casa Iozzia diventa così un viaggio tra sapori e ricordi di località apparentemente agli antipodi per un unico, equilibrato elogio a mare ed entroterra attraverso tre menu degustazione e piatti come un baccalà si è perso nel bosco, la mazzancolla vien dalla campagna, le sarde nella pasta, i tortelli di gambero rosso, crema di ricotta e sentore di arrosto seguiti da sushi siciliano, la triglia?..una bufala e la surra - cioè la parte grassa del tonno servita in agrodolce - prima di passare a golosità pure come il cannolo fillo di ricotta su morbido al cioccolato ed al contadino non far sapere. Abbinamenti audaci e originali che strizzano l’occhio al passato per impostazione, tempi ed espressioni di saggezza popolare pur essendo assolutamente contemporanei come esecuzioni, sapori ed estetica. Da questo punto di vista il ristorante Casa Iozzìa è una tappa particolarmente atipica in relazione all’offerta dell’area geografica circostante per un intimo ed accogliente indirizzo (i tavoli sono appena cinque ndr) dove ricordi ed eccellenze gastronomiche della Sicilia coesistono con fascino, panorami e racconti della campagna viterbese: da ascoltare attorno al fuoco scoppiettante del camino acceso.

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