Critabianca

Critabianca ha quasi mille anni. Non è una masseria ma l’evoluzione di una casa colonica sorta intorno ad una cappella di campagna, di cui si conservano ancora delle tracce. Fu poi un casale appartenuto a Jean Goulart de Sauméry, reggente di Castel del Monte al tempo degli Angioini, quindi residenza di campagna di ricche famiglie borghesi nel Settecento e infine casa rurale destinata alla produzione di tabacco nel tardo Ottocento. In quest’angolo remoto del Salento, equidistante dalla costa ionica e adriatica, una famiglia torinese si è innamorata di questa casa a lungo abbandonata, che ha ristrutturato e che gestisce con entusiasmo e passione.
Le 6 camere sono tutte diverse, arredate con buon gusto in uno stile sobrio molto adeguato al contesto. La nostra preferita è la Suite dell’Architetto, che conserva nel pavimento trasparente tracce di antichi depositi di granaglie, in un ambiente di grande suggestione.
La cena (su prenotazione) è intima e famigliare, realizzata con i buoni prodotti locali, mentre la colazione è un tripudio di delizie dolci e salate servite nel bel giardino della proprietà.
Critabianca è aperta da maggio a ottobre.