Hotel Monaco Pittsburgh

Pittsburgh è tra le città più vivibili degli Stati Uniti. Un fatto di per sé di interesse secondario per i viaggiatori business o per i newyorkesi che fanno un salto in città per il matrimonio di un amico. In realtà è un altro punto a favore per i viaggiatori odierni, che tendono sempre più a combinare lavoro e piacere in un unico viaggio. A parte il costo della vita relativamente conveniente, cos’altro c’è di grandioso nella Steel City? Andateci per un paio di giorni e lo scoprirete. Posta all’incrocio di tre fiumi, questa città, un tempo dominata dal grigiore, oggi vive all’insegna del green design e dell’urban biking, del museo d’arte Mattress Factory, di Little Italy e della birra artigianale prodotta in una chiesa sconsacrata. La Pittsburgh odierna è trendy, e i progettisti urbani lo sanno, avendo spianato la strada a moltissimi nuovi hotel negli ultimi anni. L’Hotel Monaco è una delle quattro nuove strutture che apriranno nella sola zona centrale del Golden Triangle.

E’ un hotel Kimpton, quindi aspettatevi un design audace, un servizio cordiale, innumerevoli comfort gratuiti e molti rimandi alla città. Per esempio, le lampade a forma di pinguino in luoghi inaspettati rimandano chiaramente all’amata squadra di hockey su ghiaccio. L’Hotel Monaco si trova all’interno di un imponente edificio in stile Beaux-Arts che un tempo era la sede di uno studio legale. Nonostante qualche richiamo architettonico al suo passato – notate l’elegante modanatura e in tendaggi in pied de poule – l’atmosfera è oggi molto più giocosa.

Le camere hanno testiere vintage color verde trifoglio, comodini in bianco e nero dipinti a mano, lampadari a forma di gabbiette per uccelli, lenzuola Frette, poltrone in pelle, box doccia in vetro, e accappatoi realizzati appositamente per l’hotel. Le camere Corner Spa hanno vasche idromassaggio, mentre le sontuose Emperor Suite sono abbastanza spaziose da ospitare una rock band. Numerosi comfort sono riservati a tutti gli ospiti, tra cui tappetini per lo yoga in camera e l’happy hour gratuito, oltre alle biciclette.

Sempre nell’albergo, c’è un attrezzatissimo centro fitness e un elegante ristorante, il Commoner, che prende il nome dal “Grande Commoner”, William Pitt. In effetti tutto l’albergo si presta ad una caccia al tesoro delle tradizioni e delle leggende legate a Pittsburgh. Nelle camere ci sono cartoline incorniciate e cimeli d’epoca, e le sale conferenze portano i nomi di Jonas Salk, Rachael Carson, Roberto Clemente and Scott Fahlman. Chi è quest’ultimo? Oh, solo un informatico della Carnegie Mellon University, meglio conosciuto come l’ideatore dell’emoticon sorridente.